Truppe Nato e Ucraina. Cosa ha detto Macron a l'Economist
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di Marinella Mondaini
Ecco cosa ha detto Emmanuel Macron al The Economist. Proprio lui che è venuto a Mosca almeno 6 volte prima dell'Operazione Speciale russa a parlare con Putin per ore e ore, ma non ha capito un fico secco. O meglio, la sua corruzione morale non gliel'ha permesso. Un servo sciocco delle élites occidentali. Come la nostra nostrana del resto.
Macron ha detto che se il fronte ucraino dovesse rischiare di crollare e l’Ucraina lo richiedesse, la Francia sarebbe disposta ad inviare i suoi soldati.
«Confermo i commenti su un possibile invio di truppe di terra in Ucraina. Come ho detto, non escludo nulla, perché siamo di fronte a qualcuno che non esclude nulla. Senza dubbio siamo stati troppo titubanti nel formulare i limiti della nostra azione a qualcuno che non li ha più e che è l'aggressore. La nostra capacità è quella di essere credibili, di continuare ad aiutare, di dare all’Ucraina i mezzi per resistere. Ma la nostra credibilità dipende anche da una certa capacità di dissuasione non dando piena visibilità a ciò che faremo o non faremo. Altrimenti ci indeboliamo, ed è questo il quadro nel quale abbiamo operato finora. Inoltre, molti paesi hanno affermato di aver compreso il nostro approccio nelle settimane successive, di essere d’accordo con la nostra posizione e che questa posizione era positiva.
«Confermo i commenti su un possibile invio di truppe di terra in Ucraina. Come ho detto, non escludo nulla, perché siamo di fronte a qualcuno che non esclude nulla. Senza dubbio siamo stati troppo titubanti nel formulare i limiti della nostra azione a qualcuno che non li ha più e che è l'aggressore. La nostra capacità è quella di essere credibili, di continuare ad aiutare, di dare all’Ucraina i mezzi per resistere. Ma la nostra credibilità dipende anche da una certa capacità di dissuasione non dando piena visibilità a ciò che faremo o non faremo. Altrimenti ci indeboliamo, ed è questo il quadro nel quale abbiamo operato finora. Inoltre, molti paesi hanno affermato di aver compreso il nostro approccio nelle settimane successive, di essere d’accordo con la nostra posizione e che questa posizione era positiva.
Ho un obiettivo strategico chiaro: la Russia non può vincere in Ucraina. Se la Russia vincesse in Ucraina, non avremmo più sicurezza in Europa. Chi può affermare che la Russia si fermerà qui? Quale sicurezza per gli altri Paesi vicini, Moldavia, Romania, Polonia, Lituania e tanti altri? E dietro a ciò, quale credibilità per gli europei che avrebbero speso miliardi, che avrebbero detto che era in gioco la sopravvivenza del continente e che non si sarebbero dati i mezzi per fermare la Russia? Quindi sì, non dobbiamo escludere nulla perché il nostro obiettivo è che la Russia non possa mai vincere in Ucraina».