Il criminale israeliano Ghassan Alian "segretamente" in Italia?
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di Agata Iacono
Il giornale israeliano Yedioth Ahronoth annuncia che è stato chiesto l'arresto del generale israeliano Ghassan Alian in Italia. "La Hind Rajab Foundation presenta una richiesta di arresto alla CPI per il maggiore generale Ghassan Alian per presunta militarizzazione della carestia.
La Hind Rajab Foundation (HRF), nota per le sue campagne legali contro i soldati delle IDF all'estero, ha presentato una richiesta di arresto in Italia contro il maggiore generale delle IDF Ghassan Alian, coordinatore israeliano delle attività governative nei territori (COGAT).
La fondazione sostiene che Alian si trovi in Italia "segretamente" e afferma che questa è la prima volta che prende di mira un generale israeliano del suo rango con un'azione legale del genere. Dyab Abou Jahjah, in particolare, fondatore e leader di HRF, ha rivelato nel programma televisivo Democracy Now che l'organizzazione ha intentato una causa contro Alian presso la Corte penale internazionale (CPI). "Abbiamo presentato un caso contro di lui alla CPI, chiedendo che qualsiasi mandato di arresto esistente venga attivato o che ne venga emesso uno nuovo", ha detto Abou Jahjah. "Abbiamo anche informato le autorità italiane, esortandole a rispettare i loro obblighi ai sensi del loro stesso statuto, poiché hanno giurisdizione e Alian non gode di immunità".
L'HRF ha accusato Alian di aver supervisionato politiche che descrivono come crimini di guerra e crimini contro l'umanità, tra cui il blocco di Gaza e l'attacco alle infrastrutture civili. L'organizzazione sostiene che queste azioni equivalgono a genocidio, citando un embargo totale sui beni essenziali e la presunta distruzione di ospedali e altre strutture civili.
In un post su X, l'HRF ha scritto: "Il maggiore generale Ghassan Alian, capo del COGAT, è attualmente a Roma. Alian ha supervisionato il blocco totale di Gaza, trasformando la carestia in un'arma e prendendo di mira le infrastrutture civili in atti che equivalgono a genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità".
Il gruppo ha inoltre accusato Alian di "disumanizzare pubblicamente i palestinesi come 'animali umani', riflettendo l'intento dietro le sue politiche". L'HRF ha affermato che l'Italia, in quanto firmataria dello Statuto di Roma della CPI, è obbligata ad agire immediatamente per detenere Alian. "Senza alcuna immunità ai sensi del diritto internazionale, l'Italia deve agire rapidamente", ha affermato il gruppo, aggiungendo che la CPI ha emesso mandati di arresto in passato per accuse simili contro funzionari israeliani."
Attualmente Alian è coordinatore delle attività del governo sionista nei territori palestinesi occupati, dopo essere stato comandante della Brigata Golani nell'esercito di occupazione.
Ma anche l'Italia si è mossa: in pochissime ore l'avvocato Benedetta Piola Caselli ha raccolto con semplice passaparola le adesioni di moltissimi cittadini italiani e così informa attraverso un post facebook: "Ieri abbiamo scritto e depositato alla Procura di Roma una denuncia con richiesta di arresto immediato contro il Gen. Ghassam Alian, che si trova(va?) a Roma. È stata un'azione fatta in via urgentissima (stavo andando in palestra ma...) e fatta in brevissimo tempo; grazie a chi ha partecipato. Grazie anche a chi voleva partecipare e non ha potuto. Continuo a ricevere da tutta la notte messaggi e chiamate, a segno che la nostra coscienza civile di ITALIANI si indigna per quello che sta succedendo in Palestina , e chiediamo quindi alle nostre istituzioni di intervenire. Questo è molto bello e scalda il cuore. Basta messaggi però per favore : non sono riuscita a chiudere occhio stanotte e oggi devo lavorare. Faremo ancora, faremo meglio. Un abbraccio speciale a tutti, specialmente ai nostri volontari italiani a Gaza."
Secondo il FQ, "sono decine le denunce lanciate finora, da Cipro alla Thailandia alla Svezia. Solo il Brasile ha proceduto incriminando un soldato dell’Idf, riportato in Israele dai servizi. Nel caso di Alian, direttore del Cogat quindi responsabile di logistica, non ci sono foto di misfatti sul campo. Per l’ong belga, però, “ha supervisionato il blocco totale di Gaza, armando la carestia e colpendo le infrastrutture civili, inclusi gli ospedali, in atti che equivalgono a genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità”. Sua anche una dichiarazione del 10 ottobre 2023, tre giorni dopo il massacro dei kibbutz, in cui definisce i palestinesi “animali umani” che “meritano l’inferno”, citata da gruppi di advoacy come prova di intenti genocidi ."