Ex Primo ministro Johnson: Il Regno Unito potrebbe inviare truppe in Ucraina
L'ex Primo Ministro britannico Boris Johnson a GB News in un'intervista pubblicata ieri ha avvertito che Il Regno Unito, dal momento che non si può permettere che l'Ucraina subisca una sconfitta con la Russia, potrebbe arrivare alla conclusione di inviare truppe se Kiev "cade".
Johnson ritiene che, se cade l’Ucraina, la Russia attaccherà su diversi fronti: “Saranno gli stati baltici. Sarà in Georgia. Vedrete l'impatto di una sconfitta ucraina nel teatro del Pacifico. Lo vedrete nel Mar Cinese Meridionale".
Per l’ex premier l’assistenza militare e finanziaria a Kiev è un “investimento sensato” e un “buon” modo di spendere i fondi pubblici, sostenendo che il Regno Unito avrebbe dovuto pagare molto di più, in quanto “la nostra sicurezza collettiva sarebbe stata davvero degradata da una Russia risorgente che minacciava ogni sorta di parte d’Europa”.
In merito alla possibilità che gli Stati Uniti taglino gli aiuti a Kiev, Johnson pur vedendolo come un rischio potenziale, sostiene che nella cerchia ristretta del presidente eletto Donald Trump ci sono alcune persone con opinioni "sbagliate" sulla questione.
"Donald Trump ha molte voci diverse nelle orecchie e c'è un fronte del Partito Repubblicano, in realtà parecchio numeroso, che ha una posizione sbagliata sull'Ucraina", ha affermato.
Dunque, nel caso in cui gli aiuti all'Ucraina venissero ridotti e Kiev iniziasse a perdere, Londra potrebbe essere costretta a schierare truppe nella regione, secondo Johnson. "Dovremo quindi pagare per inviare truppe britanniche per aiutare a difendere l'Ucraina.”
La Russia ha ripetutamente dichiarato di non avere piani di attaccare la NATO o uno qualsiasi dei suoi membri. Allo stesso tempo, Mosca ha anche avvertito in più occasioni che fornendo aiuti militari a Kiev, il blocco aumenta il rischio di uno scontro diretto, specificando che avrebbe trattato la fornitura di missili a lungo raggio per attacchi ucraini nel profondo del territorio russo come un assalto diretto da parte dei paesi che hanno fornito le armi.