CAMPI FLEGREI: BASTA CON LA PAURA “LEGITTIMATA” DA FANTOMATICI PIANI DI EVACUAZIONE

2364
CAMPI FLEGREI: BASTA CON LA PAURA “LEGITTIMATA” DA FANTOMATICI PIANI DI EVACUAZIONE

 

Ci saranno anche reparti bardati con tenebrose tute NBCR (“per difendersi dai gas tossici”) ad educare le popolazioni flegree e di Napoli a “non farsi prendere dal panico”. Benvenuti all’esercitazione “EXE BRADISISMO - 25-26 giugno 2024” che dovrebbe sopperire a quarant’anni di inadempienze (la “bozza” del primo piano di emergenza per l’area flegrea risale al 1984) e che ripropone l’identico copione di emergenze quali il Covid: enfatizzare il pericolo, scartando ovvie soluzioni,  per giustificare una vessatoria restrizione dei diritti. E chi osa proporre una efficace pianificazione e gestione dell’emergenza viene zittito. Come gli attivisti del Comitato “Vivere tra i vulcani” che non potranno far sentire la loro voce nel corso dell’esercitazione “EXE BRADISISMO”.

Questo sarebbe stato il loro volantino.

La paura come sistema di governo e una pianificazione dell’emergenza finalizzata solo a tutelare chi dovrà dirigerla si stanno rivelando in tutta la loro gravità davanti ai terremoti di questi giorni nei Campi flegrei dove, da decenni, si pretende di affrontare un bradisismo, sostanzialmente, con sgangherati piani di evacuazione; piani celebrati in inutili esercitazioni, come quella prevista per il 25 e 26 giugno.  Nel contempo, sempre più edifici, dopo “sopralluoghi tecnici” che durano pochi minuti, vengono dichiarati inagibili e i loro abitanti deportati in alberghi (altrimenti vuoti) del litorale casertano. E tutto questo mentre i media di regime, sottacendo ipotesi eruttive come quella di Monte Nuovo del 1538 (che non provocò vittime a parte qualche curioso recatosi sulla vetta del neo-vulcano) paventano il catastrofico risveglio del “supervulcano” che nessuno scienziato degno di questo nome considera probabile.

Ma potrebbe esserci una pianificazione dell’emergenza diversa da quella attuale? Una pianificazione simile a quella di tanti altri Paesi all’estero ad elevato rischio vulcanico (e caratterizzati, anch’essi, da continui terremoti, fumarole, aperture crepacci)? Una pianificazione che sia vicina agli interessi della gente e non serva soltanto ad incensare le istituzioni? Che non serva soltanto ad alimentare il panico e un fiume di consulenze e clientele? Noi crediamo di sì. E riallacciandoci a quanto avvenne nel 1970, quando innumerevoli Puteolani, ribadendo che il bradisismo è una costante di una terra popolata da secoli, rifiutarono di evacuare Rione Terra, chiediamo: 

  • Basta con la paura amplificata dalle istituzioni che, finora, come in tutti i “piani di emergenza” che si susseguono dal 1984, legittimano l’assurda credenza di una eruzione come fenomeno improvviso e immediatamente catastrofico, “pianificando” tragicomiche evacuazioni di tutta la popolazione da svolgersi in 24-48 ore. Vogliamo, invece una capillare campagna educativa sul rischio vulcanico che, ad esempio, ricordi come durante le eruzioni del Vesuvio la popolazione restava sul posto per spalare dai tetti le ceneri vulcaniche che si accumulavano, salvando così le loro abitazioni e il loro futuro.
  • Invece di frettolosi “sopralluoghi tecnici” agli edifici (svolti senza strumentazioni da tecnici che, verosimilmente, non se la sentono di dichiarare una probabile agibilità per paura di dover pagarne le conseguenze) accurate perizie. Chiediamo, inoltre, che gli sfollati da edifici inagibili siano ospitati non già in remoti alberghi del casertano bensì in edifici sicuri requisiti nell’area flegrea. E questo anche per impedire che i deportati negli alberghi del casertano, considerati i disagi, si rassegnino a ritornare nelle loro insicure abitazioni.
  • Invece di inutili scartoffie basate su “risorse” da trovare, pubblicazioni che servono solo alla carriera accademica di chi li redige, consulenze… (come gli innumerevoli Piani di Protezione civile per l’area flegrea che si susseguono dal 1984) e ineffabili “coordinamenti” tra enti (che si traducono in periodici scaricabarile) chiediamo un preciso Piano di emergenza nel quale, ad esempio, in caso di emergenza, ogni dipendente dell’ente locale sappia esattamente cosa debba fare. Basta con “piani” che indicono soltanto ineffabili “comitati”.
  • Chiediamo inoltre che, al pari di quello che succede in molti Paesi, che venga creato un Ufficio (con un dirigente che si assuma la responsabilità di quanto prodotto) specificamente dedicato alla redazione e al periodico aggiornamento del Piano di emergenza per i Campi Flegrei; compito questo – incredibile a dirsi - oggi affidato a funzionari di vari enti che lo svolgono tra un impegno e l’altro e a deresponsabilizzanti “Commissioni” che si riuniscono ogni tanto. Vogliamo, inoltre che questo Piano, periodicamente aggiornato e reso integralmente pubblico sia sottoposto alle proposte dei cittadini.

Comitato vivere tra i vulcani

Francesco Santoianni

Francesco Santoianni

Cacciatore di bufale di e per la guerra. Autore di "Fake News. Guida per smascherarle"

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La Nuova Era dell'Economia Globale  di Giuseppe Masala La Nuova Era dell'Economia Globale

La Nuova Era dell'Economia Globale

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

L'Autoritarismo si fa sistema di Michele Blanco L'Autoritarismo si fa sistema

L'Autoritarismo si fa sistema

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti