Lettera aperta della Confederazione delle Sinistre Italiane

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Riceviamo e pubblichiamo

A tutti i partiti di sinistra.

Carissim* compagn*, ci rivolgiamo a Voi in qualità di promotori ed esponenti di CSI, gruppo che opera per una auspicabile unione delle forze della sinistra antagonista e di classe.

Ci siamo impegnati nel tentativo, parzialmente riuscito in alcune realtà locali, di far convergere, in occasione dell’imminente appuntamento amministrativo, le diverse forze della Sinistra di opposizione in liste unitarie o in alleanze elettorali: a parte realtà territoriali come Torino, Napoli, Calabria ecc. che ci vedono al loro fianco, in molti altri casi registriamo infatti una frammentazione estrema dell’offerta politica di alternativa con tante liste separate che purtroppo, nonostante promuovano gli stessi obiettivi, si sono presentate in competizione fra loro.

Conseguenza diretta di questa situazione è un forte disorientamento e una dispersione dell’elettorato della sinistra, che necessariamente si spezzetterà fra le tante liste oppure, deluso, si asterrà.

Ciò significherà con tutta probabilità l’attestarsi di ognuna di queste liste a un livello di consensi irrisorio, con scarsa (o nulla) probabilità di eleggere qualcun*.

Continuiamo a chiederci perché le varie organizzazioni da noi interpellate trovino tante difficoltà per una intesa utile a far convergere i rispettivi sforzi verso un progetto condiviso, intorno ad un programma comune.

Le spiegazioni che ci siamo dat* sono tante e quello che alla fine emerge con sconsolante evidenza è che, quali che siano le difficoltà tecniche ed organizzative interne ed esterne di ciascun partito, soprattutto sul piano politico non si è cercato – o si è cercato invano, come col nostro tentativo –  di valorizzare i tanti punti in comune delle iniziative, delle lotte, dei programmi, che tutte le forze da noi contattate proclamano egualmente e insistentemente.

Ecco perché, al di là dell’imminente confronto elettorale, ci preme interpellare le tante organizzazioni che militano nell’area a sinistra del PD: per indurle a considerare l’urgenza e la necessità di unire gli sforzi per trovare una formula per agevolare la formazione di un soggetto confederale in cui le diverse componenti sappiano lottare fianco a fianco, condividendo mezzi e risorse, perseguendo stesse finalità e obiettivi.

Nei documenti programmatici di tutte le Organizzazioni in indirizzo leggiamo un nutrito elenco di obiettivi comuni: ad esempio il contrasto al modello neoliberista; l’opposizione allo sfruttamento di rapina dell’ambiente; l’impegno per una sanità pubblica efficiente e realmente adeguata ai fabbisogni popolari di prevenzione e cura; la lotta per l’occupazione, il reddito ed i diritti sul lavoro; l’equità fiscale; la promozione di mobilità alterativa e sostenibile; la riduzione delle spese militari; il rispetto delle “diversità”; la programmazione  di nuovi interventi pubblici in economia ai sensi del dettato costituzionale; promozione della ricerca scientifica soprattutto in campo sanitario e ambientale e sviluppo di tecnologie per la sicurezza sul lavoro; la difesa dei beni comuni; la promozione di un’istruzione che produca sapere utile alla società, ecc. 

Tante altre sarebbero le rivendicazioni e gli spunti di lotta che vedono quotidianamente accomunat* migliaia e migliaia di compagn* aderenti ai tanti partiti e movimenti che popolano l’arcipelago della sinistra antagonista e di classe.

Ci siamo fermati solo per esigenze di sintesi su quelli che immancabilmente leggiamo in tutti i proclami e gli inviti alla mobilitazione da parte di ognuna delle sigle alle quali rivolgiamo il presente appello.

Allora ci domandiamo e Vi domandiamo:

  1. Per quale reale difficoltà non riescono ad aggregarsi sotto una comune progetto le tante anime della sinistra più genuina e radicale o almeno avviare un coordinamento tra le diverse Organizzazioni?
  2. Perché noi tutt*, collocati alla sinistra del PD ed impegnat* per una alternativa al “sistema”, ci dimostriamo incapaci di aggregarci per riconquistare una rappresentanza istituzionale forte e autorevole nelle sedi deliberative? Perché rinunciamo alla possibilità di incidere sulle decisioni politiche con rappresentanti in continuo confronto con la base?

Il pericolo nell’imminente futuro (cioè con le prossime elezioni politiche) è quello di una deriva verso forme di gestione della politica in senso autoritario e repressivo, deriva peraltro già in atto.

Il PD e il suo alleato M5S sono partiti centristi, proni agli interessi delle lobbies monopolistiche transnazionali e compartecipi del disegno neoliberista della grande borghesia finanziaria; occorre quindi lavorare tutt* insieme per una valida e credibile alternativa di stampo socialista. Questa alternativa va costruita con quella parte di sinistra rimasta fedele alle ragioni fondamentali del nostro impegno politico, affinché non solo si lotti nelle piazze ma si riesca a rappresentare il nostro popolo nelle sedi istituzionali.

Ribadiamo il nostro appello per elaborare strategie e linee guida che favoriscano la nascita di una più forte alleanza di forze comuniste, socialiste, ambientaliste in spirito di opposizione all’attuale sistema politico/economico.

Riteniamo sia venuto il momento di lasciarci alle spalle quella epoca sfortunata e inconcludente delle divisioni che ci hanno portato a non rappresentare nessuno e niente, e a muoverci invece verso un orizzonte possibile di impegno efficace, incisivo, rappresentativo, concretamente e autenticamente teso al progresso civile, culturale, economico e ambientale della nostra società.

Il nostro gruppo continua ad essere fautore del dialogo e del confronto come dimostrato in questi ultimi mesi, ma è necessario fare un passo in più per la costruzione di un fronte popolare di sinistra ed ecologista.

Un fraterno saluto e un abbraccio a tutte e tutti.

Roma, 22/09/2021

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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