La de-dollarizzazione è realtà: l'Arabia Saudita valuta lo yuan per vendite petrolifere alla Cina (WSJ)

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La de-dollarizzazione è realtà: l'Arabia Saudita valuta lo yuan per vendite petrolifere alla Cina (WSJ)

 

La Russia isolata. La Cina isolata. Chi non segue le sanzioni del mondo occidentale isolato. Economia russa distrutta. Questo è quello che vi raccontano H 24 i media della NATOstan.

Eppure alcune notizie sparse nella giornata di oggi sembrano indicare un percorso leggermente diverse in corso in questo momento.

Ad esempio leggiamo come l’India - terzo consumatore di petrolio al mondo - stia non solo valutando l'acquisto di greggio russo e altre materie prime a prezzi scontati utilizzando la valuta nazionale, ma abbia iniziato a studiare un meccanismo per rendere operativo il tutto presto. Quindi attraverso uno scambio rupia-rubli - con lo yuan cinese da utilizzare come moneta di riferimento - l'India potrebbe aggirare le sanzioni statunitensi alla Russia. Secondo funzionari del governo indiano, i lavori per creare un tale meccanismo sono già iniziati. L'India importa quasi l'85% del petrolio che consuma, ma solo il 3% ad oggi proviene dalla Russia. La percentuale potrebbe crescere molto presto. L’India starebbe anche considerando l'acquisto di materie prime dalla Russia e dalla Bielorussia per la produzione di fertilizzanti in un contesto di forte impennata dei mercati mondiali.

 Altra notizia molto interessante la riporta il Wall Street Journal che scrive come l’Arabia Saudita sia in trattative ben avviate con Pechino per sostituire il yuan al dollaro per i pagamenti del petrolio. Si tratterebbe di una decisione che rivoluzionerebbe totalmente il mercato del petroldollaro dando alla de-dollarizzazione dell’economia globale forse il colpo decisivo. Per alcuni analisti citati dal WSJ sarebbe la risposta al possibile accordo sul nucleare iraaniano da parte dell’amministrazione Usa. La Cina, dal canto suo, che acquista il 25% del petrolio da Riad si sta avviando velocemente ad una soluzione che potrebbe aggirare possibili sanzioni Usa.

Infine, ultimo ma non meno rivelante, riporta Sputnik, gli Stati membri dell'Unione economica eurasiatica (EAEU) – che raggruppa  oltre la Russia gran parte dello spazio post-sovietico asiatico - svilupperanno con la Cina un progetto per un sistema monetario e finanziario internazionale indipendente. Lo hanno concordato i partecipanti al dialogo economico tenutasi l'11 marzo in videoconferenza. Si prevede che il sistema sarà basato su una nuova valuta internazionale, che sarà calcolata come indice delle valute nazionali dei paesi partecipanti e dei prezzi delle materie prime. "La prima bozza sarà sottoposta alla discussione entro la fine di marzo. Come ha sottolineato Sergei Glazyev, ministro per l'Integrazione e la Macroeconomia della Cee, la Cina è stata la prima al mondo a passare alla fase di ripresa economica nazionale".

Insomma, l’accelerata verso un mondo de-dollarizzato con l’Europa in una posizione di crescente insignificanza procede ad un ritmo sempre più veloce con i vari Scholz, Draghi, Macron, Von Der Leyen... a cui non resta che la parte dei violinisti del Titanic Ue.

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