"Htilal". Ong, crimine iracheno e film censurati

4637
"Htilal". Ong, crimine iracheno e film censurati

 

Arrivai a Baghdad nel luglio 2004.

Di quella esperienza nella Baghdad occupata voglio condividere alcuni ricordi, oggi, a 20 anni dall'inizio dell'aggressione americana dell'Iraq.

Ricordo che in quei mesi il ministro degli esteri di centrodestra Fratini andava dicendo che l'Italia inviava soldati italiani in Iraq perché ce lo chiedevano gli Iracheni.

Però io non li avevo mai sentiti parlare gli Iracheni, non ne avevo mai sentito uno chiederci di inviare i nostri soldati in Iraq.

Allora andai di persona a porger loro la domanda. Ne uscì "...e il Tigri placido scorre... - istantanee dalla Baghdad occupata".

Imparai una nuova parola di Arabo in quei giorni: "htilal", occupazione.

Così loro vedevano la presenza dei nostri soldati nel loro paese, così come quella di tutti gli altri eserciti della coalizione.

"Occupazione" era allora la parolina magica che non si poteva pronunciare.

"Resistenza" ancora meno.

C'era la quasi totalità della sinistra italiana però allora a sostenere questo film.



Eppure una Ong coinvolta nella produzione mi fece notare che "occupazione" nel titolo non si poteva inserire, perché quella in Iraq per il diritto internazionale era un'operazione di "peacekeeping" e quindi l'utilizzo della parola "occupazione" avrebbe rappresentato un'interpretazione politicizzata dell'intervento armato.

Siccome i soldi alla Ong provenivano dall'UE, non si poteva fare politica, ma attenersi al diritto internazionale.

La parola "occupazione" nel titolo rimase, senza mai essere stata messa in forse.

Tuttavia il film fu silenziato, dopo un'iniziale esaltazione.

Anche allora giravo l'Italia per proiettarlo.

Ma oggi, 20 anni dopo, tutto il resto è cambiato. Le Ong si sono mangiate la quasi totalità della sinistra ed ora usano le parole dei guerrafondai.
È cambiato che il resto del mondo (quel mondo che non è la NATO), ha deciso che l'unilateralità occidentale ha fatto storia, che da ora in poi non funziona più.

È cambiato che prima la pace significava deporre le nostre armi. Ed eravamo tutti d'accordo.
Oggi ci vogliono far credere che pace significhi "resa incondizionata del nemico".

Che è cosa molto diversa.

Io, 20 anni dopo, continuo a chiedere le stesse cose:

NO ALLA GUERRA
NO ALL'INVIO DI ARMI (LE NOSTRE)

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Il suo film “L'Urlo" è stato oggetto di una censura senza precedenti in Italia.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Come una Ursula qualunque... Come una Ursula qualunque...

Come una Ursula qualunque...

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Anche Caracciolo "filo russo"? di Paolo Desogus Anche Caracciolo "filo russo"?

Anche Caracciolo "filo russo"?

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

Dal commercio al check-in... una storia già vista di Antonio Di Siena Dal commercio al check-in... una storia già vista

Dal commercio al check-in... una storia già vista

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni di Giorgio Cremaschi Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti