Conflitto russo-ucraino e la neutralità dell'Africa: il caso Madagascar

Conflitto russo-ucraino e la neutralità dell'Africa: il caso Madagascar

Il presidente malgascio Andry Rajoelina durante il suo intervento sulla tribuna delle Nazioni Unite  ha invitato al dialogo con i vari protagonisti.

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


A cura di
Enrico Vigna

 

Il Madagascar mantiene la sua posizione riguardo alla guerra tra Russia e Ucraina, nonostante le pressioni e i ricatti di molte parti, le autorità malgasce si rifiutano di piegarsi e intendono continuare ad adottare la neutralità, come la stragrande maggioranza dei paesi africani e dei paesi in via di sviluppo del resto. Una posizione che mette a rischio, secondo alcuni osservatori, l’attuale governo, viste le manovre economiche e politiche ostili da parte di USA e UE.

Durante il suo intervento alla tribuna delle Nazioni Unite, il presidente Rajoelina ha invitato al dialogo tra le parti. "…Siamo convinti che tutte le guerre debbano finire attorno a un tavolo di negoziato. Il dialogo è l'unico modo per stabilire la pace. È così che il Madagascar ribadisce il suo appello al dialogo, per risolvere questo conflitto, perché le conseguenze possono essere planetarie, si aggravano di giorno in giorno e i paesi in via di sviluppo come il nostro, sono le principali vittime ", ha affermato.

Da tempo la Russia, così come la Cina, hanno stabilito sempre più forti relazioni in tutti i campi, con il governo al potere, mentre è sempre più visibile l’atteggiamento dei i paesi occidentali che stanno lavorando e manovrando diplomaticamente, per spingere la Grande Isola dentro la loro coalizione, ma per ora il Madagascar continua a mantenere la sua posizione. Invece di sostenere questa o quella posizione, il presidente malgascio ha scelto di invitare le Nazioni Unite a " favorire il multilateralismo per raggiungere soluzioni eque, tenendo conto dei punti di forza e delle vulnerabilità di ogni Paese e della sua popolazione ".

Nei fatti, il Madagascar sostiene la posizione del presidente del Senegal ,così come quella del presidente dell'Unione africana, Macky Sall, che si riconoscono nel diritto dei paesi africani di scegliere liberamente i propri partner. Nel dibattito generale della 77a Assemblea Generale delle Nazioni Unite, quest'ultima ha chiesto l'istituzione di una struttura di mediazione, alla quale l'Africa, che risente delle pressioni, prenderà parte attiva.

Sono venuto a portare il messaggio di un Continente determinato a lavorare con tutti i partner, con un'etica di rapporti di fiducia e rispetto reciproco. Sono venuto per dire che l'Africa ha sofferto abbastanza il peso della storia, e non vuole più avere il fardello di una guerra fredda, ma piuttosto divenire un polo di stabilità e opportunità aperto a tutti i partner, su basi reciprocamente vantaggiose e multipolari…”, ha affermato il presidente dell’Unione Africana, Macky Sall.

Il Madagascar riafferma il diritto di collaborare con tutti i paesi partner, Brasile, Cina, India, Stati Uniti, Russia e Francia. Come tutti gli altri paesi del mondo, anche lì si sta affrontando le devastanti conseguenze della guerra in Ucraina sull'economia, che sta causando un'inflazione elevata e difficile da controllare.

Il Paese ha scelto di rispettare fino in fondo il proprio status di Paese non allineato. Ora, la domanda è se questo non allineamento, avrà ripercussioni sulle relazioni con i partner tecnici e finanziari occidentali, ma anche sul futuro politico del regime di Rajoelina, stante l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2023.

 

*Enrico Vigna per IniziativaMondoMultipolare/CIVG

 

Enrico Vigna

Enrico Vigna

Il neoliberismo e l'idea di giustizia di Francesco Erspamer  Il neoliberismo e l'idea di giustizia

Il neoliberismo e l'idea di giustizia

La mediazione cinese, l'arroganza occidentale di Paolo Desogus La mediazione cinese, l'arroganza occidentale

La mediazione cinese, l'arroganza occidentale

Sa(n)remo arruolati in guerra di Giorgio Cremaschi Sa(n)remo arruolati in guerra

Sa(n)remo arruolati in guerra

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?   di Bruno Guigue Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

Russia-Occidente: uno scontro di civiltà?

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Il nonno di Elly Schlein e il nazionalismo ucraino di Alberto Fazolo Il nonno di Elly Schlein e il nazionalismo ucraino

Il nonno di Elly Schlein e il nazionalismo ucraino

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota" di Antonio Di Siena La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La giunta PD di Bologna mette al bando la parola "patriota"

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione! di Gilberto Trombetta La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

La Costituzione è morta. Viva la Costituzione!

"Htilal". Ong, crimine iracheno e film censurati di Michelangelo Severgnini "Htilal". Ong, crimine iracheno e film censurati

"Htilal". Ong, crimine iracheno e film censurati

La "guerra al salario" e l'ammissione della BCE di Pasquale Cicalese La "guerra al salario" e l'ammissione della BCE

La "guerra al salario" e l'ammissione della BCE

Giacarta può essere sconfitta? di Federico Greco Giacarta può essere sconfitta?

Giacarta può essere sconfitta?

Gorbachev: ritorno alla terra di Daniele Lanza Gorbachev: ritorno alla terra

Gorbachev: ritorno alla terra

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California! di  Leo Essen Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

Scuola: 3 giorni di sciopero... ma in California!

La Cgil dal consociativismo al governismo di Paolo Pioppi La Cgil dal consociativismo al governismo

La Cgil dal consociativismo al governismo

Nicolai Lilin: Putin e il grande conflitto in Ucraina di Damiano Mazzotti Nicolai Lilin: Putin e il grande conflitto in Ucraina

Nicolai Lilin: Putin e il grande conflitto in Ucraina