Cile, la Camera avvia processo di destituzione del presidente Piñera

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La Camera dei deputati cilena ha autorizzato l’avvio di un processo politico per destituire il presidente Sebastián Piñera, dopo che l'inchiesta giornalistica Pandora Papers ha rivelato i suoi legami con la compravendita della ‘Minera Dominga’ nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche. 

L’accusa punta alla vendita di Minera Dominga nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche, in seguito alla rivelazione dei Pandora Papers, in particolare riguardo la clausola relativa alla vendita dell'ultimo pacchetto di azioni al suo amico personale, Carlos «Choclo» Délano in cambio della garanzia che il luogo in cui sarebbe stata installata la società mineraria non fosse dichiarato area protetta. 

I legislatori hanno approvato con 78 voti favorevoli, 67 contrari e tre astenuti. Adesso la palla passa al Senato. La Camera alta voterà sull'accusa pochi giorni prima che il Cile andrà alle elezioni del 21 novembre per eleggere il presidente, i membri del Congresso e i consiglieri regionali.

Il deputato Jaime Naranjo (Partito Socialista) ha presentato il testo dell'accusa costituzionale e le sue basi, in una presentazione durata 15 ore. Naranjo ha accusato il presidente cileno di "aver violato apertamente la Costituzione e le leggi", di aver violato il "principio di integrità” e di "aver gravemente compromesso l'onore della Nazione".

"Spero che questa Camera approvi l'accusa costituzionale, altrimenti (...) il Cile giudicherà coloro che consentono questa impunità nel Paese”, ha concluso il deputato socialista. 

In difesa del presidente, l'avvocato Jorge Gálvez, ha esortato a respingere il testo accusatorio, ritenendolo inammissibile e considerando che si tratta di uno strappo istituzionale e di una manovra politico-elettorale. 

Per la sua approvazione, la richiesta di destituzione contro Piñera richiedeva il raggiungimento di almeno 77 voti alla Camera dei Deputati. Nel caso del Senato, saranno necessari i due terzi dei voti per far avanzare il processo contro il presidente. 

In attesa della decisione al Senato, il presidente cileno non può lasciare il Paese. Se il Senato approva la richiesta di destituzione, Sebastián Piñera dovrebbe lasciare la Presidenza quattro mesi prima della fine del suo mandato. Se alla fine si verificasse la vacanza presidenziale, la linea di successione continua con il ministro dell'Interno e della Pubblica Sicurezza, Rodrigo Delgado, che diventerebbe il nuovo capo di Stato.

Per Sebastián Piñera si tratta della seconda accusa costituzionale dopo quella che ha vissuto alla fine del 2019 a causa delle gravi, massicce e sistematiche violazioni dei diritti umani durante le forti proteste che hanno scosso il Cile, con il popolo in rivolta contro il neoliberismo e la sostanziale continuità con le politiche avviate sotto il regime fascista del generale Pinochet. 

Nel 2019 la richiesta di destituzione nei confronti del presidente venne bocciata già in prima istanza con il voto negativo della camera bassa cilena. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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