Studenti occhio a non farvi fregare dalle trappole del mainstream

2759
Studenti occhio a non farvi fregare dalle trappole del mainstream

 
Per estrarre il maggior profitto possibile dall'attività produttiva, i manager delle grandi aziende ripetono ossessivamente e come un mantra la stessa litania ai propri dipendenti: "sfrutta i tuoi punti deboli, rendili una opportunità".
 
Sono bravi a creare profitto, non c'è che dire: proviamo a seguire la stessa strategia.
 
È chiaro che il nostro sistema di "informazione" (indottrinamento) sia un punto debole: una democrazia sana e matura non dovrebbe contare su una schiera di servi subdoli e meschini che zompettano come giullari attorno al Re. La nostra informazione dovrebbe essere sana, non necessariamente super partes, ma quantomeno plurale e soprattutto onesta. Così non è e lo sappiamo benissimo: non serve argomentare.
 
E però la circostanza può rappresentare un grosso vantaggio per noi: ascoltare questo manipolo di quaquaraquà ci consente di comprendere facilmente e chiaramente la strategia del potere, del quale evidentemente è lo scendiletto.
 
Parliamo di scuola: gli studenti scendono in piazza contro alternanza scuola lavoro, stage e altre forme di "train on the job" che in realtà malcelano sfruttamento, precarietà, nuove espressioni di schiavitù. I giovani ci muoiono di alternanza scuola lavoro. Le ragazze e i ragazzi colmano le strade, riempiono gli spazi e urlano le loro rivendicazioni: qualcuno torna a casa con la faccia ammaccata o spaccata. L'informazione: dopo settimane di assoluto silenzio (Mentana ama parlare del curling), quando la cosa sta diventando troppo grossa, si accenna qualche riferimento, qualche accenno qua e la.
 
Succede poi che un'insegnante faccia notare ad una sua alunna che un certo abbigliamento sia inadeguato in una scuola e sceglie di farlo con un'espressione decisamente infelice (comunque ampiamente distorta e strumentalizzata). L'informazione? Esplode letteralmente: ho ricevuto la notizia dalla tv (telegiornali, approfondimenti a tutte le ore), dalla radio, dalla stampa, dai giornali on line. Ovunque.
 
Qualcosa vorrà pur dire. Vuol dire almeno due cose.
 
La prima consiste nel voler dare della scuola un'immagine divisa e conflittuale: gli studenti sono contro gli insegnanti e questi ultimi contro i primi. Ne deriva l'idea per la quale la scuola non abbia un problema comune, legato al suo degrado, ai tagli, all'imposizione di un modello di cultura improntato allo sfruttamento neoliberista. Assolutamente no: studenti per il cambiamento contro tromboni bacchettoni.
 
La seconda è vecchia come il mondo: cavalcare temi riguardanti la persona e le libertà individuali per far passare in secondo piano le questioni sociali e collettive. La scuola subisce da anni e anni riforme feroci e destrutturatrici, i tagli lineari l'hanno messa in ginocchio, lo sfruttamento è entrato dalla porta principale e ha trascinato i nostri studenti in luoghi insicuri e pericolosi, portandoli a volte a morirvici. Gli insegnanti non se la passano meglio: il loro ruolo mortificato, le loro retribuzioni assolutamente inadeguate, si sono da tempo uniti all'esercito degli ultimi, spesso precari, sfruttati fino al midollo.
 
Sia chiaro: alla politica neoliberista, all'informazione che le fa eco come un patetico pappagallo, del vostro diritto ad andare in giro mezzi nudi non frega assolutamente nulla.
 
Dei vostri diritti civili non gliene passa nemmeno per il piffero: vogliono dividervi e distrarvi, punto.
 
Le battaglie per la dignità e per la libertà della persona sono sacrosante, ci mancherebbe altro, ma siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo ripartire dallo stato sociale e dalla Costituzione, altrimenti non avremo più un futuro dignitoso: come individui e come società.
 
Sono con voi, sempre e da sempre, ma non fatevi fregare.
 
*
Ho scritto “Contro lo smart working”, Editori Laterza 2021 (
 
https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858144442) e “Pretendi il lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi”, GOG Edizioni 2019 (
 
https://www.gogedizioni.it/prodotto/pretendi-il-lavoro/)
 
 
 

Savino Balzano

Savino Balzano

Savino Balzano, nato a Cerignola nel 1987, ha studiato Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Perugia. Autore di "Contro lo Smart Working" (Laterza, 2021) e di "Pretendi il Lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi" (GOG, 2019). Sindacalista, si occupa di diritto del lavoro, collabora con diverse riviste.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia. di Giuseppe Masala Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia.

Recessione e inflazione, due facce della stessa medaglia.

Basta che se ne parli di Francesco Erspamer  Basta che se ne parli

Basta che se ne parli

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo di Michelangelo Severgnini Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo

Fu Bergoglio il primo a censurare L’Urlo

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Mattarella firma la legge liberticida di Michele Blanco Mattarella firma la legge liberticida

Mattarella firma la legge liberticida

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti