L'ombra di Trump sul Parlamento Usa

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L'ombra di Trump sul Parlamento Usa

 

di Massimo Mazzucco*


Al parlamento di Washington è in corso una sessione degna del teatro dell’assurdo. Per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, il partito che ha ottenuto la maggioranza dei seggi (repubblicano) non riesce ad eleggere un suo rappresentante per guidarli durante la legislatura.

Il ruolo da assegnare è quello di “speaker of the House”, che è addirittura più importante del nostro presidente della Camera. Lo speaker infatti è sia presidente della Camera sia leader politico incontestato del partito di maggioranza. Questo doppio ruolo, istituzionale e politico, lo rende un personaggio potentissimo all’interno del sistema americano. Tanto per capirci, la speaker uscente (democratica) è Nancy Pelosi, che ha determinato la politica del suo partito dal 2011 ad oggi (alternandosi come leader della minoranza o della maggioranza).

Ebbene, succede che dopo aver ripreso la maggioranza alla Camera con un vantaggio risicato (solo 222 seggi, con la maggioranza a 218) ora i repubblicani non riescono a decidere chi debba guidarli per i prossimi due anni.

Il candidato naturale (che tutti si aspettavano vincesse) è Kevin McCarthy, il quale era talmente sicuro della nomination che aveva già traslocato nell’ufficio dello speaker in Campidoglio.

Ma una minoranza di 20 repubblicani, soprannominata “i 20 talebans”, non ne vuole sapere di vederlo eletto, e ha votato contro, mandando la seduta nel caos. Questi deputati sono fedelissimi di Trump, e sostengono che McCarthy sia un “venduto” ai poteri forti, completamente colluso con il deep state che loro vorrebbero combattere.

Ora i due schieramenti sono muro contro muro, e non si prospetta una soluzione in tempi brevi.

Ma ormai è chiaro che la vera lotta politica, in USA, non sia fra democratici e repubblicani, ma sia fra politici tradizionali (dem+rep) e politici trumpiani. La posta in palio è la nomination per le presidenziali del 2024, e da oggi a quel giorno, conoscendo Trump, possiamo già dire che la tensione non potrà che aumentare.

Chi è appassionato di queste cose può già preparare i pop-corn.

*Post Facebook del 4 gennaio 2023

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