La farsa democratica e gli atti di indirizzo in materia contrattuale

658
La farsa democratica e gli atti di indirizzo in materia contrattuale

 

di Federico Giusti

Il sindacato rappresentativo in nome di quali interessi va operando?

Ogni delegato sindacale, ma anche semplici lavoratori, dovrebbero leggere gli atti di indirizzo governativi sui contratti nazionali, se lo facessero probabilmente non sarebbero in messianica attesa della sottoscrizione di testi che non risponderanno mai, economicamente e normativamente, alle aspettative della forza lavoro ma perfino ai reali fabbisogni degli Enti.

Di solito la Ragioneria dello Stato assegna un budget per i rinnovi contrattuali dei 4 comparti calcolando il costo della vita sul codice Ipca, poi arrivano gli atti di Indirizzo e inizia la fase contrattuale che si conclude con anni di ritardo rispetto alle scadenze previste, anni compensati con una dozzina di euro al mese in virtu' di accordi sindacali mai rimessi in discussione.

Gli atti di indirizzo sono assai lontani dalle piattaforme rivendicative, farlocche per altro, sulle quali vengono chiamati ad esprimersi i lavoratori, un mandato formale a trattative che solitamente verteranno su ben altre questioni.

In sostanza siamo davanti a una democrazia fittizia, i testi contrattuali definitivi sono assai diversi dalle piattaforme sulle quali è stato ottenuto il presunto mandato alla contrattazione, se cerchiamo pratiche di democrazia reale non le troveremo certo nel sindacato confederale e men che mai nella Pubblica amministrazione.

Prendiamo ad esempio l'atto di indirizzo per i contratti degli enti locali, sono anni che la forza lavoro rivendica potere contrattuale maggiore e gli stessi sindacati firmatari si sarebbero detti, a parole,  concordi se non fosse che sono già seduti ai tavoli senza far parola dei contenuti dell'atto stesso.

Citiamo testualmente:

Si conferma l’attuale struttura della contrattazione integrativa disciplinata dal titolo II del CCNL del comparto delle Funzioni Locali del 16 novembre 2022.
Pertanto, sono sottratte alla contrattazione integrativa le materie relative alle determinazioni per l’organizzazione degli uffici, le misure inerenti alla gestione del lavoro, l’articolazione dell’orario di lavoro, comprese turnazione e reperibilità, l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici, i sistemi di valutazione, i poteri di delega dirigenziale, il sistema della formazione per tutti gli aspetti non direttamente connessi al rapporto di lavoro, gli aspetti organizzativi del lavoro e la destinazione delle risorse del salario accessorio connesse agli istituti di cui sopra.
La contrattazione collettiva nazionale disciplinerà le modalità di articolazione delle sessioni negoziali di contrattazione integrativa, prevedendo che le stesse si svolgono in modo unitario, evitando la frammentazione degli accordi.

Per chi non fosse avvezzo al linguaggio sindacale è bene sapere che la gestione del lavoro, degli uffici e dei servizi, le turnazioni, le valutazioni, la formazione, la gestione quotidiana del personale sono fuori da ogni contrattazione. E non ci pare di avere visto in giro proteste dei sindacati firmatari di contratto, per rispettare almeno la richiesta dei loro iscritti, contro queste linee guida che condannano il sindacato negli Enti locali a compiti ragionieristici , di co-gestore del welfare aziendale.

In sostanza l'atto conferma l'attuale impianto dei profili professionali già cambiati con l'ultimo CCNL e a favore solo della parte datoriale, del resto le cosiddette semplificazioni si traducono spesso in danni per la forza lavoro, prendiamo quindi atto del linguaggio ormai trasversale al mondo sindacale e datoriale per non farci trarre in inganno.

L'impianto dei contratti continuerà ad essere divisivo con parti, e relative indennità, riservate ad alcuni ruoli e non ad altri ma neppure l'esperienza del presente indurrebbe la parte sindacale a modificare il proprio atteggiamento passivo davanti all'Aran

E' il caso delle progressioni verticali in deroga che demandano alla contrattazione di secondo livello il compito di attuare appositi regolamenti che poi sono in realtà atti impositivi della parte datoriale essendoci solo il confronto tra Ente e sindacati. Le progressioni verticali in deroga sono un campo di prova di come si possa scrivere un contratto nazionale in maniera sibillina per lasciare poi ampi, eccessivi, spazi discrezionale alla parte datoriale ma anche uno strumento profondamente divisivo tra il personale. Pensate per le educatrici, molte delle quali senza laurea ma transitate nella fascia dove la laurea è requisito di accesso, le progressioni verticali in deroga vengono utilizzate erga omnes nei limiti di una spesa per altro assai contenuta. 

L'atto di indirizzo torna sull'argomento senza per altro chiarire se la anzianità di servizio è riferita all'area e al profilo, o senza escludere prove selettive concorsuali con tanto di colloquio che solitamente sono presenti invece per l'accesso ordinario ai posti di lavoro, ossia dall'esterno con tradizionale concorso. Insomma la confusione regna sovrana e si persevera nell'errore.

Sezione personale educativo e scolastico  Il Comitato di settore esprime l’indirizzo di prorogare la facoltà di effettuare le progressioni previste dall’art. 13, comma 6, del CCNL 2019/2021, per il personale educativo, docente ed insegnante fino al 31/12/2026.
Il nuovo contratto consentirà altresì la possibilità di inquadrare in uno specifico profilo temporaneo nell’ambito dell’Area degli istruttori, il personale educativo privo del titolo di studio richiesto per l’inquadramento nell’Area dei funzionari e delle elevate qualificazioni.

 

Chiudiamo sullo straordinario e sul welfare aziendale

Se negli ultimi 56 anni gli Enti locali hanno perso mediamente 10 mila unità all'anno, se oggi diventa un miracolo raggiungere gli obiettivi del Pnrr, la soluzione dovrebbe essere quella di favorire le assunzioni anche in deroga ai tetti di spesa in materia di personale.

Ma non sia mai che i dettami europei dell'austerità siano messi in discussione, quindi arriva una accomodante spiegazione del calo di personale  ossia per la scarsa attrattività degli Enti locali.

Ci sentiamo derisi davanti ai giochi di parole, nei 4 comparti esistono differenze stipendiali marcate e prive di ogni logica, eppure il sindacato rappresentativo non ha mai pensato a riequilibrare l'andamento salariale,

Invece di assumere personale stanno pensando ad incrementare il fondo degli straordinari e non ci meraviglieremmo se arrivassero ore obbligatorie oltre le 36 ore settimanali non retribuite ma a recupero.

Infine il welfare aziendale: siamo ancora convinti di sopperire al crollo del potere di acquisto con benefit e bonus? Il sindacato trasformatosi in piazzista dei fondi pensione o della sanità integrativa diventa forse interlocutore credibile quando ci sarà da difendere il welfare universale?

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La strategia del riccio di Trump di Giuseppe Masala La strategia del riccio di Trump

La strategia del riccio di Trump

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita   Una finestra aperta Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Tempi duri per i poveri di Michele Blanco Tempi duri per i poveri

Tempi duri per i poveri

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti