I fallimenti diplomatici di Macron e Scholz certificano la grave crisi dell'UE

I fallimenti diplomatici di Macron e Scholz certificano la grave crisi dell'UE

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato blocco deciso da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura. Iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico

 

Mi pare di poter dire che la due giorni diplomatica di Macron si sia risolta in una catastrofe o quantomeno in un nulla di fatto. 

Ieri c'è stato il lungo vertice con Putin dove già la prossemica indicava una distanza siderale tra i due interlocutori e dove nella conferenza stampa il leader russo ha usato toni durissimi non nascondendo affatto il rischio di un conflitto armato e soprattutto rimarcando due concetti. Nessuno vincerà la guerra che potrebbe scatenarsi tra la Russia e l'Occidente e poi ha ricordato chiaramente che l'attuale élite filo occidentale di Kiev ha preso il potere con la violenza e non certo in libere elezioni. 
Nelle parole di Putin però forse c'era un piccolo spiraglio indiretto quando ha detto che qualora l'Ucraina entrasse nella Nato poi farebbe leva sull'art. 5 dello statuto dell'Alleanza Atlantica per provare a riprendersi la Crimea e conseguentemente generando il temuto conflitto diretto tra Nato e Russia. Indirettamente le parole di Putin come si capisce potevano essere lette all'incontrario: se Kiev riconoscerà che la Crimea è Russia può anche entrare nella Nato a noi non ci fregherebbe più nulla. Una condizione indiretta, ma pur sempre una condizione che apriva uno spiraglio. 


A chiudere questo spiraglio ci hanno pensato oggi gli ucraini per bocca del loro ministro degli esteri Dmytro: "cerchiamo una soluzione diplomatica, ma non cederemo su quelle che consideriamo le nostre linee rosse: nessuna concessione sulla sovranità, integrità territoriale entro i confini internazionalmente riconosciuti".

Amen, discorso chiuso, come si capisce. 

E non potrebbe essere altrimenti. Se da un lato Francia e Germania (e spero e penso anche Italia) lavorano per una soluzione diplomatica dall'altro lato anglosassoni ed est europeo lavorano per dare fuoco alle polveri.  Biden nell'incontro di oggi con il cancelliere Scholz a Washington ha fatto intendere che la Germania farà ciò che gli Usa gli diranno di fare (e personalmente non ho dubbi che sia così), compresa l'imposizione di sanzioni draconiane alla Russia e la chiusura definitiva del gasdotto North Stream 2 con tutte le conseguenze sui prezzi dell'energia che avrebbe in Europa. 

Non solo, l'ambasciatore ucraino a Londra ha dichiarato che la Uk fornirà a Kiev missili antinave per minacciare così le forze navali russe. Inoltre il governo di Varsavia ha fatto passare un provvedimento nel quale si dichiara che l'esercito polacco potrà donare qualsiasi strumento a sua disposizione e necessario all'Ucraina per la sua difesa. 
Insomma, al di là di qualche parola di circostanza, Macron (ma anche Scholz a Washington) non sono riusciti a ottenere nulla che disinneschi la situazione che altri occidentali (Usa, Uk, Polonia e baltici) tendono ad esacerbare.

Molto ci sarebbe da dire su questa evidente spaccatura intraeuropea e tra potenze occidentali che vedono da un lato anglosassoni e slavi occidentali e carolingi (Francia e Germania) dall'altro. L'unica cosa che brevemente si può dire è che la tensione esacerbata da Londra e Washington contribuisce anche a demolire l'Europa economicamente e politicamente. Mi fermo qui. 

PS Nel frattempo la costruzione del dispositivo militare russo continua e il ventilato ritiro delle truppe russe dalla Bielorussia promesso da Putin è pocopiù che fuffa, non sposta di una virgola la postura russa che anzi accumula giorno dopo giorno naviglio e armi dalla Crimea al Mar Nero fino al suo lunghissimo confine orientale con l'Ucraina. Dall'altro lato anche Kiev continua a ricevere armamenti dai falchi occidentali. Tutti si preparano al peggio. Alcuni lo vogliono altri vorrebbero impedirlo ma non ne hanno la forza.

 

Dal 2 gennaio la nostra pagina Facebook subisce un immotivato blocco deciso da "fact checker" appartenenti a testate giornalistiche a noi concorrenti. Aiutateci ad aggirare la loro censura. Iscrivetevi al Canale Telegram de l'AntiDiplomatico

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

La colpa della sinistra liberista di Michele Blanco La colpa della sinistra liberista

La colpa della sinistra liberista

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti