Dalla Stellantis di Melfi: “licenziamenti mascherati, sindacati fregati"

2085
Dalla Stellantis di Melfi: “licenziamenti mascherati, sindacati fregati"

 

Dovrebbe essere una notizia da prima pagina e sulle home page delle versioni on line dei principali quotidiani. La denuncia di Antonio Gravinese, tra i referenti dell’area di minoranza Fiom alla Stellantis di Melfi, è di una gravità inaudita: incentivi ai licenziamenti, non per chi è vicino alla pensione, ma per i giovani. Tra l'altro se in uno stabilimento all'avanguardia come quello di Melfi si attuano queste pratiche, è facile immaginare cosa si possa attuare in altri impianti ex Fiat da sempre a rischio come quelli di Pomigliano d'Arco, ad esempio.

di Eugenio Bonanata - Basilicata24

“Ora i sindacati si dicono preoccupati per il futuro della fabbrica e dell’Indotto, a Melfi, ma in realtà chiedono all’azienda e allo Stato esattamente le stesse cose che chiedevano 5 mesi fa, cioè prima di firmare gli accordi che di fatto hanno firmato”. Non ha peli sulla lingua Antonio Gravinese, tra i referenti dell’area di minoranza Fiom alla Stellantis di Melfi. Per lui “le sigle di categoria hanno fatto come al gioco dell’oca, sono tornate indietro, allo stesso punto di alcuni mesi fa”.

Incentivo a licenziarsi.

“Durante la primavera, mentre si vociferava del taglio di una linea, poi di fatto avvenuto, ci furono assemblee e manifestazioni. Seguì la richiesta di un tavolo da parte dei nostri sindacati”. Il tavolo ci fu e ci furono anche gli accordi, il 25 giugno. “Da quell’intesa – prosegue – si chiese che, al netto del taglio della linea produttiva, non ci fossero licenziamenti a Melfi e negli altri stabilimenti italiani del Gruppo”. Guardando a Melfi le cose stanno prendendo una piega diversa. “La linea da seguire l’ha scelta Tavares (ad di Stellantis, ndr) – attacca Gravinese – E’ vero che licenziamenti non ce ne sono, o meglio ci sono con una tattica più sottile. Si chiamano incentivi all’esodo”. Tradotto vuol dire che agli operai del Gruppo è stato proposto di licenziarsi previo pagamento di un gruzzoletto; qualche decina di migliaia di euro. Ma proprio questa misura sarebbe, secondo l’esponente della minoranza Fiom, un “taglio mascherato” delle maestranze.

E’ un taglio, ma non si può dire. Afferma Gravinese: “Per ora sono 390 gli operai che hanno accettato l’incentivo all’esodo proposto da Stellantis, a Melfi. Ma tra chi ha accettato, solo pochissimi rientrano tra gli operai storici della fabbrica, la cui età media è di 53 anni”. Ad aderire alla proposta, paradossalmente, sono proprio “i più giovani”. Di qui un “cambio generazionale” che di fatto non ci sarà. “Da 7 mila tra qualche anno ci troveremo dimezzati e con una platea di operai più anziani di prima”. Di qui il “taglio” senza per altro aver “svecchiato la platea dei lavoratori”.

Sindacati fregati dal colosso ‘francese’

Come logica conseguenza “se tra alcuni anni ci troveremo molti di meno – prosegue Gravinese – nessuno potrà gridare al licenziamento, al taglio delle maestranze, la cosa è avvenuta in silenzio e con una grossa perdita di operai italiani, al cospetto di una proprietà sempre più francese”. E sarebbe questa la presa di coscienza che renderebbe oggi “visibilmente preoccupati i rappresentanti sindacali”. Come dire, in cuor loro l’avrebbero compreso il problema, ma restano la fregatura, gli accordi già presi con Stellantis” e “la chiara impossibilità di incidere anche sulle scelte future”.

“A Landini chiediamo più autonomia”

In ultimo Gravinese si rivolge ai vertici nazionali di Fiom Cgil, e in modo non troppo velato anche a Landini (segretario Cgil). “Al nostro sindacato chiediamo che acquisisca più autonomia, come un tempo; che riprenda quel ruolo di guida nel fare sindacato e che ritorni ad essere credibile agli occhi di maestranze sempre più spaesate”. E conclude: “La nostra vuole essere e sarà, anche in futuro, una critica costruttiva. Non vogliamo distruggere, ma migliorare le condizioni di lavoro, nostre e dei nostri colleghi”.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato" di Paolo Desogus Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

In Polonia arrestano gli storici russi di Marinella Mondaini In Polonia arrestano gli storici russi

In Polonia arrestano gli storici russi

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti