Vertice di Ramstein: quale futuro per l'Ucraina?

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Vertice di Ramstein: quale futuro per l'Ucraina?



di Francesco Dall'Aglio*



Pete Hegseth, il Segretario della Difesa USA, ha abbassato di molto le aspettative generali per il vertice del Gruppo di Contatto sull'Ucraina che si apre domani a Ramstein: no, non verranno annunciati nuovi aiuti militari da parte degli USA e soprattutto non verranno forniti dettagli sul piano di pace di Trump (che, continuo a dire, secondo me non esiste). Gli alleati europei sono stati rassicurati, si parlerà con loro - e vorrei vedere, visto che sempre Hegseth ha detto in un'intervista alla Fox che si discuterà "del ruolo guida che l'Europa dovrà giocare", che abbiamo capito ormai che significa che d'ora in avanti i soldi ce li mettiamo noi, come del resto confermano due "fonti informate" alla Reuters (link 1). Di "convincere" gli alleati europei non si occuperà Hegsteh, ad ogni modo, ma direttamente Kellogg, che non conferma che il piano è questo ma dice che agli Stati Uniti fa sempre piacere vendere armi, perché la cosa rinforza l'economia americana. Ne prendiamo atto, mai l'avremmo creduto.




Sempre in un'intervista alla Fox (che trovate al link 2, potete andare direttamente al minuto 20:30), Trump ha corretto la sua precedente affermazione: non sono 500 milioni che vuole dall'Ucraina in terre rare e altre ricchezze minerarie, sono 500 miliardi, che è una cifra sicuramente più vicina alla realtà (anche se va detto che le stime di Trump e Zelensky sono, appunto, stime. Sostanzialmente nessuno dei giacimenti di terre rare è in fase di sfruttamento, e ci sarà da lavorare parecchio per tirarle fuori, un po' come per la Groenlandia). E ha detto che gli USA bene o male hanno messo per l'Ucraina 300 o 350 miliardi di dollari e l'Europa, uhm, forse un centinaio, e questa cosa non sarebbe dovuta succedere, Biden non avrebbe dovuto farla succedere, anche perché sono gli USA a pagare tutte le spese della NATO, quelle del Canada soprattutto, il Canada è il peggiore, quindi è giusto riequilibrare le cose. Riequilibrarle come, ci si chiede, e la risposta arriva subito sotto forma del solito flusso di coscienza trumpiano, e siccome i nostri giornaloni come al solito l'hanno riportata maluccio, la cito per intero:

"Loro [l'Ucraina] hanno territori di incredibile valore in termini di terre rare, in termini di petrolio e gas, in termini di altre cose, io voglio mettere al sicuro i nostri soldi, perché stiamo spendendo centinaia di miliardi di dollari, e sai, potrebbero fare un accordo, potrebbero non fare un accordo, potrebbero essere russi un giorno, potrebbero non essere russi un giorno, ma noi avremo [dato] tutti questi soldi e io ho detto li rivoglio, e gli ho detto che voglio l'equivalente, tipo 500 milioni di dollari in terre rare, e loro sostanzialmente sono stati d'accordo nel farlo così almeno non ci sentiremo stupidi, altrimenti siamo stupidi, gli ho detto che dobbiamo, che dobbiamo avere qualcosa in cambio, non possiamo continuare a pagare questi soldi".

L'idea di Trump sta prendendo forma, si direbbe, se consideriamo che il Segretario del Tesoro Scott Bessent sta partendo anche lui alla volta di Kiev, proprio per dicutere della cosa (link 3). Per chiudere, Vitalij Klyiko, il sindaco di Kiev, ha detto che la guerra potrebbe finire in un paio di mesi con un compromesso che potrebbe essere molto doloroso per l'Ucraina; poi ci saranno le elezioni e sarà un combattimento all'ultimo sangue, e lui teme che ci possano essere disordini se non cose ancora peggiori, perché, dice, si è già visto nella storia di vari paesi che nel dopoguerra, in un clima di depressione, queste cose sono già successe. Dal lato russo, invece, quello che l'amministrazione USA (foto) ha definito "un gesto di buona volontà" - nei confronti degli Stati Uniti, beninteso, mica dell'Ucraina - ovvero la liberazione di Marc Fogel, il cittadino statunitense detenuto in Russia dall'agosto 2021 con l'accusa di avere introdotto marijuana. Stamattina presto il jet privato di Witkoff, uno dei soci-consiglieri di Trump, era atterrato a Mosca e poco dopo l'ambasciatrice statunitense a Mosca era stata vista entrare nell'edificio del Ministero degli esteri. Peskov aveva fatto come al solito lo gnorri, cosa che gli riesce molto bene, ma che qualcosa stava succedendo era chiaro, e qualche ora dopo è arrivata la conferma.


Link 1: https://www.reuters.com/.../us-will-push-european-allies.../
Link 2: https://www.foxnews.com/video/6368624897112
Link 3: https://www.bloomberg.com/.../treasury-secretary-bessent...


*Post Facebook del 12 febbraio 2025

Francesco Dall'Aglio

Francesco Dall'Aglio

 

Francesco Dall'Aglio, medievista, ricercatore presso l'Istituto di Studi Storici al dipartimento di storia medievale della Accademia delle Scienze di Sofia (Bulgaria). Esperto di est Europa e di questioni strategico-militari. Autore di War Room - Russia, Ucraina, NATO: 

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