Riflessioni di filosofia della storia e della politica

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Riflessioni di filosofia della storia e della politica

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di Marco De Angelis

Nel mondo è necessaria una svolta, una svolta storica, precisamente il vero e proprio passaggio dalla preistoria alla storia, che non è ancora avvenuto. Per quanto, infatti, la cosa possa stupirci, non siamo ancora entrati come umanità nella vera e propria ‘storia’, ma ci troviamo ancora nella ‘preistoria’. 

Quest’ultima, infatti, non è in alcun modo identificabile, come s’insegna oggi a scuola, con il periodo del tempo in cui ancora non c’era la scrittura, perché questa è una determinazione estrinseca, formale e non intrinseca e di contenuto. La ‘preistoria’ è invece contraddistinta dal fatto che gli esseri umani si comportano ancora come animali, che essi ovviamente anche sono, con tutti gli istinti propriamente animali, ma sono anche di più, sono ‘spirito’, quindi capacità di reprimere gli istinti quando questi conducano al male. Lo spirito opera sempre per il ‘bene’, mai per il ‘male’. L’animale, non potendo distinguere tra bene e male, è giustificato dal seguire l’istinto perché questa è la sua natura; l’essere umano, invece, essendo la sua natura essenzialmente ‘spirito’, non è mai giustificabile, se fa il male. 

Posta questa premessa, ci dobbiamo chiedere: vivono oggi gli esseri umani seguendo l’istinto animalesco oppure lo spirito? Quindi vivono operando maggiormente per il male o per il bene? Osservando gli ultimi avvenimenti, purtroppo dobbiamo concludere che gli esseri umani si comportano ancora in buona parte operando per il male, non per il bene. Dobbiamo pertanto ulteriormente concludere che viviamo ancora nella preistoria, non siamo ancora entrati nella storia propriamente detta. 

Il fatto che la nostra tecnologia rispetto per es. a un secolo fa sia molto avanzata, non significa proprio nulla dal punto di vista della civiltà. Si può essere tecnologicamente avanzati e tuttavia incivili, ricchi e nondimeno incivili, così come si può essere privi di una tecnologia avanzata e civili, poveri e civili. La civiltà si misura con l’etica e con il bene, non con lo sviluppo tecnologico ed economico.

Poste queste considerazioni, occorre concludere che oggi c’è assoluto bisogno di un nuovo movimento-partito mondiale umanistico, il quale aiuti l’umanità ad abbandonare la preistoria ed entrare nella storia, ossia a diventare civile. L’umanità attuale è altamente incivile. 

Non dobbiamo pertanto meravigliarci per l’orrore che abbiamo visto in Ucraina e soprattutto ora in Palestina, da ambo le parti s’intende, perché la cosa peggiore è proprio il binomio inciviltà-alta tecnologia. Se mettiamo un elevato sviluppo tecnologico nelle mani di esseri incivili, quali sono gli esseri umani attuali, il risultato può essere solo questo, che in una guerra non si uccidono primariamente gli uomini e i militari del nemico, ma i suoi bambini, i suoi giovani, le sue donne, i suoi anziani. 

Quando tra qualche secolo gli esseri umani del futuro ci giudicheranno, ci riterranno incivili e preistorici, perché loro, così dobbiamo almeno sperare, saranno usciti dalla preistoria ed entrati nella vera e propria storia. Essi quindi rispetteranno i bambini, i giovani, le donne e gli anziani.

In conclusione, siamo preistorici e incivili e ce ne dobbiamo soltanto vergognare, perché invece potremmo essere facilmente storici e civili, ne avremmo tutte le possibilità economiche e tecnologiche. Basterebbe solo volerlo, ma per 'volerlo' dovremmo 'saperlo'. Per questo motivo il nuovo movimento-partito potrà essere solo filosofico-scientifico, esso dovrà, infatti, condurre l'umanità al 'sapere' del bene, presupposto del 'volere' il bene. 

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