Paolo Maddalena - Gli aspetti più orribili della legge sulle “Autonomie differenziate”

1675
Paolo Maddalena - Gli aspetti più orribili della legge sulle “Autonomie differenziate”

 

È molto preoccupante che sia passata pressocché inosservata l’approvazione da parte del Senato del disegno di legge sulle “Autonomie differenziate”. Una orribile proposta che fa cadere nel nulla secoli di tenaci discussioni e sofferte battaglie per l’affermazione dei principi di “libertà, eguaglianza e solidarietà”, che costituirono il “patto” sul quale si fondò la rivoluzione francese.

Ci sarebbe molto da dire su questo ineffabile testo dell’On. Calderoli, che, detto in estrema sintesi, non ha nulla di seriamente giuridico, e, agendo sullo stesso piano dell’altro testo voluto dalla Meloni sul cosiddetto “premierato”, infrange tutta una serie di solide categorie giuridiche come fossero dei birilli.

Il primo “principio fondamentale” a farne le spese è quello della “eguaglianza”, che permea di sé l’intera Costituzione ed è peraltro un cardine dell’ordinamento costituzionale. Si tratta di un tema estremamente vasto, ed estremamente sfuggente. “Estremamente vasto”, perché la “eguaglianza”, è la condizione stessa dell’esistenza della Legge. La legge, infatti, non sarebbe tale, se non fosse “uguale per tutti”. Come è scritto sui nostri Tribunali. Oltre che nel primo comma dell’articolo 3 della Costituzione (dove, sia detto per inciso, la parola “uguale” è stata corretta in “eguale” dall’ottimo revisore del testo costituzionale, Concetto Marchesi). E “estremamente sfuggente”, perché il testo della Costituzione parla di “eguaglianza” una infinità di volte indicandola spesso con la parola “tutti” o con il suo omonimo “ogni”.  Art. 3: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale”, art. 4: si garantisce il lavoro “a tutti i cittadini”, “ogni cittadino ha il dovere di svolgere una attività o una funzione”, art. 8: “tutte le confessioni religiose”, art. 16 “ogni cittadino può circolare o soggiornare”, art. 19: “tutti hanno il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa”, art. 21: “tutti hanno il diritto di professare liberamente il proprio pensiero”, ecc., ecc. ).

In questo stato di cose, è ovvio che può prendersi in esame un filo per volta. E non può negarsi che il primo filo che viene in considerazione secondo l’ordine concettuale seguito dalla Carta costituzionale è quello che collega il concetto di ”eguaglianza” al concetto di “sovranità”. Alla ”sovranità” si riferisce infatti il primo articolo della Costituzione, secondo il quale: “la sovranità appartiene al Popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. E alla “eguaglianza”, fa riferimento l’art. 48 Cost., là dove si afferma che per fondamentale “atto sovrano” deve intendersi “l’esercizio del diritto di “voto”, subito precisando che quest’ultimo deve essere “personale ed eguale, libero e segreto”.

Insomma, l’esercizio concreto della “sovranità” da parte del “Popolo”, avviene, nel caso che si esamina, con l’estensione del “diritto di voto” a “tutti” i cittadini (ho già detto dell’importanza della parola “tutti”) e purché ogni voto sia “eguale”, cioè di egual peso e di egual valore. Le parole usate dal Costituente sono al riguardo estremamente chiare: “sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che abbiano raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto”.

Questo è il primo, e comunque uno dei tanti “principi fondamentali” (i quali, lo si ricordi, non possono essere oggetto neppure di revisione costituzionale) che il disegno di legge Calderoli travolge e distrugge. Basti pensare che il voto di tutti i cittadini serve per nominare i loro rappresentanti in Parlamento, al fine soprattutto, come precisa l’art. 49 Cost., di “concorrere” a “determinare” la “politica nazionale”. Ma quale “politica nazionale” potranno mai concorrere a determinare i cittadini tramite i loro rappresentanti parlamentari, se al Parlamento restano assegnate ben poche materie oggetto di legislazione esclusiva, mentre il grosso delle materie appartiene alle Regioni, e quelle ad autonomia differenziata, come voluto dal disegno di legge Calderoli, non hanno nessun collegamento con le leggi statali, e anzi, possono agire “in contrasto” e “in concorrenza” con queste ultime? Ci troviamo davvero di fronte a un disegno di legge che sconquassa ogni ordine logico, giuridico e costituzionale, e gioca sul brutale accaparramento di quanto più si può. Un disegno di legge “disarmante” per la sua palese arroganza e la sua pretesa, ma inesistente, dignità legislativa.

E quella narrata è soltanto una delle infinite vacuità che si vorrebbero far passare come “leggi” dello “Stato”. Uno Stato di certo non più esistente nelle menti di coloro che tali leggi hanno voluto proporre.

--

Attuare la Costituzione

Associazione di promozione sociale
 La Segreteria
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Anche Caracciolo "filo russo"? di Paolo Desogus Anche Caracciolo "filo russo"?

Anche Caracciolo "filo russo"?

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

Il "welfare surrogato" del turismo di massa di Antonio Di Siena Il "welfare surrogato" del turismo di massa

Il "welfare surrogato" del turismo di massa

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni di Giorgio Cremaschi Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti