Meloni e lo "scandalo" delle sue parole sull'Ucraina

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Meloni e lo "scandalo" delle sue parole sull'Ucraina



di Marinella Mondaini

Scandalo totale in Italia per il colloquio telefonico tra Giorgia Meloni e due famosi giornalisti russi, con pseudonimo "Vovan e Lexus", i due "pranker", cioè "burloni" , che facendosi passare di volta in volta per varie personalità politiche, molto esperti di politica internazionale, fanno parlare le loro "vittime" - bisogna dire anche innumerevoli , tra cui i ministri di Svezia, Finlandia, François Hollande, Macron, Boris Johnson, Recep Tayyip Erdogan, il presidente ucraino Poroš?eko, il presidente della Riserva federale degli Stati Uniti d'America Jerome Powell.

Fu esilarante tempo fa, quando uno dei due si finse Vladimir Zelenskij e telefonarono al presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde. Estremamente interessante fu la conversazione telefonica con Kissiger quest'estate! E poi hanno telefonato ancora a Thomas Greminger, ex segretario generale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, e a tante altre personalità ancora.

E così mancava all'appello Giorgia Meloni. Il primo ministro italiano ha accettato così di parlare con il "Presidente della Commissione dell’Unione Africana" e la signora ha parlato volentieri e apertamente, tanto che appare già scandaloso ciò che ha detto, per esempio la frase: "Stanchi di Ucraina"

La Stampa, La Repubblica gridano allo scandalo, pubblicano il video e articoli, come questo:

"Il conflitto in Ucraina? Vedo che molti sono stanchi".

Nella telefonata, che risale al 18 settembre, come precisato da Palazzo Chigi, la premier parla con il suo interlocutore di diversi argomenti, tra cui la questione migranti e il rapporto con gli altri leader Ue e la guerra in Ucraina. Alla domanda dei due comici russi, Vovan e Lexus, al secolo Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, su che cosa pensi del conflitto, alla luce anche dei colloqui avuti con il presidente Usa Joe Biden e altri, Meloni risponde: «Vedo che c'è molta stanchezza, devo dire la verità, da tutte le parti». Quindi, auspica un momento «in cui tutti capiscano che abbiamo bisogno di una via d'uscita. Il problema è trovare una via d'uscita che possa essere accettabile per entrambe le parti senza distruggere il diritto internazionale. Ho alcune idee al riguardo, su come gestire questa situazione, ma sto aspettando il momento giusto per provare a metterle sul tavolo». La presidente del consiglio si è anche lamentata del flusso costante di migranti africani. “La situazione è piuttosto complicata: dall’inizio dell’anno sono arrivate più di 120mila persone, soprattutto dalla Tunisia. La situazione è molto difficile su tutti i fronti, la situazione umanitaria, la situazione logistica, la situazione della sicurezza. Credo che questo flusso possa aumentare a causa della situazione che si sta sviluppando in Africa”. Ha poi avuto parole dure per l’inerzia dei suoi colleghi Ue: “L’Europa per molto tempo ha pensato di poter risolvere il problema lasciando sola l'Italia”. La premier, quindi, aggiunge: «La controffensiva dell'Ucraina forse non sta andando come si aspettavano, va avanti ma non ha cambiato il destino del conflitto. Tutti capiscono che potrebbe durare davvero molti anni se non proviamo a trovare delle soluzioni. Il problema è capire quale sia la soluzione accettabile per entrambi senza aprire altri conflitti. Sa cosa penso sulla Libia, forse non lo sa, potremmo discutere per ore su quello che è successo in Libia, forse oggi qualcuno capisce che la situazione dopo non è migliore, dobbiamo far funzionare il nostro cervello». Tutti i soldi dell'Ue vanno in Ucraina ora? «Quello su cui sto lavorando è fare in modo che vadano anche in Africa» sottolinea Meloni.

Palazzo Chigi dopo numerose sollecitazioni da Repubblica ha pubblicato una nota in cui dice: "Rammarico, ingannati da impostore". Non parliamo poi delle reazioni dei vari politici italiani, sul piede di guerra contro la Russia. "sicuramente dietro Vovan e Lexus ci sono I Servizi Segreti Russi" ; Il capogruppo al Senato di Iv Enrico Borghi chiede le dimissioni dei responsabili e parla di “dilettantismo” e “superficialità” in quel di palazzo Chigi. “Che vergogna!”, tuona il verde Angelo Bonelli, che aggiunge: “Sembra l’inizio di una barzelletta...”. Il Pd: “Come in Totòtruffa”. E Conte: “Emersi fatti gravi. Parla dell'Ucraina dicendo il contrario di quanto ha riferito in Aula" ! "Francesco Talò, dopo l’imboscata russa ora rischia proprio il consigliere diplomatico di Meloni, l’uomo più atlantista della premier. Anche Talò è tra quelli che hanno più contribuito alla politica estera atlantista di Meloni sulla guerra russo-ucraina. E Mosca gioisce per il colpo dei “comici” ...
Vorrei infine sottolineare (cosa che i pennivendoli italiani non fanno) le terrificanti parole della premier Meloni, quando, durante la conversazione telefonica, i due giornalisti russi le hanno chiesto cosa ne pensa del nazionalismo ucraino e della figura di Stepan Bandera - che fu il collaborazionista ucraino con la Germania nazista e sostenitore di Hitler. La Meloni ha risposto che l'Ucraina ha diritto di glorificare Stepan Bandera, che il problema del nazionalismo ucraino è un problema di Putin, gli ucraini fanno quello che devono fare ed è giusto che noi li aiutiamo".

E su questo punto la signora non si è contraddetta, era ovvio rispondesse così.
 

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