L'Urlo a Berlino e il Filmenverbrennung

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L'Urlo a Berlino e il Filmenverbrennung

 

di Michelangelo Severgnini

Davanti alla facciata del palazzo della Humboldt Universität a Berlino, in Bebelplatz (già Opernplatz), c'è una botola nel pavimento della piazza, da cui, attraverso un vetro, si vedono degli scaffali bianchi vuoti.

In quegli stessi metri quadrati, la sera del 10 maggio 1933, avvenne “Bücherverbrennung”, il rogo dei libri.

Quei libri non ci sono più, da allora li porta il vento.

Dopo i libri, qualche hanno più tardi, nel vento hanno cominciato a volare gli esseri umani, bruciati.

Non sono nel vento le voci che in questi ultimi 6 anni ho raccolto tramite internet dalla Libia, perché sono caricate in buona parte in rete (https://vimeo.com/exoduslibyahttps://soundcloud.com/exodus-escapefromlibya), ma è un po’ come se lo fossero.

Perché bloccare la proiezione di un film con la violenza dopo 20 minuti, come successo al film “L’Urlo” il 25 novembre 2022 al Festival dei diritti di Napoli, assomiglia a bruciare un libro.

Minacciare e diffamare il suo autore senza uno straccio di prova ma solo con la forza mediatica e la potenza dei propri avvocati, assomiglia a mettere all’indice e alla gogna quell’autore.

E così quelle voci sono come scomparse, come scomparsi furono quei libri.

Oggi “L’Urlo” sarà proiettato al Kino Moviemento a Berlino.

Non so quanto durerà la proiezione.

Può darsi che la sala resti sostanzialmente vuota.

L’eccitazione bellica ha pervaso le menti, non ci son margini di confronto, di dibattito. Non c’è relazione tra parole e fatti. 

Anche ignorare un film per pregiudizio ideologico è un po’ come bruciare un libro.

E allora, non avendo argomenti, per non passare da fascisti, meglio ignorare.

Che tu sia a favore o contro l’immigrazione irregolare dall’Africa, non importa. Tanto non cambia nulla. L’ideologia fascista europea contemporanea consente e pretende la polarizzazione, per azzuffare meglio i galli nel pollaio.

Ciò che non è consentito è denunciare l’occupazione militare di Tripoli, la soppressione della democrazia in Libia, il furto del petrolio libico (40% ogni anno), il supporto diretto ai gruppi armati in Libia, la tratta di esseri umani come causa della migrazione e non come strumento di essa.

Un livello di lettura al quale, che tu sia di destra o di sinistra, oggi in Europa non ti è consentito approdare. 

Perché chi ha cercato e trovato il modo per raccontare questa storia è stato zittito, isolato, minacciato, deriso, diffamato.

 

——

 

La proiezione de “L’Urlo” si terrà oggi alle ore 18 presso il Kino Moviemento.

https://moviemento.de/film/lurlo-the-scream-attendance-of-the-filmmaker-michelangelo-severgnini/

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Il suo film “L'Urlo" è stato oggetto di una censura senza precedenti in Italia.

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