Lo Tzunami afghano, la Nato, Biden e i Governanti di Scrapingias

2198
Lo Tzunami afghano, la Nato, Biden e i Governanti di Scrapingias

Ieri si è svolto un vertice straordinario del G7 convocato dalla Gran Bretagna per discutere della crisi afghana. E' apparso immediatamente chiaro ed evidente che c'è una profonda spaccatura tra Stati Uniti e paesi europei, in particolare Francia, Germania, Canada e Uk.

L'Italia, sia detto per inciso, si è subito allineata alle decisioni di Washington.

Il punto del contendere è la durata dell'operazione di evacuazione in corso all'aeroporto di Kabul con i paesi europei che vorrebbero estenderla oltre il 31 Agosto mentre gli USA appaiono irremovibili nella loro decisione di ritiro totale per quella data.

Del resto, va detto, gli USA hanno concordato con i Talebani la fine dell'operazione mandando addirittura il Direttore della Cia a trattare direttamente con il leader degli studenti coranici che hanno preso il potere. Una cosa, sia chiaro, che chiarisce l'enorme gravità della situazione. Il Direttore della Cia è il reale numero due (o forse uno bis) del governo Usa, l'uomo degli inconfessabili segreti. Mandarlo in territorio nemico esponendolo come ostaggio è il segno di una situazione gravissima. Capitò qualcosa del genere quando gli Usa (o gli inglesi, non s'è mai capito) affondarono il sommergibile Kursk ai russi e Clinton mandò a Mosca l'allora direttore della Cia a promettere mari e monti a Putin per evitare una guerra con la Russia. Altri esempi non li conosco. Detto tutto questo mi lascia ampiamente perplesso la posizione europea (e canadese) di chiedere l'estensione dell'operazione di evacuazione. Del resto viene da paesi non certamente noti per essere dei cuor di leoni. Perchè vogliono a tutti i costi portare via dall'Afghanistan la maggior quantità possibile di persone. Ma persone in quanto tali o...testimoni? Sappiamo per certo (vedi wikileaks di Julian Assange) dei crimini di guerra commessi dall'alleanza in Afghanistan. Sappiamo anche che in questi venti anni l'Afghanistan ha aumentato esponenzialmente la sua produzione di oppio e di eroina. Insomma a Kabul importavano democrazia e in cambio esportavano eroina. E, puta caso, in questi venti anni l'eroina è tornata tragicamente di moda in occidente, da qualche parte la importavano, no? Che dite, sono il solito complottista? Eppure noi occidentali siamo al di sotto di ogni sospetto. Storicamente. Basti pensare alla guerra dell'oppio contro la Cina. Oppure alla famigerata operazione Blue Moon. Oppure ancora allo scandalo Iran-Contras.

Nihil sub sole novum.

Oppure vogliamo pensare alle famigerate prigioni e luoghi di tortura scoperte in Iraq? Chi ci dice che gli occidentali non le avessero anche in Afghanistan? Oppure ancora, da qualche parte andavano addestrati i cosiddetti "ribelli moderati" (sic) che hanno messo a ferro e fuoco la Siria (e prima la Libia) per abbattere Assad e imporre un governo filo occidentale.

A me pare che l'Afghanistan fosse il paese ideale per allestire campi d'addestramento per le nostre truppe cammellate in Siria. Non mi stupirei se fosse così. L'impressione è che i paesi europei abbiano molto, troppo, da nascondere e questa pseudo operazione umanitaria (all'umanitarismo dei governanti occidentali credeteci voi) abbia la necessità di portar via persone che potrebbero diventare scomodissimi testimoni.

Ed è per questo che potrebbe essersi creata la spaccatura tra Usa e alleati grandi e piccini. Vedete, i contorni della caduta dell'Afghanistan non sono per niente chiari né per la modalità in cui è avvenuta, né per i tempi. Qualcosa c'è sotto, ed è qualcosa di gravissimo.

Qualcosa che sta dividendo irrimediabilmente europei ed americani. L'impressione è che gli Usa vogliano disfarsi di alleati doppiogiochisti e falsi come giuda e stiano creando una serie enorme di problemi (politici, militari, economici, monetari e sanitari) per stangarli anche a costo di apparire perdenti e inetti. Stiamo assistendo alla Nuova Caduta del Muro di Berlino con Biden (e prima Trump) nel ruolo di nuovo Gorbaciov.

Non fidatevi dell'apparente debolezza degli Usa. Non è semplicemente vera (soprattutto dal punto di vista militare e di intelligence). Ma vi pare credibile che i servizi di sicurezza Usa non si fossero accorti che i talebani stavano infiltrando Kabul sin da aprile? Suvvia, quelli avevano spie ad ogni incrocio di strada. E attenzione, gli Usa nel frattempo trattavano a Doha con i talebani. Gli Usa, non la Nato. Non c'erano europei in mezzo alle scatole.

Noi non sappiamo che accordi segreti abbiano preso (e non lo sanno manco le capitali europee). Semplicemente Washington ci ha tirato una stangata di proporzioni enormi. E ora, i nostri cari politicanti sembrano i Governanti di Scrapingias (scrapingias, a Cagliari s'intende quel posto dove alla gente prude qualcosa). Le favole belle le lascio ai trombettieri delle televisioni.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti