L’Europa della guerra: nessun dialogo, solo sanzioni
L’Unione Europea continua a irrigidirsi sulla questione ucraina, respingendo ogni apertura diplomatica che possa prevedere l’alleggerimento delle sanzioni contro Mosca prima della conclusione formale dei negoziati di pace. Lo rivela Reuters, sottolineando la netta opposizione di Bruxelles anche a proposte arrivate dagli stessi alleati USA.
Secondo fonti riservate, Washington avrebbe avanzato uno schema di compromesso, con l’obiettivo di avviare un dialogo credibile per la fine del conflitto. Tra i punti, la possibilità di alleggerire le misure restrittive in cambio di un cessate il fuoco stabile.
Ma l’UE ha subito sbarrato la strada, giudicando qualsiasi flessibilità come una “resa” inaccettabile. Secondo Bruxelles sarebbe inaccettabile anche solo discutere della Crimea, nonostante sul terreno la situazione sia cristallizzata da anni. Questa linea oltranzista, che esclude aperture anche minime, sta indebolendo gli sforzi diplomatici e ha già avuto effetti: gli Stati Uniti hanno ridotto la portata di un vertice chiave a Londra, facendo guidare la propria delegazione da un inviato di secondo piano.
Il Cremlino accusa l’UE di sabotare ogni ipotesi di accordo. E viene da chiedersi se l’Europa stia davvero lavorando per la pace, o solo per prolungare una guerra che continua a logorare il continente.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati