Le armi europee rischiano di compromettere i spiragli di Istanbul

2920
Le armi europee rischiano di compromettere i spiragli di Istanbul

 

C’erano poche speranze, ma ieri alle trattative in Turchia l’Ucraina si è presentata con delle proposte scritte.

La posizione di Kiev presuppone il rifiuto dei suoi tentativi di riprendersi la Crimea e Sebastopoli con la forza.

L’Ucraina ha promesso di rifiutare di produrre e dislocare armi di distruzione di massa e anche di dislocare sul suo territorio basi militari straniere;  di accettare lo status “neutrale”, rifiutando di aderire a qualsiasi alleanza militare, quindi alla Nato. Kiev promette anche di rinunciare alle velleità di dotarsi delle armi atomiche.  

A condizione di tutto ciò l’Ucraina chiede che le vengano date però “precise garanzie di sicurezza che, per contenuto e forma, devono essere analoghe all’articolo cinque dell’Alleanza Atlantica. Questo presuppone anche  aiuto militare e la fly zone dopo consultazioni di tre giorni per risolvere la questione in modo diplomatico; inoltre Kiev chiede che come paesi garanti possano essere anche i membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’ONU; le loro garanzie non si allargheranno né alla Crimea né al Donbass; inoltre l’Ucraina esige che i paesi garanti non solo non le impediscano di entrare nell’Unione Europea, ma che l’aiutino ad entrare nell’UE il più velocemente possibile”.

Secondo la Russia l’Ucraina “ha compiuto un passo costruttivo verso un compromesso”.

Da parte sua la Russia ha dichiarato di essere disposta ad accettare l’entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea; a limitare notevolmente le sue attività militari nelle direzioni di Kiev e Cernigov.  Per quanto concerne questo punto, si tratta solo di abbassare l’intensità militare, per  arrivare a una graduale de escalation del conflitto – ha dichiarato Medinskij, tenuto conto anche del fatto che a Kiev si trovano coloro che devono prendere le decisioni, “non vogliamo sottoporre Kiev a un ulteriore rischio”.

Inoltre la parte russa ai colloqui oggi ha detto di essere favorevole all’incontro tra Zelenskij e Putin, ma solo dopo che verrà sottoscritto un trattato di pace da parte dei rispettivi ministri degli esteri.

In tal modo, “Mosca ha fatto due passi enormi verso la pace, un gesto di buona volontà  e altrettanto si aspetta adesso da Kiev” – ha sottolineato Medinskij. 

 Le proposte di Kiev saranno esaminate dal Cremlino che darà poi la sua risposta.

Oggi le dichiarazioni di Medinskij riguardanti la limitazione dell’attività militare russa nelle direzioni di Kiev e Cernigov hanno immediatamente sollevato nei social molti commenti indignati e critici di chi teme che la Russia fermi l’operazione militare.Dal Donbass Denis Pushilin ha dichiarato che all’Ucraina non si può assolutamente credere: “abbiamo visto come sono finite le continue promesse di realizzare gli Accordi di Minsk e dopo 8 anni in cosa le sue promesse sono sfociate”. 

Il capo della Cecenia, Ramsan Kadyrov è molto scettico riguardo queste trattative Russia-Ucraina, i rappresentanti del governo ucraino, secondo Kadyrov sono “burattini manovrati che non possono decidere nulla, perciò bisogna portare l’opera iniziata fino alla fine, bisogna prendere Kiev e fare ordine”

Oggi c’è stato anche l’intervento del Ministro della Difesa russo, Serghej Shojgu, che non faceva dichiarazioni pubbliche dall’11 marzo, cosa che ha dato adito ad insinuazioni malvagie sulla sua salute nella stampa internazionale. Shojgu ha illustrato l’andamento dell’operazione in Ucraina,  tutto sta andando secondo i piani, i compiti principali della prima tappa sono stati svolti, è stato abbassato significativamente il potenziale bellico le forze armate ucraine, in pratica ha azzerato il sistema della Difesa antiaerea, l’Aviazione militare e la Marina militare dell’Ucraina.  

Ciò permette di concentrarsi principalmente sulla liberazione completa del Donbass. Ha sottolineato che  non c’è nessun “cessate il fuoco”, l’operazione russa andrà avanti fino al raggiungimento di tutti gli scopi che la Russia si è prefissa. Il ministro russo ha inoltre rimarcato che se l’Occidente manderà all’Ucraina aiuti militari, aerei e sistemi di difesa contraerea, la Russia reagirà adeguatamente. Shojgu ha caratterizzato tale comportamento come una minaccia per gli stessi europei.

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan di Loretta Napoleoni La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?    di Giuseppe Masala Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?   

Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?  

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Ma che c'entra La Russa con Pasolini? di Paolo Desogus Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Il non voto. Un grave pericolo di Michele Blanco Il non voto. Un grave pericolo

Il non voto. Un grave pericolo

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti