Il prezzo del rame: come la speculazione finanziaria condiziona la "transizione energetica"

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Il prezzo del rame: come la speculazione finanziaria condiziona la "transizione energetica"

di Alessandro Volpi

Il prezzo del rame può arrivare a 15 mila dollari la tonnellata, con una sensibile impennata di prezzo che dipende da una forte ondata speculativa. A deciderla sono i fondi che operano al London Metal Exchange e che scommettono sui contratti reali facendoli lievitare.

In sintesi, il prezzo di uno dei componenti fondamentali per la transizione energetica deriva in primo luogo dalla finanza che riesce a condizionare i prezzi in misura maggiore dei grandi produttori, concentrati in Cile, Australia, Perù, Congo, Cina e Stati Uniti. Naturalmente, poi, i grandi azionisti di Rio Tinto e Freeport-McMoRan Incorporated, società quotate, specializzate nella produzione del rame sono gli stessi fondi, "The big Three", che gestiscono la speculazione. Nel mezzo ci sta la transizione ambientale affidata, appunto, alla speculazione finanziaria che si è divorata il mercato.

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