"Giacarta sta arrivando"
E' con grande entusiasmo che l'AntiDiplomatico annuncia la nascita del blog dei registi Federico Greco e Mirko Melchiorre, in concomitanza con l'uscita del loro attesissimo nuovo film "C'era una volta in Italia: Giacarta sta arrivando".
Di seguito il loro primo articolo.
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di Federico Greco e Mirko Melchiorre
“C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando”. Dopo cinque anni, e con una pandemia in mezzo, siamo finalmente riusciti a portare di nuovo in sala un film-inchiesta che consideriamo il seguito ideale di “PIIGS”, il documentario del 2017 sull’austerità realizzato all’epoca anche con Adriano Cutraro.
Anche in questo caso la genesi del film è stata travagliata e ostinatamente indipendente. Soprattutto siamo riusciti a trovare risorse inaspettate che ci permettessero di essere completamente liberi, nello stile e nei contenuti. Una condizione sempre più difficile, soprattutto se hai l’ambizione di avere una distribuzione ufficiale cinematografica. Doppiamente difficile vista anche la condizione drammatica del cinema in Italia: il pubblico è più che dimezzato rispetto al 2019.
Nonostante questo non potevamo non raccontare anche stavolta una piccola storia di ribellione e resistenza che diventa universale: quella di un manipolo di persone di ogni età di un paesino sperduto della Calabria affacciato sullo Jonio che ha deciso nel 2020 di osare l’inosabile: occupare un ospedale pubblico per ottenerne la riapertura. L’ospedale, insieme ad altri 17 in Calabria e 170 in tutta Italia, è stato chiuso nel 2010 a causa del cosiddetto Piano di rientro, vera e propria mannaia esecutiva dell’austerità imposta dall’Ue. Decisione prettamente economicistica, in diretto contrasto con l’articolo 32 della Costituzione che mette al centro il pareggio di bilancio e in un angolo il diritto alla salute. Anche se in Calabria i responsabili sono politici di destra, la decisione era stata presa dalla sinistra anni prima. Questa è una delle tante cose che denunciamo nel film: la distruzione della sanità pubblica ha responsabilità trasversali ma è stata voluta principalmente, a livello nazionale, dalla sinistra.
Stavolta è accaduta una cosa davvero sorprendente: il nostro film ha modificato il destino della lotta per l’ospedale di Cariati, non si è limitato solo a raccontarlo. A dicembre del 2021, durante l’intervista a Roger Waters, dopo avergli raccontato della lotta, il leader dei Pink Floyd ha voluto fare un appello per la riapertura del nosocomio. L’appello è finito su tutti i media nazionali nel giro di un giorno ed è arrivato alle orecchie dell’attuale Presidente della Regione Calabria, Occhiuto (che tra l’altro era, paradossalmente, nell’entourage di Scopelliti, il Presidente che nel 2010 chiuse l’ospedale). Occhiuto, oggi anche commissario straordinario, pare aver preso a cuore la battaglia e sta facendo il possibile per la riapertura. Una situazione doppiamente paradossale se si pensa che c’è stato bisogno di un cantante di richiamo mondiale per sbloccare una situazione così locale. Un segno di provincialità estrema della politica.
Parallelamente alla storia di questi Davide che lottano contro Golia (anche se Loach è convinto che “Golia siamo noi”, se solo riuscissimo a unirci e a organizzarci) il film affronta riflessioni molto complesse sempre con il consueto equilibrio tra ironia e dramma che contraddistingue i nostri film. Le responsabilità della progressiva privatizzazione della sanità pubblica calabrese, italiana e globale, le individuiamo dove vanno davvero individuate, e cioè a livello internazionale (ma con la sostanziale ed entusiasta complicità di chi siede in Parlamento) e, storicamente, tornando indietro fino agli anni ’60. Uno dei più grandi massacri politici della storia fu quello dei sostenitori del Presidente indonesiano Sukarno, tra i 500.000 e i 3.000.000 di morti: l’obiettivo della CIA, di Washington e dell’Inghilterra era contrastare le istanze di nazionalizzazione degli asset pubblici del paese. Dopo il discorso di Allende all’Onu nel 1972, in cui sostanzialmente il presidente del Cile affermava le stesse cose di Sukarno, sui muri di Santiago apparve la scritta “Giacarta sta arrivando”, come tragico monito alla politica socialista di Allende. Poco dopo infatti, nel 1973, Pinochet attuò il golpe sanguinario in Cile. Il film parte proprio col discorso di Allende e aggancia la situazione calabrese oggi, per spiegare fin da subito che cose apparentemente così lontane sono in realtà legate e che il disegno di distruzione delle sovranità degli Stati viene da molto lontano.
Oggi, afferma Jean Ziegler nel film, Giacarta sta arrivando anche in Italia, ovviamente in una forma più sottile: “attraverso l’imposizione nelle istituzioni di mercenari delle oligarchie finanziarie globali. Il re di questi mercenari è Draghi.”
Cariati così diventa simbolo universale di lotta contro l’Ue, l’FMI, la Banca Mondiale, il Washington Consensus, Goldman Sachs, la Scuola di Chicago e Milton Friedman, Kissinger, l’OMS e i filantrocapitalisti alla Bill Gates che, lungi dall’essere benefattori dell’umanità come ci vengono raccontati dalla stampa, sono esclusivamente interessati al profitto. Nessuno di loro si è mai davvero interessato ai servizi sanitari, se non come prateria di speculazione economica e finanziaria perché gravida di opportunità di guadagno.
Tutti questi fili che abbiamo collegato insieme per smascherare una delle più imponenti operazioni di appropriazione indebita di soldi, diritti e salute dei cittadini formano una tela che adesso è nelle mani del pubblico. Dipende da voi se il film riuscirà a fare un vero e proprio tour nazionale nelle sale cinematografiche, dal vostro passaparola e dalla volontà di richiederlo nelle città dove non è presente. Con “PIIGS” questo avvenne e il film rimase in sala per mesi, contando decine di migliaia di spettatori e centinaia di migliaia in TV.
La lotta contro il Drago parte anche e soprattutto dalla capacità di riappropriarci del dibattito pubblico, dalla possibilità di impedire alla propaganda di porsi come l’unica verità.
Quando uscì PIIGS i detrattori politici dicevano che nel film non c’era il contraddittorio. Era vero, perché “PIIGS” era esso stesso il contraddittorio all’egemonia culturale. Lo stesso vale per “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando”. Siamo tutti noi Golia. Siamo tutti noi il contraddittorio. Oppure è finita.
Federico Greco
Mirko Melchiorre
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LUNEDI' 12 DICEMBRE, #CINEMA NUOVO OLIMPIA - 21.00
Alla presenza dei registi e del cast.
MARTEDI' 13 DICEMBRE, #CINEMA GIULIO CESARE - 21.00
Michele Santoro incontrerà il pubblico al termine della proiezione, insieme ai registi e al cast.
I biglietti, A SOLI 3€, sono acquistabili in prevendita (straconsigliata) presso i siti web delle sale qui: https://ccroma.18tickets.it/film/10008.*
Il 14 a Bolzano (Cineforum Videodrome) 20.30
Il 16 a Matera (Cinema Piccolo) 19.30 e 21.30
Il 19 a Torino (Cinema Nazionale) 21.00
Per l’aggiornamento delle proiezioni: www.ceraunavoltainitalia.com e https://www.facebook.com/PIIGSTheMovie