Commissione contro l'odio: metodi fascisti per finalità fasciste
di Giuseppe Masala
Se qualcuno ha dei dubbi sulla funzione reale della cosiddetta "Commissione Segre" (Dio, non sapete neanche quanto mi costi chiamare così la istituenda commissione scaturita dalla mozione che vede come prima firmataria Liliana Segre) ecco che tutto si è chiarito. La giornalista del Tg2 Anna Mazzone è stata posta alla pubblica gogna per un innocente post su facebook e una foto raffigurante Laura Boldrini vestita da Maria Antonietta con la dicitura "Se il popolo ha fame tappiamogli la bocca con la commissione contro l'odio". Immediatamente, come se non bastasse, è arrivata la dichiarazione di tale Michele Anzaldi - parlamentare de Italia Viva - che chiede provvedimenti disciplinari contro la giornalista evidentemente colpevole di lesa Maestà. A questo serve la commissione istituenda contro l'odio; ad intimidire e a reprimere qualsiasi forma di dissenso, anche la più innocente come in questo caso. Scusatemi, ma questo è fascismo. Mi spiace per Liliana Segre, senza dubbio strumentalizzata ma ha prestato il suo nome ad una masnada di fascisti.
E attenzione, la vicenda è doppiamente grave. Primo per i metodi fascisti: altrimenti non saprei come definire chi spia i profili social altrui con la finalità di vedere se la vittima cade in fallo. Metodi degni dell'Ovra. Secondo perchè la finalità è fascista: reprimere la libera manifestazione del pensiero. Metodi fascisti per finalità fasciste.