Chi è Mark Carney, il successore di Trudeau in Canada?
Mark Carney, ex governatore della Banca del Canada e della Banca d'Inghilterra, è stato eletto leader del Partito Liberale canadese, si appresta così a diventare il prossimo Primo Ministro del paese. La sua elezione, avvenuta con l'85,9% dei voti, è stata accolta con entusiasmo dai suoi sostenitori, ma non mancano le critiche e i dubbi sulla sua capacità di guidare il Canada in un momento di profonda incertezza economica e politica.
Carney rappresenta l'emblema di una classe politica ed economica spesso percepita come distante dalle esigenze dei cittadini comuni. Con una carriera iniziata nelle stanze dorate di Goldman Sachs, dove ha lavorato per 13 anni, Carney incarna il prototipo del tecnocrate globale, più a suo agio nei corridoi del potere finanziario che nelle strade delle piccole città canadesi. La sua nomina a Primo Ministro, senza aver mai ricoperto un seggio elettivo, solleva interrogativi sulla sua legittimità democratica e sulla sua comprensione delle reali necessità della popolazione.
Carney ha promesso di "costruire un Canada più forte per tutti", ma le sue proposte economiche sembrano più adatte a un manuale di finanza internazionale che a un programma di governo.
Inoltre, la sua esperienza durante la crisi finanziaria del 2008, spesso citata come un punto di forza, non è esente da critiche. Mentre alcuni lodano le sue decisioni rapide e decisive, altri sostengono che le misure adottate abbiano favorito le grandi istituzioni finanziarie a scapito dei contribuenti e delle piccole imprese. Carney dovrà dimostrare di aver imparato dagli errori del passato, ma il suo legame con il mondo della finanza globale non ispira fiducia in chi teme che i suoi interessi siano più allineati con quelli delle élite economiche che con quelli dei cittadini comuni.
Le dichiarazioni di Carney sulle tensioni commerciali con gli Stati Uniti hanno un tono marziale, ma rischiano di essere più retorica che sostanza. Affermare che il Canada "vincerà" nella guerra dei dazi con gli USA può suonare bene in un discorso, ma la realtà è che il paese dipende fortemente dal commercio con il suo vicino meridionale. La retorica aggressiva di Carney, se non supportata da una strategia diplomatica solida, potrebbe esacerbare le relazioni già tese con Washington, con conseguenze negative per l'economia canadese.
Inoltre, la sua promessa di mantenere le misure di ritorsione fino a quando gli USA non mostreranno "rispetto" sembra più una mossa populista che una politica ben ponderata.
Uno degli aspetti più controversi della figura di Carney è la sua posizione durante le proteste dei lavoratori canadesi, in particolare durante il movimento di protesta conosciuto come "Freedom Convoy" del 2022. In quell'occasione, migliaia di camionisti e cittadini si mobilitarono per protestare contro le misure restrittive imposte dal governo, tra cui l'obbligo vaccinale per attraversare il confine con gli USA. Carney, invece di ascoltare le preoccupazioni dei manifestanti, ha bollato il movimento come un'azione di "sedizione" e ha spinto per misure repressive contro chi sosteneva finanziariamente la protesta.
In un articolo pubblicato nel 2022, Carney ha scritto: "Chiunque stia inviando denaro al convoglio non dovrebbe avere dubbi: state finanziando la sedizione. I finanziatori stranieri di un'insurrezione hanno interferito nei nostri affari interni fin dall'inizio. Le autorità canadesi dovrebbero fare ogni passo legale per identificare e punire severamente questi individui". Tali dichiarazioni sollevarono un'ondata di critiche. Molti accusarono Carney di aver criminalizzato il dissenso e di aver ignorato le legittime preoccupazioni dei cittadini riguardo alle restrizioni governative.
La sua posizione dura e intransigente ha alienato una parte significativa della popolazione, che vedeva nelle proteste un grido di disperazione contro politiche oppressive e ingiuste.
Il nuovo leader liberale si trova ad affrontare una serie di sfide complesse, dalle tensioni commerciali con gli USA alla crisi del costo della vita, passando per la pressione migratoria e la necessità di una riforma energetica. Tuttavia, il suo approccio tecnocratico e il suo passato elitario sollevano dubbi sulla sua capacità di comprendere e rispondere alle esigenze dei cittadini comuni.
In ultima analisi, possiamo affermare che Mark Carney è un uomo del sistema, più interessato a mantenere lo status quo che a guidare il paese verso un futuro migliore. Le prossime elezioni, previste per ottobre 2025 ma potenzialmente anticipate, saranno un banco di prova cruciale per il suo governo. Se non riuscirà a conquistare la fiducia degli elettori, Carney potrebbe passare alla storia come uno dei Primi Ministri più brevi e controversi del Canada.