Vaccini e lockdown in Campania: gli ultimi deliri di Vincenzo De Luca
“Avremo nel mese di luglio una riduzione pesantissima nella consegna dei vaccini alle Regioni. La realtà è pesante. Disastrosa la comunicazione a livello nazionale, che ha provocato un atteggiamento di rilassamento nei cittadini. Continua poi una distribuzione scorretta delle dosi di vaccino. E' una vergogna, sono degli irresponsabili. A questo si aggiunge un elemento di criticità nella città di Napoli. Se prosegue così la campagna di vaccinazione in città, andiamo verso un nuovo lockdown nel giro di pochi mesi. Alle convocazioni si presenta un numero limitatissimo di cittadini. Non è tollerabile. Non si può continuare così, altrimenti a Napoli si va verso un nuovo lockdown dopo settembre. E' meglio parlare chiaro. In tutto questo apprendiamo che la variante Delta si sta diffondendo e che in Campania ci sono già alcuni focolai attivi. Rendiamoci conto che si sta preparando un'altra chiusura pesante, a Napoli e forse in altri territori”, queste le ultime dichiarazioni deliranti del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, oggi in una diretta sui suoi canali social. Un teatrino con cui ‘delizia’ da oltre un anno i cittadini campani. O forse dovremmo dire sudditi, vista la sua concezione alquanto distorta del governo, della democrazia e della gestione di una pandemia.
Come può De Luca invocare un nuovo lockdown in piena estate con i contagi in costante discesa da oltre un mese? Su quali dati o studi basa le sue affermazioni? Come fa ad affermare in maniera irresponsabile che ad ottobre bisognerà chiudere tutto nuovamente?
La dichiarazioni di De Luca fanno riflettere. Ormai il lockdown o confinamento, come sarebbe più corretto affermare, non è più una misura sanitaria. E’ un metodo di governo. Non segui le mie assurde e antiscientifiche prescrizioni, come le mascherine all’aperto con 40 gradi, e allora ti chiudo in casa.
Non corri a vaccinarti, nonostante i sieri si stiano rivelando non efficaci nel riuscire a fermare i contagi (al netto di propaganda e terrorismo mediatico) e in definitiva ancora sperimentali, allora io brandisco la clava del lockdown. E così via.
Qualcuno a tal proposito si è anche spinto ad invocare i lockdown ambientali.
Tornando a De Luca. Il presidente campano oltre a offendere costantemente la popolazione della sua regione, governare a colpi di battute e attraverso costanti fughe in avanti per mostrarsi sempre un passo avanti al governo o lo sceriffo col pugno di ferro, cosa ha fatto di concreto per rafforzare la sanità campana?
In oltre un anno, da quando è scoppiata la pandemia, avrebbe potuto puntare a rafforzare la medicina territoriale. Magari, visto che il governo è latitante su questo punto, provare ad abbozzare un protocollo di cura domiciliare, affinché in caso di nuove ondate di contagi la già precaria sanità campana non entri in sofferenza.
Invece nulla è stato fatto. Addirittura nello scorso mese di marzo si ipotizzava una sorta di default ospedaliero se l'aumento dei contagi Covid avesse continuato a essere sostenuto.
Insomma, De Luca come al solito basa tutta la sua strategia su presunti colpi a sorpresa, pugno ferro, offese ai cittadini che hanno solo voglia di vivere come è loro sacrosanto diritto, e improbabili fughe in avanti.
Sotto i proclami nulla. Viene da dire.