Sanità italiana: uno dei tanti sistemi che generano mostri

Sanità italiana: uno dei tanti sistemi che generano mostri

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Riceviamo da Maria Morigi questo interessante spunto sulla sanità pubblica italiana che prende spunto dallo scoop Rai di ieri che abbiamo rilanciato su l'AntiDiplomatico 

 

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di Maria Morigi

 

Ho ricevuto l’invito a partecipare il 31 gennaio ad una serata sulla libertà di informazione e purtroppo sono costretta a declinare per altri impegni. Tuttavia invio questo scritto – dopo aver visto il video in cui la brava Valentina Noseda fa domande e riceve risposte coperte dall’anonimato, e letto l’articolo della redazione dell’Antidiplomatico "Così si producono molte false morti per Covid. Lo Scoop Rai incredibilmente autocensurato”-.

La mia reazione immediata è di irritazione. Non certo nei confronti delle persone coinvolte o della giornalista Valentina, bensì a proposito del “metodo delle interviste” adottato dal giornalismo d’inchiesta. Un metodo che non solo spettacolarizza problemi endemici (in questo caso relativi alla Sanità), ma “universalizza” ed estende la denuncia di illeciti a tutte le realtà regionali italiane del sistema pubblico-privato. Se non siete del tutto digiuni di giornalismo male orientato da lobby di potere, vi renderete conto facilmente che il metodo “scandalistico” è analogo a quello adottato da varie agenzie, da Reuters a BBC o dalle agenzie dei Diritti Umani (pagate dalla NED statunitense) in interviste a rifugiati, familiari di detenuti e finti testimoni dello Xinjiang cinese e in tanti altri casi, dall’Afghanistan all’Ucraina. E insisto su una cosa che ho già avuto modo di affrontare: la testimonianza tramite intervista non costituisce una prova.

In aggiunta a ciò osservo per diretta esperienza che non tutta la sanità italiana è il ricettacolo di scelleratezze, ma vi sono anche ottimi esempi di collaborazione e interazione tra pubblico e privato, così come dovrebbe essere se tutti fossero onesti nello svolgere le loro funzioni a vantaggio dell’utenza e non a vantaggio dell’aziendalismo. Si deve però tener conto che oggi la sensibilizzazione sul problema Covid ha raggiunto livelli devastanti, e che la maggior parte delle persone si sente confusa, imbrogliata e presa in giro dalle misure governative.

Nonostante tutto, piuttosto che conclamare e dare risalto ad una questione tanto seria, preferisco il lavoro di indagine della Guardia di Finanza che produce prove oggettive e non solo testimoniali o circostanziali. Senza nulla togliere, ovviamente, al diritto e alla libertà di opinione ed informazione che servono a sensibilizzare un pubblico spesso poco vigile e prono alle decisioni che vengono dall’alto.

E adesso vengo alla mia reazione meno immediata di angoscia: cari amici e compagni, di cosa vi meravigliate a proposito di Sanità? … non sono solo i criteri di imputazione del Covid nelle morti o nei contagi, non sono solo i profili del tracciamento e dell’approccio sanitario alle cure e al trattamento delle patologie… L’intero panorama è desolante: tangenti, salute, potere, profitti sono le parole chiave di un sistema che da anni intasa le Procure da nord a sud. Prevenzione e tutela della salute è la prima voce di spesa delle Regioni, tanto che dagli anni di Tangentopoli ad oggi sono stati decine e decine i casi di corruzione e conseguenti inchieste legate alla sanità collusa con il mondo politico (Vedi in nota breve e parziale panoramica)[i]. Una situazione di fronte a cui sentire anche solo parlare di Autonomia regionale generalizzata mi fa accapponare la pelle…

Inoltre meriterebbe interessarsi ad altri settori. Vogliamo parlare di concorsi truccati? Vogliamo parlare di nomine ai vertici di Beni Culturali e Ricerca? Vogliamo parlare di Università e posti di ruolo assegnati a mogli, figli e parenti fino al terzo grado? Avete mai sentito una denuncia da parte del giornalismo d’inchiesta ad Onorevoli e Presidenti (della Repubblica e del Consiglio) per aver “sistemato” in carriera i propri congiunti ed affini? Gli scheletri negli armadi del Potere non si contano, come per le inchieste sulle stragi che hanno insanguinato il nostro Paese…

In realtà la situazione è a tal punto degenerata che non ci resta che ricordare le parole di Pier Paolo Pasolini “Cos'è questo golpe? Io so” (Corriere della Sera, 14 novembre 1974): “Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" ... Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974 [….] Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi…

 

[i] Una breve panoramica: Nel 1994 l'ex ministro della Sanità, il liberale Francesco De Lorenzo, viene arrestato in relazione a tangenti  ottenute da industriali farmaceutici dal 1989 al 1992. Verrà condannato in via definitiva a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Nel 1991, insieme a Duilio Poggiolini, direttore generale del servizio farmaceutico nazionale, decise l'obbligatorietà del vaccino contro l'epatite B. A convincerlo fu anche una tangente da 600 milioni di lire pagata dalla Glaxo SmithKline, unica azienda produttrice del vaccino. Sempre negli anni ‘90 Duilio Poggiolini, ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale, membro della P2, viene accusato di prendere tangenti dalla case farmaceutiche per inserire i loro prodotti nei prontuari. Vengono sequestrati conti correnti, beni, denaro contante per miliardi di lire, trovati lingotti d'oro e gioielli nascosti nei divani e nei materassi.  Poggiolini è coinvolto anche nel grande scandalo degli emoderivati infetti. Tra il 1985 e il 2008 tra le 5000-6000 persone avrebbero ricevuto plasma infetto con le trasfusioni. Almeno 2600 le vittime.  Nel 1997 a Milano si apre l'inchiesta soprannominata 'Lastre pulite', che fa emergere un grande caso di corruzione ai danni delle Asl. Protagonista della vicenda Giuseppe Poggi Longostrevi, titolare di un Centro di medicina nucleare, il quale avrebbe corrotto centinaia di medici di famiglia affinché inviassero i propri pazienti nel suo centro. Nel 2001 uno scandalo per la sanità piemontese: una tangente da 15 milioni versata da un'imprenditrice cuneese nelle mani di Luigi Odasso, direttore generale dell'ospedale Molinette di Torino. Nell'autunno del 2002 alle Molinette di Torino scoppia il cosiddetto scandalo delle 'valvole killer': le indagini rivelano che erano state impiantate in 134 pazienti valvole cardiache difettose. Sette i morti. Nel 2003 l'inchiesta di Torino si allarga a Padova, dove viene indagato l'ex primario di cardiochirurgia dell'ospedale Gallucci, Dino Casarotto, per corruzione, omicidio colposo e lesioni. Anche lui avrebbe impiantato le valvole cardiache provenienti dal Brasile e risultate poi difettose in 34 pazienti. La vicenda della clinica Santa Rita di Milano nel 2007: decine gli interventi chirurgici effettuati senza necessità, con lo scopo di ottenere i rimborsi dalla Regione. Quarantacinque i casi di lesioni accertate, quattro i morti. Il primario di chirurgia toracica, Pier Paolo Brega Massone è stato condannato all'ergastolo anche in appello. Nel 2008 viene arrestato Ottaviano Del Turco, governatore dell'Abruzzo, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Pescara sulla sanità regionale. L'accusa è di associazione per delinquere, corruzione e concussione per gestione privata nella sanità. Si parla di circa 14 milioni di euro passati da mano in mano. Nel 2011 in Lombardia scoppia il caso legato a Pierangelo Daccò, coinvolto nella vicenda della bancarotta della Fondazione San Raffaele. Numerose le accuse: a vario titolo si va dal riciclaggio di denaro all'appropriazione indebita, dall'associazione per delinquere alla frode fiscale…. Ecc  ecc…

 

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