Russofobia e bellicismo filo Nato: sull'incredibile metamorfosi dei Verdi tedeschi

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Russofobia e bellicismo filo Nato: sull'incredibile metamorfosi dei Verdi tedeschi

 

di Tariq Marzbaan per Al Mayadeen English

[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]

 

I politici verdi in Germania si trovano improvvisamente inondati di critiche da parte dei loro cittadini. In primo piano sono due Verdi che ricoprono due delle più alte cariche: Robert Habeck (Vice Cancelliere e Ministro delle Finanze) e Annalena Baerbock (Ministro degli Affari Esteri). Le loro recenti politiche, azioni e dichiarazioni hanno suscitato una serie di accuse che vanno dall'incompetenza, alla prepotenza, al bellicismo, alla pura stupidità... fino all'obbedienza incondizionata e cieca al Big Brother (USA/NATO).

Mentre all'inizio erano solo i critici tradizionali dei Verdi e dei partiti di opposizione a dare voce ai "disaccordi di fazione", ora anche altri personaggi pubblici e fasce crescenti della popolazione esprimono delle rimostranze nei loro confronti – soprattutto su due questioni cruciali: il settore energetico e la guerra in Ucraina.

Per quanto riguarda la crisi energetica e la gestione del governo, il governo in generale e Robert Habeck in particolare sono accusati di aver tradito gli interessi nazionali della Germania.

In un'intervista alla televisione danese, Habeck ha difeso le politiche del suo partito facendo riferimento ai rischi degli impianti nucleari – citando, prevedibilmente, Chernobyl e Fukushima – e insistendo sul fatto che l'uranio necessario per il funzionamento di tali impianti richiederebbe per forza la sua importazione dalla Russia –  "il che è fuori discussione!". (Qui Habeck semplicemente ignora, o nega, il fatto che, in termini di produzione ed esportazione di uranio, la Russia si colloca al 6° posto dopo Uzbekistan, Australia, Canada, Namibia e Kazakistan... Quindi, in questo caso, la Germania non sarebbe in alcun modo ostacolata nell'acquisto di uranio altrove.)

In linea con le politiche di Habeck, gli impianti nucleari dovranno essere chiusi e sostituiti da centrali a carbone (dannose per l'ambiente e la salute della popolazione) e da GNL importato (costoso e altrettanto gravemente inquinante). Inoltre... poiché la domanda di elettricità della Germania non sarebbe ancora sufficientemente soddisfatta, e i tanto decantati impianti eolici e solari si sono dimostrati non solo inefficienti ma anche pieni di difetti, l'elettricità supplementare dovrebbe essere importata dai Paesi vicini – dai loro impianti nucleari.

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, promuovendo incautamente la sua escalation, sia Habeck che soprattutto Baerbock stanno flirtando con il rischio di una guerra nucleare che cancellerebbe la Germania e gran parte dell'Europa dalla mappa.

Più di ogni altro partito, i Verdi non perdono occasione per ritenere la Russia e Putin personalmente responsabili di tutti i problemi che affliggono la Germania e anche altrove.

 

Cosa e chi sono i Verdi...

La maggior parte di coloro che sostengono le politiche dei Verdi oggi sono i tradizionali elettori verdi e la base del partito, tutti appartenenti alla classe media benestante e alla fascia bassa della casta dei ricchi. Altri sostenitori e simpatizzanti sono: gruppi "Antifa", "attivisti per il clima" (tra cui la "Last Generation" – che ha creato i "Venerdì per il Futuro")... Il resto comprende praticamente tutti coloro che praticano il genderismo, il wokismo e la cancel culture.

I Verdi sono emersi come movimento politico di opposizione extraparlamentare negli anni '70, composto da attivisti ecologisti, aderenti al movimento studentesco del 1968 e altri gruppi di sinistra. Nel 1980 si sono formalmente affermati come partito ecologista e pacifista. I loro obiettivi comprendevano l'abolizione dell'energia nucleare, delle armi nucleari e infine della NATO, nonché l'elaborazione di vari piani di protezione ambientale che avrebbero richiesto al governo, all'industria e alla società. Inizialmente, i partiti borghesi consolidati (CDU/CSU, SPD, FDP) erano ostili nei loro confronti o semplicemente non prestavano loro attenzione – fino a quando, attraverso la loro preannunciata "lunga marcia attraverso le istituzioni", sono riusciti a entrare nei parlamenti regionali e nei governi statali regionali... e alla fine sono arrivati al Bundestag e al governo federale (con Schröder e Fischer) nel 1990. Tuttavia, non hanno ancora raggiunto il dominio esclusivo del parlamento e del governo. (Se questo avverrà mai, a giudicare dalla situazione odierna, è piuttosto dubbio, ma non impossibile).

Gradualmente i partiti consolidati, inizialmente ostili, hanno iniziato a riconoscere e ad accettare la realtà dell'esistenza del Partito Verde e hanno persino iniziato ad adottare le posizioni dei Verdi sulle questioni ambientali. Rimasero tuttavia intransigenti sulle questioni delle armi nucleari e della NATO.

Nel 1990, dopo la riunificazione della Germania dell'Est e dell'Ovest sotto il cancelliere Helmut Kohl, i Verdi si fusero con il Partito Verde della Germania dell'Est (fondato un anno prima nella DDR) e con il "Movimento dell'Alleanza" della Germania dell'Est e formarono un partito verde della Germania unita, noto come "BÜNDNIS 90 DIE GRÜNEN".

Considerando la loro missione originaria, il loro manifesto di partito e i loro principi del passato, i Verdi si sono schierati a favore della pace, dell'antifascismo, dell'antirazzismo, dell'abolizione della NATO, della tolleranza, delle riforme sociali ed ecologiche e di altri miglioramenti progressivi – tutti elementi che hanno risuonato con le giovani generazioni. Questi tratti distintivi e gli effettivi risultati di alcune riforme ambientali nell'industria e nella società hanno infuso ai Verdi un alto grado di "fiducia in se stessi", che, nel corso degli anni, si è trasformato in un alto grado di "presunzione moralista". Adottando le ultime tendenze neoliberali provenienti dagli Stati Uniti, come il wokismo, il genderismo, la cultura trans, l'LGBTQX+, la cancel culture – tutte considerate da molti come "progressiste" e "moderne" – hanno assunto uno zelo quasi religioso.

 

La metamorfosi: verso la russofobia e il bellicismo

Ma cosa ha effettivamente trasformato quello che una volta era un partito contro la guerra e contro la NATO in un partito guerrafondaio e a favore della NATO?

Non c'è una data o un periodo specifico che segni questa trasformazione, ma è importante ricordare i vari programmi di infiltrazione della CIA, come l'"Operazione Mockingbird", che si sarebbe concentrata sulle nuove organizzazioni mediatiche degli Stati Uniti e dell'Europa (occidentale) negli anni '70, durante la quale "oltre 400 agenti e "giornalisti compromessi" si infiltrarono nelle redazioni dei principali mezzi di informazione e case mediatiche".

Non si sa se questa operazione fosse limitata ai soli mezzi di informazione o se prendesse di mira anche organizzazioni e partiti politici. Ma a un certo punto i politici del Partito della Sinistra e dei Verdi devono essere stati risucchiati nel vortice degli interessi statunitensi e convertiti a buon fine, dato che alcuni politici verdi di alto livello cominciarono presto a comparire nelle organizzazioni transatlantiche e sono stati invitati a conferenze come il Bilderberg e il WEF.

Quando la Germania partecipò – in totale violazione del diritto internazionale – all'attacco della NATO contro la Jugoslavia nel 1999 sotto il governo di coalizione SPD/BÜNDNIS90/DIE GRÜNEN, fu consumato a 180° la trasformazione dei Verdi da partito della pace a partito della guerra, e non fu più un segreto.

Il modo in cui Joschka Fischer (all'epoca ministro degli Esteri dei Verdi) è riuscito, con il sostegno di altri politici verdi e dei media, a trasformare il partito verde "amante della pace" in un partito amante della guerra della NATO, è, a dir poco, straordinario. Con questa impresa, ha infamato la lezione "Mai più Auschwitz!" tratta dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale e ha annullato la seconda lezione “Dal suolo tedesco non deve mai più scaturire una guerra!”.

Proprio questo episodio potrebbe aver segnato la svolta per i Verdi – come proposto da questo incisivo articolo della New Left Review.

Può darsi che i principali politici verdi siano stati ricattati, comprati o convinti a cambiare radicalmente la loro posizione politica e ad abbandonare gli ideali e i valori originari. Ma… che dire dei 125.000 membri, simpatizzanti e "devoti" che hanno appoggiato e appoggiano tuttora tutte le decisioni della leadership del partito? Si tratta qua di una questione ancora più complessa.

Dopo il 1945, innumerevoli ricercatori, intellettuali, autori, storici e altri gruppi interessati si sono a lungo confrontati con la questione del "come è stato possibile" – ovvero le circostanze che hanno portato all'ascesa al potere dei nazisti, alla guerra e ai genocidi. Sebbene sia stato pubblicato molto materiale di valore su questo argomento, sembra che il nocciolo della questione e le ambiguità ad esso associate siano ancora presenti nella mente delle persone.

Nonostante l'eccellente ed esaustivo materiale di ricerca disponibile e le rivalutazioni storiche effettuate in entrambi gli Stati tedeschi (RFT e DDR), l'era nazista e la Seconda Guerra Mondiale sono state ridotte ad "Auschwitz e l'Olocausto" agli occhi della popolazione, dei partiti politici e delle organizzazioni... grazie alle efficaci narrative e propaganda USA-NATO e israeliana/sionista. La vittoria dei sovietici sulla Germania nazista è stata percepita dai tedeschi come una sconfitta (nazionale), mentre gli Alleati occidentali (USA, Gran Bretagna, Francia) sono stati visti come "liberatori" – e nel corso degli anni i politici e i media sono riusciti a convincere i tedeschi a sentirsi eternamente grati agli USA. La vecchia sinistra (marxista), che un tempo era tra i pochi a esprimere riconoscimento e apprezzamento ai sovietici per la loro lotta contro il fascismo, è stata privata della sua già marginale influenza e fiducia in se stessa dopo il crollo dell'URSS e oggi non è che l'ombra di se stessa.

Inoltre... gli ideali e gli slogan della sinistra sono stati espropriati dai neoliberali e dalle loro istituzioni e diametralmente invertiti al servizio delle loro agende (il Great Reset del WEF, il wokismo, il transgenderismo, la cancel culture, ecc...). Pertanto, molte persone (non solo in Germania) considerano le politiche e le tendenze neoliberali come "di sinistra", persino comuniste(!)... il che ha portato solo a una maggiore confusione e distorsione dei termini e dei concetti politici.

 

I folli nella farsa

Il Piano Marshall degli Stati Uniti per la Germania del dopoguerra, che ha dato un notevole impulso all'economia della Germania occidentale e ha portato benessere e libertà civili alla popolazione della Germania occidentale, non solo ha portato a un senso spesso eccessivo di ossequiosità verso gli Stati Uniti, ma anche a un aperto antisovietismo e a una latente russofobia, che ora sta diventando sempre meno latente e più evidente con la guerra in Ucraina.

La propaganda statunitense nella sfera culturale, soprattutto nel cinema di Hollywood, ha ancora un forte ascendente in tutto il mondo... Qui gli Stati Uniti e i loro alleati sono rappresentati come i "buoni" e i sovietici (leggi: i russi) come i "cattivi". E nei film sulla Seconda Guerra Mondiale i tedeschi sono quasi sempre nazisti brutalmente grotteschi o ridicolmente stupidi. Questa immagine ha di fatto portato a notevoli crisi d'identità tra i tedeschi e ha intensificato il loro complesso d'inferiorità, che si traduce in odio verso se stessi (come dimostrano gli Antideutsche e alcuni dei Verdi) o in xenofobia e islamofobia (come dimostrano i neonazisti, i nazionalisti di destra e alcuni membri dei Verdi e dell'AfD). I Verdi, che ora guidano il governo insieme ai socialdemocratici, trovano vantaggi in queste immagini e propagandano la russofobia in modo sfacciato che sempre più spesso sconfina nel fanatismo religioso.

È interessante notare che l'attuale approccio dei Verdi al futuro della Germania presenta notevoli analogie con il Piano Morgenthau, che prevedeva la deindustrializzazione della Germania dopo la guerra e la sua esistenza solo come Paese agricolo. (Il piano fu tuttavia respinto da Theodore D. Roosevelt). Con la graduale deindustrializzazione della Germania, frutto delle politiche dei Verdi, sembra che questi ultimi siano decisi a mettere in atto l'agenda del WEF (The Great Reset).

Nel loro " "Manifesto di principi", i Verdi scrivono: "Come partito, siamo uniti dalla base di valori di questo manifesto di principi, un atteggiamento fondamentale comune verso il mondo così com'è e come potrebbe essere. La nostra visione è quella di rendere possibile una vita in dignità e libertà, oggi come dopodomani, ovunque su questo pianeta che abitiamo insieme". [corsivo mio]

A parte le aspirazioni positive del testo, la frase "...ovunque su questo pianeta" rivela l'essenza di ciò che i Verdi sono veramente – esemplificata dal Ministro degli Esteri Annalena Baerbock quando tiene lezioni ai suoi interlocutori all'estero – ad esempio a Pechino (Cina) o recentemente Gedda (Arabia Saudita) – in linea con la sua politica estera "femminista" e "orientata ai valori". Si possono solo immaginare i pensieri di Fräulein Baerbock in questi momenti, quando incontra quei "machos orientali": "Am unseren Wesen, sollt ihr genesen, ihr Barbaren!"* ["Tramite l'essere nostro, dovreste guarire, voi barbari!"]".

Sembra quindi che la storia molto probabilmente si ripeterà – la farsa qua fornita in Germania dai Verdi e dai socialdemocratici (SPD), in stretta collaborazione con i loro media controllati.

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* "Am deutschen Wesen, mag die Welt genesen" (letteralmente: "Tramite l'essere tedesco possa il mondo guarire") è un verso tedesco di una poesia di Emanuel Geibel (1861). Il Kaiser Guglielmo I sostituì poi la parola "mag" (può) con "soll" (dovrebbe)... e questo divenne uno slogan tedesco molto diffuso, soprattutto tra i nazisti.

 

 

Tariq Marzbaan

Tariq Marzbaan

 

Nato a Kabul nel 1959, dove ha vissuto fino al 1982 quando si è rifugiato con parte della sua famiglia a Peshawar in Pakistan, poi in Germania dove ha ottenuto la cittadinanza anni dopo. Attualmente risiede nell'Asia sudorientale. Ha conseguito un master in letteratura persiana e filologia tedesca, oltre a continui studi indipendenti sulla geopolitica, la storia e il colonialismo. Ha lavorato come fumettista politico, artista, ricercatore e traduttore di notizie, montatore cinematografico, sceneggiatore. Ha prodotto e diretto il suo film documentario-saggio sull'esilio "The Storm Bird", che è stato presentato nei festival internazionali. Editorialista per Al Mayadeen English.

"Il Waste Land è la terra del non-spazio e del non-tempo, la visione di un luogo di nessuno, che con la sua oscurità infrange ogni speranza, in cui gli abitanti si dibattono in un clima di disperazione e soffocamento."

- Angelo De Sio, nella sua analisi de 'La terra desolata', poema di T.S. Eliot

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