Renzi e Salvini, due destre che hanno un unico orizzonte

Renzi e Salvini, due destre che hanno un unico orizzonte

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!


di Paolo Desogus*
 

Le ultime uscite ultraliberiste di Matteo Salvini fanno il paio con quelle di Renzi. Sono le uscite di due miserabili della politica, due personaggi senza uno straccio di idea, disposti a credere e a dire ciò che più conviene per sfruttare ogni momento, ogni circostanza, ogni occasione di consenso.
 

Certo, a Renzi non è andata molto bene. Il suo partito si attesta al 2%. Ma le sue idee no, sono molto diffuse. Renzi è del resto l'uomo che è riuscito ad ottenere un largo consenso nel campo liberal, senza mascherare le proprie convinzioni di estremista liberista. Ha però esagerato. I liberal italiani, cioè l'area che va dal PD e raggiunge diversi settori di LeU (e persino alcuni gruppi radicali), hanno da tempo una visione politica neoliberale. Per un vecchio retaggio desiderano però che le idee in materia economica vengano mascherate da una patina di buoni sentimenti e di pseudo valoro di facciata, come l'antifascismo e l'europeismo (che in realtà è solo sudditismo, di europeista in senso maturo e realistico non c'è nulla). In quest'area politica c'è gente che candidamente evoca Berlinguer nel propri discorsi, ma non sa dire nulla sulle morti sul lavoro, sulla disoccupazione, sull'impoverimento del sud, sull'aziendalizzazione della scuola. Renzi, senza rendersene conto, ha mostrato in faccia con i suoi modi brutali tutta l'ipocrisia di questa gente di sinistra in superficie e di destra nel credo politico. Il PD di Zingaretti e gran parte di LeU sono infatti partiti intimamente renziani, ma non vogliano che glielo si dica.

Devono illudersi di essere migliori.


Salvini in questo frangente è più fortunato. Il suo elettorato vuole distanziarsi, anche sul piano simbolico, dall'elettorato liberal senza infingimenti. Questo bacino elettorale è infatti formato da un popolo che cerca un riscatto nei modi volgari, nell'arroganza, nel provincialismo che Salvini, interpretando la parte, è in grado di esprimere meglio di chiunque altro.

L'Italia di Salvini si sente brutta, è stata del resto depredata di valori sociali e comunitari, di speranze collettive, di ambizioni comuni. È un'Italia che non riesce a non somigliare a se stessa. Non sa immaginarsi migliore e si accontenta di sguazzare nello stesso schifo che ha prodotto. Paradossalmente però è più genuina dell'elettorato liberal, che crede di essere superiore e che rifiuta di vedersi per ciò che in realtà è nascondendosi dietro la figura di eroi improbabili: ultimamente Greta, Carola Raketete altri personaggi artificiali che il salviniano medio odia per le stesse ragioni per cui sono amati dai liberal. Quella di Salvini e quella (che è stata) di Renzi sono due brutte Italie, una rozza e impolitica, l'altra ipocrita e opportunistica. Sono entrambe manifestazioni della destra che in fondo ha come unico orizzonte il mercato e l'individualismo sfrenato.


*Professore all'Università Sorbona 

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso di Fabrizio Verde Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

Tra neoliberismo e NATO: l'Argentina sull'orlo dell'abisso

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Il primo dei poveri di Pasquale Cicalese Il primo dei poveri

Il primo dei poveri

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La crisi nel Corno d’Africa di Paolo Arigotti La crisi nel Corno d’Africa

La crisi nel Corno d’Africa

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti