Pepe Escobar - La sfida lanciata da Russia e Iran all'"Impero del caos"

In un dettagliato accordo di partenariato strategico firmato la scorsa settimana a Mosca, le potenze eurasiatiche Russia e Iran hanno lanciato una sfida all'ordine globale guidato dagli Stati Uniti, mettendo in guardia il nuovo presidente entrante.

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Pepe Escobar - La sfida lanciata da Russia e Iran all'"Impero del caos"

 

 

di Pepe Escobar – The Cradle

[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]

 

Il tempismo è tutto nella geopolitica. Venerdì scorso a Mosca, solo tre giorni prima dell'insediamento del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Washington, due dei leader di spicco di membri dei BRICS, il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian, hanno firmato un Accordo di Partenariato Strategico globale, dettagliato in 47 articoli, il doppio rispetto al recente accordo tra Russia e Corea del Nord. 

Questo partenariato strategico è stata fissato nella pietra proprio mentre l'enorme debito – impagabile – del governo degli Stati Uniti raggiunge la cifra senza precedenti di 36,1 trilioni di dollari, pari a 106,4 mila dollari per americano, e proprio mentre la quota degli Stati Uniti nell'economia globale scende per la prima volta sotto il 15%, secondo i dati della Banca Mondiale/FMI.

In netto contrasto, il partenariato strategico Russia-Iran mira a solidificare ancora di più l'intreccio di organizzazioni multilaterali cruciali, spinte a organizzare il nuovo mondo multimodale: BRICS+, l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e l'Unione Economica Eurasiatica (EAEU).  

Si tratta di una pietra miliare nel lungo processo di integrazione dell'Eurasia. Oppure, come la Maggioranza Globale la interpreta in larga misura, una sfida diretta e sovrana all'agonizzante “ordine internazionale basato sulle regole” imposto dall'Occidente.   

L'ampio partenariato strategico Teheran-Mosca rafforza la collaborazione nei settori della sicurezza e della difesa e pone particolare enfasi sul corretto sviluppo del Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud (INSTC), un asse trans-eurasiatico che unisce Russia, Iran e India, consolidando l'Iran come hub di transito chiave per il gas russo e le merci vendute a diversi partner dell'Afro-Eurasia.



Riscrivere le regole della guerra asimmetrica

È illuminante sottolineare l'interpretazione che Putin stesso ha dato del partenariato, che definisce un “documento innovativo” che fissa “obiettivi ambiziosi”, incentrati sullo “sviluppo sostenibile”.

Ha aggiunto che la Russia e l'Iran sono allineati sulla “maggior parte” delle questioni di politica estera, sono nazioni indipendenti e che entrambe le civiltà “resistono alle pressioni esterne e si oppongono alle sanzioni illegittime”.  

Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha sottolineato come il partenariato sostituisca “l'unilateralismo con la cooperazione e il rispetto”, in un accordo che intende fornire a Iran e Russia gli strumenti per costruire “un nuovo ordine in cui la cooperazione sostituirà l'egemonia e il rispetto l'imposizione”.

Veniamo ora ai dettagli essenziali. Sebbene l'accordo non si configuri come un'alleanza militare formale, il partenariato istituzionalizza gli scambi militari al più alto livello – dalle esercitazioni congiunte, allo sviluppo di armi, ai progetti di condivisione di intelligence.

Mosca venderà inevitabilmente jet da combattimento Sukhoi S-30, missili Pantsir, Tok e Buk e sistemi di difesa S-400 (e, in un prossimo futuro, S-500) per la difesa aerea iraniana contro eventuali casi di avventurismo USA-Israele, acquistando al contempo una vasta gamma di missili e droni made-in-Iran. Saranno inoltre intensificati gli scambi di ricerca sull'intelligenza artificiale. Sia l'Iran che la Russia sono in prima linea a livello globale per riscrivere le regole della guerra asimmetrica.

Il partenariato prevede che la Russia fornisca “assistenza” all'Iran.  In pratica, ciò significa non solo armi, ma anche che Mosca difenderà Teheran presso le Nazioni Unite e altre forze internazionali contro le minacce diplomatiche e minimizzerà gli effetti delle dirompenti sanzioni economiche.

E se dovesse verificarsi un attacco contro l'Iran, la Russia non collaborerà in alcun modo con l'aggressore: niente informazioni e niente permesso di usare il territorio russo per incursioni o raid.

Le infrastrutture energetiche sono un pilastro essenziale del partenariato e mirano a risollevare le sorti dell'Iran in un contesto di peggioramento dell'economia nazionale. La Russia fornirà tecnologie energetiche all'avanguardia per sviluppare le vaste infrastrutture energetiche iraniane, ancora da potenziare, le reti di gasdotti e il commercio di gas naturale liquefatto (GNL), in continua espansione.

Il giorno dell'accordo, il ministro dell'Energia russo Sergei Tsivilev ha fornito nuovi dettagli su un nuovo accordo trentennale per la costruzione di un gasdotto nel Mar Caspio tra Gazprom e la National Iranian Gas Company (NIGC), che includerà l'Azerbaigian e probabilmente cercherà di attirare Baku lontano da posizioni regionali ostili. La Russia coprirà i costi dell'infrastruttura e fornirà essenzialmente gas all'Iran e ad alcuni dei suoi vicini.  

Il volume previsto di 55 miliardi di metri cubi all'anno al completamento del progetto è paragonabile alla capacità del gemello Nord Stream verso l'Unione Europea, sabotato furtivamente dagli americani, come ha rivelato il veterano giornalista investigativo Seymour Hersh nel 2022.

Questo accordo energetico è essenziale per Teheran perché, pur detenendo le seconde riserve di gas più grandi del pianeta – 34 trilioni di metri cubi, dietro solo alla Russia – soffre di carenze interne, soprattutto in inverno. La maggior parte delle vaste riserve di gas del Paese non viene esplorata a causa delle sanzioni decennali degli Stati Uniti.

 

Migliorare il “laboratorio del futuro”

Sul fronte geoeconomico, la Russia e l'Iran sono al centro di uno dei corridoi di connettività chiave del XXI secolo: l'INSTC, che unisce tre BRICS (l'altro è l'India), è immune da sanzioni e rappresenta un'alternativa molto più rapida ed economica al Canale di Suez, un tempo indispensabile.

L'altro corridoio è la Northern Sea Route (NSR) attraverso l'Artico, che i cinesi chiamano Ice Silk Road, o Via della Seta Polare. La Cina si definisce uno “Stato quasi artico”.

 

 

L'INSTC è l'integrazione dell'Eurasia al suo massimo splendore, raddoppiando il progetto di connettività dei BRICS. Le ripercussioni geoeconomiche sono sbalorditive, poiché l'INSTC accelererà il processo all'interno dei BRICS+ di aggirare il sistema finanziario internazionale dominato dal dollaro USA.

La Russia e l'Iran stanno già sono già in fase di forte commercio nelle proprie valute e criptovalute, mentre lavorano per perfezionare un meccanismo riservato per aggirare completamente il sistema di messaggistica bancaria globale SWIFT, con sede in Belgio. Il prossimo passo sarà quello di configurare una rete di pagamenti in tutta l'Eurasia, che sarà legata a un meccanismo BRICS in evoluzione, con diverse opzioni già discusse e testate in quello che può solo essere descritto come “un laboratorio del futuro”.    

La proverbiale isteria imperiale che definisce il partenariato come il nuovo capitolo del nuovo “asse del male” – con l'aggiunta di Corea del Nord e Cina per buona misura – è irrilevante. Il tempismo geopolitico, ancora una volta, è inestimabile, insieme al contraccolpo della demenza delle sanzioni.

Demenza che, per inciso, rimarrà intrinseca all'asse occidentale guidato dagli Stati Uniti. Il boss responsabile della Insicurezza nazionale Jack Sullivan, prima della sua penosa uscita di scena, aveva suggerito alla Casa Bianca di attaccare i siti nucleari iraniani prima dell'inizio del Trump 2.0, – cosa che avrebbe fatto precipitare immediatamente il presidente repubblicano entrante nell'occhio del ciclone: una massiccia guerra nell'Asia occidentale.

Il problema è che l'anello di fuoco sionista che circonda Trump sta di fatto ereditando questi piani di attacco dall'uscente amministrazione Biden, e sono tutt'altro che osteggiati dallo Stato profondo degli Stati Uniti; quindi, la demenza non si ferma mai. Considerando l'arroganza che permea l'Impero del Caos, non ci sarà un gruppo di realisti che comprenda le ramificazioni dell'intesa strategica Russia-Iran.

La mentalità delle Guerre Eterne che ha devastato vaste aree dell'Afghanistan, dell'Iraq, della Libia, della Siria, di Gaza, dell'Ucraina e di altri paesi viene ora leggermente modificata. Tuttavia, i neocons e i neoliberali in servizio permanente che hanno controllato la politica estera degli Stati Uniti per decenni non scompariranno. La differenza è che ora Russia-Iran, in stretta collaborazione, sfidano direttamente l'Impero del Caos, Ricaricato.

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