Oltre 17.000 bambini uccisi da Israele a Gaza
Già nei giorni degli incessanti bombardamenti sulla Striscia di Gaza che Israele attuava per compiere il suo genocidio contro i palestinesi, era chiaro che il numero delle vittime era superiore al bilancio ufficiale, 47518, cifra di per sé già spaventosa.
Infatti, come lamentato sempre dalle stesse autorità dell’enclave assediata, i corpi di migliaia di persone erano ancora seppelliti tra le macerie e non c’erano macchinari per rimuoverle, a causa dell’assedio imposto da Tel Aviv sulla Striscia che impediva l’accesso di genere di prima necessità, figurarsi delle scavatrici.
Con l’inizio della tregua tra Israele e Hamas, lo scorso 19 gennaio, nella Striscia di Gaza sono iniziate le operazioni per rimuovere le macerie e ritrovare i resti dei palestinesi uccisi dalle bombe di Tel Aviv.
Il Ministero della Salute di Gaza ha così aggiornato il numero dei morti dell’aggressione israeliana, aggiungendo i 14.222 palestinesi dispersi sotto le macerie.
Il ministero ha precisato, quindi, che dall'inizio della guerra sono state uccise 61.709 persone, tra i quali oltre 17.000 bambini.
Questa stima di quasi 62.000 morti conferma quella ipotizzata all'inizio di gennaio dalla rivista Lancet, secondo la quale, il bilancio delle vittime a Gaza durante i primi nove mesi della guerra genocida di Israele sulla Striscia è stato circa il 40 percento più alto di quanto riferito dal Ministero della Salute dell’enclave.
Purtroppo, è sempre una valutazione al ribasso, in quanto il numero di palestinesi uccisi a Gaza potrebbe essere molto più alto, dal momento che dovrebbero essere conteggiati i decessi causati dalla deliberata distruzione da parte di Israele delle infrastrutture civili della Striscia, compresi i sistemi sanitari, elettrici, idrici e igienico-sanitari, oltre alle limitazioni di cibo e aiuti umanitari autorizzati a entrare nell'enclave.
A tal proposito, in un altro articolo pubblicato sulla rivista Lancet, lo scorso giugno, si stimava che il numero delle vittime della guerra avrebbe potuto raggiungere, se non superare, quota 186.000, proprio a causa di decessi indiretti, anche se la guerra fosse finita nell’immediato.
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