Non bastava la TIM? Il nuovo regalo dei "patrioti" alla statunitense KKR
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di Alessandro Volpi*
Non era difficile prevederlo. Continua la svendita delle società di pregio a partecipazione pubblica ai grandi fondi.
Eni ha deciso di cedere, con il benestare del governo dei patrioti, seguaci di Enrico Mattei, il 25% di Enilive, la società del gruppo guidato da Claudio Descalzi dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility e alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità, anche grazie a una rete di oltre 5mila Enilive Station.
Chi compra? Ma è semplice. Kkr, il fondo dei fondi, che ha già in mano la rete fissa di telecomunicazioni, appena acquistata con la Netco di Tim. Lo Stato in economia non esiste più e l'Italia è il bengodi dei superfondi: alla politica estera italiana interessa poco chi vincerà le elezioni Usa perché il patrimonio pubblico è già stato venduto e quello che resta finirà nelle mani degli stessi fondi che siano trumpiani o democratici.
Eni ha deciso di cedere, con il benestare del governo dei patrioti, seguaci di Enrico Mattei, il 25% di Enilive, la società del gruppo guidato da Claudio Descalzi dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility e alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità, anche grazie a una rete di oltre 5mila Enilive Station.
Chi compra? Ma è semplice. Kkr, il fondo dei fondi, che ha già in mano la rete fissa di telecomunicazioni, appena acquistata con la Netco di Tim. Lo Stato in economia non esiste più e l'Italia è il bengodi dei superfondi: alla politica estera italiana interessa poco chi vincerà le elezioni Usa perché il patrimonio pubblico è già stato venduto e quello che resta finirà nelle mani degli stessi fondi che siano trumpiani o democratici.
*Post Facebook del 23 luglio 2024