Ministro della Difesa siriano: “Quello che è successo a Hama è una misura tattica”

5258
Ministro della Difesa siriano: “Quello che è successo a Hama è una misura tattica”

 

Ieri, pur ammettendo che l'esercito ha dovuto ritirarsi dalla città di Hama, Il ministro della Difesa siriano, il generale Ali Mahmoud Abbas, ha spiegato che questa scelta è stata applicata per preservare la vita dei civili.

Intanto, secondo il sito web Sada El Balad, le truppe siriane sono ancora presenti alla periferia della città e sono pienamente preparate e disposte ad agire.

Ha ricordato il ministro siriano che l'esercito sta combattendo una battaglia feroce e continua contro le più potenti organizzazioni terroristiche e, dal momento che usano tattiche di guerriglia, i militari sono costretti, dunque, a ricorrere a metodi appropriati, "compresi avanti e indietro, avanzata e ritirata, in una certa misura".

A questo proposito ha spiegato: "Siamo in una buona posizione sul terreno e le nostre forze armate hanno lavorato per ridistribuirsi al fine di preservare vite umane", precisando che le tattiche di battaglia a volte richiedono il ritiro.

Abbas ha assicurato che la Siria, con il suo esercito, il suo popolo e la sua leadership, con il sostegno dei suoi alleati e amici, è in grado di superare le sfide sul campo, non importa quanto siano gravi o difficili”, concetto che ha ribadito al Presidente siriano Bashar al Assad.

Abbas ha fatto riferimento anche di un’altra guerra che l’esercito siriano sta combattendo, ovvero quella mediatica.

Infatti, ha messo in guardia contro la campagna di disinformazione lanciata dalle organizzazioni terroristiche appena entrate in città, con l’obiettivo di seminare il caos.

Queste gruppi estremisti, “possono rilasciare false dichiarazioni o ordini in nome del comando militare ufficiale, o pubblicare registrazioni audio o video fabbricate con la tecnologia dell’intelligenza artificiale”, ha aggiunto, 

Tra l’altro, ha sottolineato che “nelle loro attività, gli estremisti ricevono sostegno dall'estero”, attraverso "paesi conosciuti" che forniscono loro assistenza militare e logistica.

L'importanza di Hama nel confronto

La città di Hama si in un punto di collegamento chiave tra le principali province come Damasco, Homs, Aleppo e Idlib. La sua vicinanza alle aree rurali e ai confini amministrativi di province come Idlib e Latakia gli conferiscono una posizione strategica, che gli consente di influenzare molte dinamiche politiche e militari, tanto che la sua conservazione o caduta ha un grave impatto sul destino di questo conflitto.

L'esercito siriano recupera aree di Hama, compreso l'aeroporto militare

Secondo l’agenzia di stampa internazionale Fars, le forze siriane sono riuscite a prendere il controllo del quartier generale dell'87ª brigata speciale, dell'aeroporto militare di Hama, nella zona di Jabal Z ain al-Abidin (5 chilometri a nord della città di Hama), e le città di Khattab e Marads nel nord di Hama.

Allo stesso tempo, i soldati russi hanno attaccato un convoglio di terroristi sul ponte Al-Ristan, sulla strada da Hama a Homs. In un’altra operazione, le forze russe hanno bombardato postazioni terroristiche nella città di Khan Sheikhoun, nel sud della provincia di Idlib, occupata cinque giorni fa dai terroristi Hayat Tahrir al-Sham (HTS).

 

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace di Giuseppe Masala Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta" di Michelangelo Severgnini Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Come la Grecia di Michele Blanco Come la Grecia

Come la Grecia

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti