La minaccia di Netanyahu aspettando la Corte Penale internazionale

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Nel caso in cui la Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi) emettesse un mandato di arresto per i leader del paese ebraico, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu( anche lui compreso nel mandato di arresto), avrebbe minacciato di adottare "misure di ritorsione" contro l'Autorità palestinese che "potrebbero portare al suo collasso."

Tel Aviv, inoltre, ha comunicato agli Stati Uniti di essere in possesso di informazioni secondo le quali funzionari dell'Autorità Palestinese "stanno facendo pressioni" sul procuratore della CPI affinché intraprendesse tale azione. Lo ha riferito Axios il 2 maggio, citando funzionari israeliani e statunitensi a conoscenza della questione.

Secondo il media, una delle fonti ha indicato che la minaccia che grava su Netanyahu in relazione al possibile mandato di arresto è reale e, se si verificasse uno scenario del genere, il governo israeliano annuncerebbe una decisione ufficiale volta a penalizzare l'Autorità Palestinese.

Una delle azioni possibili potrebbe essere quella di "congelare il trasferimento delle entrate fiscali che Israele riscuote per l'Autorità Palestinese". "Senza questi fondi, l'Autorità Palestinese sarebbe in bancarotta", si legge nell'articolo.

Finora né la Casa Bianca, né l'ufficio del primo ministro israeliano, né l'Autorità palestinese hanno risposto alle richieste di commento in merito.

Netanyahu è “nervoso”

La scorsa settimana, il quotidiano Maariv ha riferito che Netanyahu è "estremamente allarmato e nervoso" per la possibilità che la Corte penale internazionale dell'Aja emetta un mandato di arresto nei suoi confronti.

Secondo la testata, negli ultimi giorni il leader del Paese ebraico ha, in pratica, fatto una "maratona di telefonate " nel tentativo di fare pressione sulle parti interessate sulla questione, in primis sul presidente americano Joe Biden, che ha criticato Netanyahu per il suo modo di gestire la guerra nella Striscia di Gaza e le numerose morti civili. 

Il giornale sostiene che l'emissione di un mandato d'arresto contro Netanyahu è “solo questione di tempo”. Anche il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e forse il capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane Herzi Halevi subirebbero la stessa sorte.

Sarebbe uno “scandalo di proporzioni storiche”

Da parte sua, ieri, lo stesso Netanyahu ha esortato coloro che ha definito "leader del mondo libero" a impedire alla Corte penale internazionale di emettere eventuali mandati di arresto contro funzionari israeliani per crimini di guerra nella Striscia di Gaza.

Definendo la possibile mossa uno "scandalo di proporzioni storiche" e un "crimine d'odio antisemita senza precedenti", Netanyahu ha ricordato che, se i mandati di arresto verranno emessi, "sarà la prima volta che un paese democratico lotta per la propria vita secondo le regole della guerra siano imputate di crimini di guerra. "Speriamo che utilizzino tutti i mezzi a loro disposizione per fermare questa misura pericolosa", ha concluso.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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