Kenya: manifestanti assaltano il Parlamento

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Kenya: manifestanti assaltano il Parlamento

Disordini in Kenya. Le proteste contro l'introduzione di tasse aggiuntive sono iniziate il 18 giugno e si sono diffuse in tutto il paese africano. Secondo i manifestanti, la nuova politica danneggerà l'economia e aumenterà le spese di vita dei kenioti, che già trovano difficoltà a sopravvivere.

Secondo quanto riferisce l’emittente KTN News, almeno 8 persone sono rimaste uccise durante le proteste a Nairobi. Sarebbero almeno 50 i feriti, mentre uomini armati avrebbero preso d’assalto il Parlamento.

Secondo i media locali, è la prima volta nella storia del Paese che i manifestanti sfondano le barriere e riescono ad accedere al Parlamento nonostante le pesanti misure di sicurezza.

I deputati hanno approvato il disegno di legge finanziaria con 195 voti a favore contro 106 contrari, aprendo la strada al presidente del Paese, William Ruto, per l'approvazione della legge.

In questo contesto, la popolazione sta lottando per far fronte alla crisi economica causata dall'impatto persistente della pandemia di Covid-19, dal conflitto in Ucraina, da due anni consecutivi di siccità e dal deprezzamento della valuta nazionale.

In questo contesto, l'emendamento mira a raccogliere ulteriori 2,7 miliardi di dollari in tasse come parte di uno sforzo per alleggerire il pesante fardello del debito, dato che il pagamento degli interessi consuma il 37% delle entrate annuali.

Un alleato chiave non-NATO

Nel frattempo, lunedì la Casa Bianca ha dichiarato il Kenya un alleato chiave degli Stati Uniti al di fuori della NATO.

Il comunicato afferma che il presidente Joe Biden, avvalendosi dell'autorità concessagli dalla Costituzione e dalla legge statunitense, designa il Kenya come principale alleato non NATO degli Stati Uniti.

La mossa arriva mentre sempre più Paesi africani ridefiniscono i loro legami con l'Occidente. Secondo quanto riportato lunedì dall'agezia Associated Press, il Pentagono sta cercando nuovi Paesi in Africa per ospitare contingenti militari ed espandere la cooperazione dopo il ritiro "forzato" delle truppe da Niger e Ciad.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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