In Cina i fondi assicurativi devono investire nell'economia reale e non nella finanza
Oggi non sto molto bene, non lavoro. Mezzora fa mi è venuta una rabbia incontenibile. People's Daily oggi informa che il Premier cinese Li Keqiang varerà una riforma del sistema assicurativo-pensionistico in cui, tra le altre cose, si impedirà ai fondi assicurativi di speculare e di indirizzare il risparmio alle infrastrutture e soprattutto all'urbanizzazione della popolazione cinese.
Da decenni in Italia si cerca di convincere i fondi assicurativi, diversi partecipati dalla stessa Triplice sindacale, di investire nell'economia reale. Inutilmente, tutta finanza e speculazione. Ora la Cina mobilita il risparmio assicurativo per scopi di economia reale. Rivoluzionario? Nient'affatto. L' Italia del dopoguerra basò la sua strategia urbana sul "Piano Casa" di Fanfani che si appoggiava a Ina assicurazioni e alle Tesorerie dell'Inail e dell'Inps. Se la gente non dorme per strada come succede in Usa è grazie a questo. Ancora una volta ribadisco: i cinesi hanno preso spunto anche dal modello italiano. Avevamo tutto. La guerra e lo scontro sociale forgiarono una generazione di geni, di qualsiasi colore politico. E' stata distrutta. Un giorno ci sarà la Norimberga in Italia.
Un'ultima cosa: la nostra generazione non ha vissuto la guerra, ma la precarietà esistenziale, la disoccupazione, i bassi salari si. Spero che ne esca fuori un Fanfani.