I fascisti come sempre usati dalla grande borghesia nei momenti critici
di Alessandro Pascale
Quando i fascisti distruggono la sede di un sindacato è perché il Governo, il Ministero dell’Interno, le Forze dell’Ordine glielo lasciano fare.
Per inefficienza o per scelta politica?
Chi pensa che sia per inefficienza e che sia in atto il rischio di un regime fascista in Italia non ha capito nulla.
Un regime antidemocratico c’è già, e solo chi non ha occhi per vedere non ne ha consapevolezza.
I fascisti sono sempre stati uno strumento politico della grande borghesia da usare nei momenti critici in cui è a rischio la gestione dell’ordine pubblico. Quello che il regime ha ottenuto con i fatti di ieri è stato:
- rafforzare le forze di centro sinistra contro il centro destra, perpetuando questa idea illusoria che ci siano differenze concrete tra due blocchi uniti nel supporto alle politiche imperialiste di Draghi.
- ottenere una solidarietà diffusa per la cgil, un sindacato che ormai da decenni non rappresenta più gli interessi della classe lavoratrice e che non ha fatto nulla per opporsi ad una gestione drammatica e vergognosa della crisi sociale e pandemica in corso.
-colpire il sindacalismo di base, che in forme diverse aveva espresso sostegno al movimento no green pass e che da tempo aveva programmato uno sciopero generale per questo lunedì 11 ottobre.
-demonizzare l’unico movimento di massa che sta contestando apertamente questo governo e le sue misure.
Il movimento comunista è in crisi ed é giusto che sia così, dato che non ha saputo comprendere il valore di questa lotta e non ha fatto, salvo il Partito Comunista guidato da Rizzo e una serie di generosi compagni e gruppi, il minimo tentativo di sostenere e indirizzare questo movimento popolare di protesta. Si è lasciato che a partecipare a manifestazioni piene di lavoratori ci andassero i fascisti invece di organizzare spezzoni con striscioni, bandiere e volantini dai contenuti chiari.
Ormai è noto che molti gruppi che si definiscono comunisti non sono altro, in realtà, che la sinistra della NATO, una sinistra borghese che preferisce stare con il grande Capitale, l’UE e Draghi piuttosto che con il popolo lavoratore.
Siamo sempre aperti al dialogo con tutti, tranne che con i fascisti, ma le alleanze si possono fare solo con chi non si fa dettare la linea politica da Draghi.