Hezbollah vs Israele: chi è il terrorista?

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Hezbollah vs Israele: chi è il terrorista?

 

 

In questi giorni assistiamo all'invasione del Libano da parte delle forze armate di Israele. In realtà non è tanto a questo che assistiamo, quanto piuttosto ad una forma di punizione collettiva del popolo libanese. Infatti, se da un lato Israele ha bombardato a tappeto il sud del Libano causando la distruzione di una cinquantina di villaggi con sfollamento di 1 milione di persone, l'invasione via terra va molto a rilento, con alto numero di perdite per le forze armate israeliane. Il Libano, come Gaza, è indifeso dagli attacchi aerei israeliani ma quando il combattimento si sposta a terra le cose cambiano. 

A Gaza le forze armate israeliane subiscono perdite notevoli nei combattimenti terrestri e la resistenza palestinese (non Hamas, tutta la resistenza palestinese) è ancora intatta e questo lo dice apertamente l'Esercito israeliano per bocca dei portavoce come dei suoi più alti ufficiali.

Israele si è accanito contro i civili, ha distrutto buona parte di Gaza, rendendola forse inabitabile per anni, facendo morire di fame la popolazione e distruggendo gli ospedali tentando la carta delle epidemie e malattie per colpire la popolazione: ma i miliziani della resistenza stanno nei tunnel sotterranei e il conflitto va avanti. Così accadrà per il Libano: Israele, ha il dominio dello spazio aereo e può quindi, senza alcun rischio, bombardare a tappeto, ma a terra le cose sono differenti. Hezbollah è molte volte più forte ed armata dei palestinesi. Spesso si legge sui giornali dei missili di Hamas, ebbene non esistono: i palestinesi non hanno mai avuto missili né li hanno oggi. Si tratta di armi artigianali con cui i palestinesi non hanno mai ottenuto nulla. 

Hezbollah invece di missili ne ha oltre 100.000 e sono ben protetti anche dai bombardamenti aerei. Poi a livello di conflitto terrestre Hezbollah ha già dimostrato il proprio valore sconfiggendo ripetutamente l'IDF il quale, come sempre, sconfitto sul campo di battaglia, ha saputo solo apportare distruzione totale coi bombardamenti aerei.

Ebbene in questi giorni assistiamo al ripetersi dello stesso copione: Israele distrugge interi villaggi e si accanisce contro la popolazione civile, bombardando ospedali e rifugi civili volontariamente, mentre gli effettivi di Hezbollah sul campo stanno bloccando l'esercito israeliano. E a bloccarlo ci stanno pensando le forze territoriali, ma tra qualche giorno gli israeliani se la dovranno vedere con la Radwan Force e le cose difficilmente potranno migliorare. 

Inutile dire che, se si analizza dal punto di vista del diritto di guerra ed umanitario il comportamento di Israele esso risulta lesivo di molteplici norme e a niente vale il cosiddetto "diritto a difendersi" che è inconcepibile associare alla violenza sproporzionata esercitata sul territorio di un altro stato. Del resto risulta difficile imputare ad Hezbollah comportamenti di tal fatta, anzi: e ci accingiamo a spiegarlo. Hezbollah, secondo la narrativa occidentale, è un'organizzazione terroristica e quindi vale tutto, senza bisogno di nessuna legalità: sono cattivi quindi si può tutto. Puro e semplice trogloditismo giuridico. Peraltro il fatto che Hezbollah sia un'organizzazione terroristica è una semplice definizione politica usata da alcuni paesi occidentali e relativi alleati, ma i paesi che considerano Hezbollah come terrorista sono molti meno di quelli che non la considerano tale: addirittura anche nel blocco occidentale ci sono eccezioni come la Francia. 

Ma analizziamo il comportamento di Hezbollah e di Israele nei reciproci rapporti dell'ultimo anno e spieghiamo come sia stata Israele a violare il diritto internazionale umanitario e di guerra. Partiamo dal post 7 ottobre: Hezbollah notifica ad Israele che in caso di guerra di sterminio contro Gaza sarebbe intervenuta.

Appena iniziata la campagna di terrorismo di stato contro Gaza volta al genocidio della popolazione locale, genocidio dichiarato apertamente da molti membri del governo israeliano, Hezbollah ha iniziato a bombardare le basi militari israeliane in territorio libanese, cioè in territorio libanese occupato illegalmente da Israele, nella zona delle cosiddette fattorie di Shebaa al confine nord del Golan siriano, anch'esso illegalmente occupato da Israele.

Quindi a nord Hezbollah che ha i missili, quelli veri non quelli farlocchi fatti in casa dai palestinesi, ha costretto Israele a far sfollare almeno 60.000 persone dato che, se hai sotto attacco le tue istallazioni militari, e non riesci a proteggerle, di certo non puoi proteggere i civili della zona. Mai però la milizia libanese ha attaccato i civili. Le vittime civili si contano letteralmente sulla punta delle dita di una mano, spesso per fatalità: come nel caso dei bambini drusi uccisi da un proiettile dell'antiaerea israeliana. Né Israele né Hezbollah volevano quelle morti, questo è certo.

Il comportamento di Hezbollah è illegale? Ebbene la Convenzione contro il genocidio (ONU 1948) stabilisce il dovere della comunità internazionale di intervenire, anche militarmente, per impedire un fenomeno simile. Hezbollah quindi, bombardando le istallazioni militari israeliane che addirittura occupano illegalmente il territorio libanese, il tutto per rendere ad Israele più difficile il compito di sterminare i palestinesi, sono illegali? Risposta: no.

Israele, dopo mesi di conflitto a bassa intensità che però gli sta costando una fortuna in termini economici (ricordiamo che il nord è molto produttivo a livello agricolo) ha deciso l'escalation contro Libano ed Iran portando a termine diversi omicidi di personalità politiche iraniane, libanesi e palestinesi: ognuno di questi omicidi evidentemente viola il diritto internazionale spesso in molti punti.

Lasciando stare gli omicidi compiuti contro i leader palestinesi ed iraniani e limitandoci alle vicende riguardanti il Libano veniamo all'ultimo mese: cioè l'omicidio di Nasrallah e la vicenda delle esplosioni dei cercapersone e dei walkie talkie. 

Nel caso di Nasrallah, ciò che nessuno sembra sapere in Italia è che nei giorni immediatamente precedenti il suo omicidio aveva accettato una tregua con Israele. Netanyahu stava tenendo il suo delirante discorso razzista alle Nazioni Unite e dopo un incontro con l'amministrazione Biden ha dato luce verde per assassinare il capo dell'organizzazione politico-militare con cui aveva appena accettato una tregua. Lasciando perdere la volgarità del gesto oltre che la sua totale illegalità, ricordiamo che per uccidere il capo di Hezbollah sono state uccise un numero ancora indefinito di persone (molti corpi sono stati distrutti dalle ondate di bombe lanciate in successione): si parla di centinaia.

Poi c'è l'affare dei walkie talkie e dei cercapersone oltre che ad altri dispositivi pure esplosi nelle due ondate di attacchi. La stampa ha presentato l'intera vicenda come un attacco ad un'organizzazione terroristica. Come tutti sanno Hezbollah è un partito politico e come tutte queste organizzazioni si occupa di mille cose: per la stampa razzista italiana ed europea evidentemente tutti quelli di Hezbollah, come forse direttamente tutti i mediorientali, sono degli esagitati che vanno in giro a sparare in aria col kalashnikov, ma non è così. 

L'esplosione dei walkie talkie e dei cercapersone ha colpito indiscriminatamente tutti. Non solo gente dell'area militare di Hezbollah ma anche persone che non hanno mai imbracciato un fucile né saprebbero come farlo. Inoltre le esplosioni si sono verificate in mercati, negozi, autobus, uffici pubblici eccetera colpendo indiscriminatamente la popolazione civile: terrorismo da manuale. Inoltre, anche questo fatto non riportato dalla stampa italiana, mentre si verificavano questi attacchi terroristici l'aviazione israeliana, che può sorvolando lo spazio aereo libanese creava continui boom sonici e sparava razzi segnalatori ed altri congegni non atti ad offendere ma rumorosi che hanno contribuito, scientemente, ad aumentare il terrore nella popolazione civile. 

Così dopo queste prodezze, che verranno ricordate nei libri di storia per quello che sono cioè terrorismo, il governo israeliano è passato all'esecuzione del suo piano di conquista del grande Israele, che prevede la presa del territorio libanese fino al fiume Litani. Per questo hanno raso al suolo fior di villaggi: perché quella terra andrà assegnata a cittadini americani, australiani, polacchi, russi, ucraini e via dicendo che, in quanto di fede religiosa ebraica si vedranno riconosciuto, dallo stato di Israele, il diritto di appropriarsi di quelle terre a scapito dei libanesi. Ai libanesi restano due opzioni andarsene o perire. Questo pensa il signor Mileikowsky, meglio noto come Netanyahu. Eppure per noi la cosa più probabile è che Israele venga sconfitta per l'ennesima volta da Hezbollah e dal popolo libanese.

 

Francesco Corrado

Francesco Corrado

Giornalista 

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