Euro e Unione Europea. Draghi passa alla devozione mistica

5159
Euro e Unione Europea. Draghi passa alla devozione mistica

Dice Draghi che per far parte del suo governo si deve considerare non solo l’euro ma anche la gestione della sua crisi “un grande successo dell’Unione”. 

Ora, di come in Italia, negli ultimi vent’anni, siano crollati salari, occupazione, risparmio privato, comparto industriale/manifatturiero e, complessivamente, il benessere e la qualità della vita ne abbiamo già parlato centinaia di volte. Esercizio fra l’altro abbastanza futile, perché la reale condizione del Paese sta sotto gli occhi di tutti. 

Il vero elefante nella stanza continua ad essere la Grecia. E non è, da parte mia, questione di pedanteria parlare sempre delle stesse cose. Perché della crisi greca e della sua gestione ne ha parlato indirettamente Draghi stesso, dicendo una cazzata colossale (qualcuno la chiamerebbe un’oscena fake news) che nessuno della libera stampa si è premurato di contraddire.

E allora lo faccio io.  

Numeri, dati, statistiche e percentuali ufficiali di quella gigantesca catastrofe umanitaria li ho riportati decine e decine di volte e non li ripeterò. Chi vuole verificarli può sempre acquistare Memorandum. Ma pur senza citarli nuovamente, si può affermare senza timore di smentita che il “grande successo” della gestione europea della crisi greca ha prodotto in estrema sintesi e rispetto alla condizione di partenza pre 2008:

- esplosione del debito pubblico e aumento del rapporto deficit/PIL; 
- tagli draconiani a sanità, istruzione, trasporti, pensioni, servizi e welfare;
- aumento spropositato di disoccupati, poveri, senza tetto, malati e morti (bambini compresi);
- violenta compressione salariale; 
-  privatizzazioni massicce con aumento dei prezzi e peggioramento dei servizi;
- deindustrializzazione, calo drammatico della produttività e riconversione orientata al terziario;
- emigrazione di massa di migliaia di giovani laureati e diplomati altamente specializzati e spopolamento di intere aree geografiche;
- saccheggio immobiliare da parte di fondi di investimento estero e radicale trasformazione di interi quartieri e città. 

La Grecia, quindi, è stata semplicemente depredata e volontariamente infilata in un tunnel fatto di miseria e disperazione da cui non è ancora uscita. E difficilmente ne uscirà, quantomeno nel breve periodo. Altro che “grande successo”. 

Ebbene se anche difronte a una realtà incontrovertibile come la condizione del popolo greco si ha ancora la faccia tosta di continuare a raccontare il contrario, allora diventa evidente che la fedeltà che chiede il presidente del consiglio non è di natura politico/ideologica. Ma dogmatico-religiosa.

Per stare dalla sua parte (e quindi provare a concorrere alla spartizione del potere) bisogna sottomettersi non tanto alla sua persona, ma alla religione di cui egli è sacerdote. Non è più politica, bensì purissimo atto di fede. In nome della quale si può impunemente mistificare la verità storico/economica al punto da stravolgerla completamente. Né più né meno quello che hanno sempre fatto le religioni di massa con la realtà naturale ed empirica.  

Ed è questo il vero e più grande pericolo.

Una minaccia che non deriva tanto dagli atti compiuti o ancora da compiere, quanto piuttosto dal fanatismo di questa gente. Condizione che rende di fatto impossibile qualunque tipo di dialogo perché è il loro stesso metodo a porli al di fuori del terreno politico, luogo del confronto e dello scontro ma anche della composizione di interessi divergenti e contrapposti.

Coi fanatici non si può trattare. Li si può soltanto combattere.

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito di Fabio Massimo Paernti Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito

Guerra economica e sovranità: perché l'attacco alla Cina è fallito

Burevestnik: il game changer della Russia di Giuseppe Masala Burevestnik: il game changer della Russia

Burevestnik: il game changer della Russia

La triste deriva del movimento pro-Pal di Michelangelo Severgnini La triste deriva del movimento pro-Pal

La triste deriva del movimento pro-Pal

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin di Francesco Santoianni La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

La risposta di Repubblica sui bambini ucraini "rapiti" da Putin

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia di Marinella Mondaini “Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

“Burevestnik”. Che cos'è la nuova arma testata dalla Russia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità di Michele Blanco Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Neoliberismo: tutto propaganda e falsità

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti