Cabello accusa Machado: "Vuole svendere il Venezuela a Musk, è tradimento alla patria"
Diosdado Cabello, segretario generale del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) e ministro degli Interni, Giustizia e Pace, ha lanciato un duro attacco contro Maria Corina Machado, presunta leader dell’opposizione di estrema destra, accusandola di voler svendere le ricchezze della nazione all'oligarca statunitense Elon Musk. Durante la trasmissione del suo podcast “Sin truco ni maña”, Cabello ha denunciato quello che definisce un vero e proprio “tradimento alla patria”, mettendo in luce le intenzioni di Machado di offrire risorse strategiche del Venezuela in cambio di sostegno politico ed economico.
“Quello che vuole fare Maria Corina Machado è consegnare a un tipo come Elon Musk le ricchezze del Venezuela. Ma in cambio di cosa? Di un posto al tavolo dei potenti? Di un po’ di visibilità internazionale?”, ha dichiarato Cabello, sottolineando come l’opposizione venezuelana sia disposta a sacrificare il futuro del Paese pur di ottenere il favore delle élite straniere.
Un’opposizione disperata e senza scrupoli
Cabello ha descritto i leader dell’estrema destra venezuelana come “disperati”, privi di qualsiasi autorità legale o politica per gestire le risorse nazionali, ma determinati a continuare i loro “affari sporchi”. Ha ricordato come, in passato, i rappresentanti della cosiddetta “Quarta Repubblica” avessero già svenduto il petrolio venezuelano a prezzi irrisori, arricchendo pochi e impoverendo il popolo. “Non è una novità per loro regalare le ricchezze della Patria. Lo hanno sempre fatto, e ora vogliono ripetere lo stesso copione”, ha denunciato.
Secondo Cabello, Machado avrebbe offerto a Musk non solo il controllo del Sistema Elettrico Nazionale, ma anche le zone di lancio per razzi a Cabo de San Román, le risorse naturali e l’acqua dolce, oltre a proporre di trasformare il Venezuela in un hub tecnologico per le multinazionali straniere. “Chi è lei per decidere cosa fare delle risorse che appartengono al popolo venezuelano? È solo un’opportunista, pronta a vendere il Paese al miglior offerente”, ha tuonato Cabello.
La complicità con l’imperialismo e l’attacco ai migranti
La deputata Tania Díaz, co-conduttrice del programma, ha aggiunto che Machado non si è limitata a offrire le risorse nazionali, ma ha anche chiesto sanzioni più severe contro il Venezuela e una maggiore ingerenza straniera, allineandosi alla narrativa anti-immigrazione dell’amministrazione Trump. “Mentre il popolo venezuelano soffre, lei cerca di umiliare i migranti che tornano in patria, definendoli delinquenti. È la stessa retorica razzista e xenofoba che abbiamo visto negli Stati Uniti”, ha denunciato Díaz.
Cabello ha poi ricordato come l’opposizione abbia finanziato atti violenti in passato, come le tristemente note guarimbas, pagando giovani per compiere azioni criminali dopo le elezioni. “I loro figli vivono nel lusso, mentre mandano i figli del popolo a morire per i loro sporchi interessi”, ha dichiarato, sottolineando il cinismo di un’élite che non esita a sacrificare il proprio Paese pur di mantenere il potere.
La difesa della sovranità nazionale
Cabello ha inoltre respinto con forza le accuse del governo guyanese, che ha denunciato una presunta violazione delle norme internazionali da parte del Venezuela dopo l’incursione della Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB) nelle acque dell’Esequibo. “Quello che abbiamo fatto è un atto di sovranità e difesa del nostro territorio. Non permetteremo a nessuno di mettere in discussione i nostri diritti”, ha affermato.
Durante i dibattiti parlamentari sulla revoca della licenza a Chevron, il deputato Pedro Infante ha ricordato un altro presunto tentativo di Machado di offrire le risorse venezuelane agli Stati Uniti, proponendo di trasformare il Venezuela da “centro criminale delle Americhe” a “centro energetico delle Americhe”. “È vergognoso che qualcuno che si definisce leader sia disposto a svendere il proprio Paese in questo modo”, ha commentato Infante.
Un’opposizione che tradisce il popolo
Le dichiarazioni di Cabello e Diaz mettono in luce una realtà incontrovertibile: l’opposizione venezuelana, guidata da figure come Maria Corina Machado, è in realtà esclusivamente interessata a compiacere interessi stranieri, invece che a difendere la sovranità e il benessere del popolo venezuelano. Le accuse di “vendepatria” non sono semplici slogan, ma un’amara constatazione di come, ancora una volta, i leader dell’estrema destra siano pronti a sacrificare le ricchezze nazionali in cambio di un posto al tavolo dei potenti.
Il Venezuela, nonostante le difficoltà e le sanzioni internazionali, continua a lottare per preservare la sua indipendenza e garantire un futuro migliore per le generazioni future. Ma mentre il governo bolivariano cerca di proteggere le risorse del Paese, l’opposizione estremista continua a ripetere gli errori del passato, svendendo il futuro della nazione al miglior offerente. Una scelta che, secondo Cabello e molti venezuelani, non può che essere definita come un tradimento.