Storia e ricordi di un desaparecido, ora ordinario alla Sapienza di Roma
L'autobiografia di Marcelo Enrique Conti, sequestrato durante la dittatura argentina e sopravvissuto all'orrore. Prefazione di Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la pace
"Gira così", libro di Marcelo Enrique Conti, racconta della tragedia che ha travolto l'Argentina ed è, insieme, il racconto di chi ce l'ha fatta e di come il suo Paese è rinato dopo l'orrore della dittatura e dei desaparecidos.
Libro autobiografico, quella di Conti, è la testimonianza di chi è riuscito faticosamente a rimettere insieme i pezzi della propria esistenza e a realizzare, nonostante tutto, i propri obiettivi.
Non un racconto cupo, nonostante rammenti una pagina tanto buia della storia recente, come peraltro l'aurore ha voluto indicare con un titolo così leggero.. Le violenze subite sono solo accennate e lasciate all’immaginazione del lettore, mentre i dialoghi e le riflessioni personali su quanto accaduto sono a volte persino ironici e surreali, tanto assurda la violenza dei regimi e il linguaggio dei carnefici.
Il volume non segue una cronologia lineare e racconta gli eventi vissuti dal 1976, anno del sequestro, fino a oggi, seguendo un filo tutto personale di ricordi, associazioni ed emozioni, lungo il difficile, e spesso tortuoso, percorso che lo ha portato a superare la tragedia costata così tanto al suo Paese.
Molto spazio è dedicato anche alla seconda patria, e luogo di rinascita, dell'autore, l'Italia, nella quale è giunto durante i terribili anni '70 - segnati dal flagello delle Brigate Rosse e dall'assassinio di Aldo Moro - e dove è diventato professore, ordinario di Management ambientale e sostenibilità alla Sapienza di Roma.
Il racconto termina con una e-mail del pubblico ministero che ha indagato sulla sua vicenda. Una missiva in cui il magistrato lo rende partecipe dei documenti ritrovati in un armadio dei servizi segreti argentini e, insieme, gli riconosce la status di vittima nella causa intentata contro i carnefici di allora dai sopravvissuti e dai parenti dei desaparecidos detenuti nel campo di concentramento Vesubio 3.
Una storia come altre, in fondo, dal momento che quella Argentina è stata una tragedia collettiva. E però il libro ha una prefazione d'eccezione, quella del premio nobel per la pace Adolfo Pèrez Esquivel, legato a Conti da un lungo rapporto di amicizia e stima.
Una prefazione epistolare, in realtà, perché Esquivel ha preferito una lettera a una prefazione vera e propria, per evidenziare il rapporto singolare che lo ha legato e lo lega all'autore e per conferire al volume una nota di intimità che ben si addice a un'autobiografia.
Di seguito, pubblichiamo una parte della lettera di Esquivel, rimandando chi fosse interessato all'integrale (cliccare qui). "Gira così" è editato da Nuova Cultura (euro 15, pagine 116 ISBN 9788833654539).