Pino Arlacchi - Libia, media italiani e solita assenza di memoria

3339
Pino Arlacchi - Libia, media italiani e solita assenza di memoria



di Pino Arlacchi

La Conferenza di Berlino si è appena aperta e speriamo sia l’inizio di un processo di stabilizzazione della Libia sotto l’egida dell’ONU e di una missione multilaterale di pace. Ma spero che il multilateralismo si affermi anche nelle narrative sulla crisi libica, piene, in Italia ed Europa, di lessici e concetti di stampo colonialista e talvolta anche fascista. Una conferenza ONU è un evento dove tutti i partecipanti sono sullo stesso piano. E dove nessuno ha più diritti degli altri. Non ci sono le pistole sul tavolo evocate dai commentatori italiani che posano come realisti e sono solo ignoranti. E non ci sono paesi i cui atti sul terreno siano “pericolosi”, “tracotanti”, “insidiosi” o violenti, mentre quello dell’Italia o dell’Unione Europea sono rivolti alla pace e al rispetto del diritto internazionale.

Non abbiamo più diritto degli altri a dire la nostra sul futuro della Libia, ma solo più doveri e responsabilità. Perché il disastro in corso l’abbiamo creato noi europei assieme agli americani nel 2011, invadendo un paese sovrano con il pretesto di una emergenza umanitaria che non esisteva e rovesciando un regime che aveva appena rinunciato a un programma di armamento nucleare, iniziato a liberare i prigionieri politici e intrapreso un cammino di riforme orientate verso la democrazia.

Perfino Obama ha apertamente ammesso che l’intervento in Libia è stato un tragico errore.

Invece di gridare allo scandalo perché altre potenze si permettono di intervenire in uno spazio dove il colonialismo europeo continua a lasciare la sua impronta disgustosa, si dovrebbe partire da un umile mea culpa e lavorare assieme all’ONU per riparare i danni appena fatti al popolo libico ed alla giustizia e alla legalità globali.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan di Loretta Napoleoni La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

La "Pipeline" degli aiuti a Kiev e il precedente dell'Afghanistan

Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?    di Giuseppe Masala Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?   

Trump abbandona i vassalli europei e la NATO?  

La guerra a Gaza è finita? di Michelangelo Severgnini La guerra a Gaza è finita?

La guerra a Gaza è finita?

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Il (vero) partito della guerra di Paolo Desogus Il (vero) partito della guerra

Il (vero) partito della guerra

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Il non voto. Un grave pericolo di Michele Blanco Il non voto. Un grave pericolo

Il non voto. Un grave pericolo

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti