Olanda: governo cade dopo la rottura di Wilders sull'immigrazione

2681
Olanda: governo cade dopo la rottura di Wilders sull'immigrazione

Il governo olandese è caduto dopo la mossa (relativamente) a sorpresa di Geert Wilders, leader del Partito per la Libertà (PVV) che ha fatto saltare la coalizione abbandonando l’esecutivo, affossando così un governo in carica da appena un anno. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? L’irrisolto braccio di ferro sulle politiche migratorie, cavallo di battaglia di Wilders.

Negli ultimi giorni, lo scontro tra il PVV e gli altri tre partiti della coalizione – tutti di area conservatrice – si era fatto rovente. Wilders, fresco del trionfo elettorale con 37 seggi, ha gettato la spugna stamattina poco prima delle 10, tuonando sui social: "Niente firma sui nostri piani per l’asilo. Nessun emendamento all'Accordo di Coalizione. Il PVV se ne va". Pochi minuti dopo, davanti alle telecamere, ha giustificato la scelta: "Non avevamo alternative. Avevo promesso agli elettori la politica d’asilo più dura della storia, ma non ci è stata concessa".

La settimana scorsa il leader del PVV aveva lanciato un piano in 10 punti: impiego dell’esercito ai confini, chiusura dei centri per rifugiati, rimpatrio forzato dei siriani ("la Siria non è più a rischio"), stop alle quote Ue per richiedenti asilo e divieto assoluto di ricongiungimenti familiari. Proposte che, secondo alcuni osservatori, violano le convenzioni internazionali sui diritti umani.

Dopo un ultimo vertice fallito lunedì, la rottura era nell’aria. La reazione dei partner di governo non si è fatta attendere. Caroline van der Plas, leader del Movimento Contadino (BBB), ha definito la mossa di Wilders un "atto kamikaze irresponsabile": "Wilders serve l’Olanda su un piatto d’argento alla sinistra. Il governo non è caduto perché i piani erano irrealizzabili, ma perché non sono stati attuati dal suo stesso ministro. Wilders non mette l’Olanda al primo posto, ma se stesso".

Con l’uscita del PVV, il premier Dick Schoof si appresta a rassegnare le dimissioni al re Guglielmo Alessandro. Si chiude così l’esperienza di un governo nato il 2 luglio 2023 da elezioni dominate dai temi del carovita, ambiente e crisi migratoria. Un esecutivo che, sin dall’inizio, aveva costretto Wilders a mettere nel cassetto le sue proposte più estreme (come il divieto del Corano o l’uscita dall’Ue) grazie alla mediazione dei partner VVD e NSC. Ma sul tema migrazione, il vulnus si è rivelato incolmabile.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

"I nuovi mostri" - Roger Waters "I nuovi mostri" - Roger Waters

"I nuovi mostri" - Roger Waters

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA di Fabrizio Verde Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina di Giuseppe Masala Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE   Una finestra aperta La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Ma che c'entra La Russa con Pasolini? di Paolo Desogus Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire di Michele Blanco La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

L'orrore e' il capitalismo di Giorgio Cremaschi L'orrore e' il capitalismo

L'orrore e' il capitalismo

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti