Nidi: tra obiettivi del Pnrr e privatizzazioni

630
Nidi: tra obiettivi del Pnrr e privatizzazioni

 

di Federico Giusti

Strada facendo abbiamo compreso come la riscrittura del Pnrr abbia sacrificato interventi importanti a tutela del territorio, dei borghi, la messa in sicurezza di siti inquinati, la efficienza delle reti idriche prive, ormai da decenni, di manutenzione.

E tra i tagli derivanti dalle direttive Ue ritroviamo anche i fondi destinati agli asili nido.

Si rende necessaria tuttavia una premessa, i nidi sono servizi a domanda individuale e gravano in parte sulle famiglie con rette mensili collegate all’Isee.

Per esperienza diretta posso asserire che una famiglia con redditi bassi prima di iscrivere un figlio o una figlia a un nido faccia due conti sulle disponibilità economiche e sovente, ove sia possibile ci si appoggia su genitori e parenti rinunciando, per ragioni di spesa, a una esperienza formativa che dovrebbe essere invece inclusa tra i servizi della pubblica istruzione.

Oltre 20 anni fa si mobilitarono sindacati, lavoratrici e realtà sociali per includere i nidi nei servizi della pubblica istruzione , di questa rivendicazione si è persa traccia ed è finita letteralmente nel dimenticatoio.

Molti Enti locali hanno deliberatamente scelto di esternalizzare la gestione dei nidi, dovevano restare dentro parametri di spesa Ue imposti per favorire i processi di privatizzazione dei servizi .

Le privatizzazioni hanno favorito la gestione dei nidi da parte del terzo settore dentro cui opera una forza lavoro con retribuzioni da fame, contratti sfavorevoli.

Questo autentico dumping contrattuale tra strutture pubbliche e privati, per svolgere le stesse attività, è stato favorito anche dai sindacati firmatari di contratti che hanno favorito la nascita di ccnl sfavorevoli.

L’obiettivo del Pnrr per gli asili nido a inizio anno è sceso a 150mila nuovi posti da creare entro la fine del 2025, rispetto ai 264mila inizialmente previsti dal piano finanziato con il Next Generation Eu.

Il Governo Meloni si erge a difesa delle famiglie e della infanzia ma accoglie passivamente le istanze Ue che optano per investimenti redditizi a favore della digitalizzazione e dell’economia green. Non parliamo per altro di asili nido a gestione diretta, vedremo tra qualche anno i soggetti beneficiari di questi investimenti. Nel frattempo è evidente l’incremento dei costi e le carenze esecutive degli enti locali alle prese con croniche carenze di organico tanto che alcuni Comuni hanno già rinunciato ai fondi assegnati.

Stando ai Pnrr e agli obiettivi Ue l’Italia deve  raggiungere i target comunitari  ossia il 33 per cento dei posti offerti in rapporto al numero dei bambini da 0 a 2 anni. Al  31 dicembre 2020, secondo i dati Istat, in Italia erano attivi solo 350.670 posti negli asili nido, la metà (49%)  dei quali pubblici mentre tra 0 e 2 anni i bambini e le bambine erano 653.487 bambini

Ammesso di raggiungere il target europeo la domanda che sorge spontanea è un’altra: perché non è stato inserito il nido tra i servizi della pubblica amministrazione e perché non si guarda essenzialmente alle strutture pubbliche?

La risposta è sempre la stessa:il privato con i salari da fame conviene al Governo, alla Ue e alle logiche di austerità salariale

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi "I nuovi mostri" - Virginia Raggi

"I nuovi mostri" - Virginia Raggi

Come una Ursula qualunque... Come una Ursula qualunque...

Come una Ursula qualunque...

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Anche Caracciolo "filo russo"? di Paolo Desogus Anche Caracciolo "filo russo"?

Anche Caracciolo "filo russo"?

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

Dal commercio al check-in... una storia già vista di Antonio Di Siena Dal commercio al check-in... una storia già vista

Dal commercio al check-in... una storia già vista

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Paradossi della società italiana di Michele Blanco Paradossi della società italiana

Paradossi della società italiana

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni di Giorgio Cremaschi Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Legge Fornero: la truffa del governo Meloni

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti