Delcy Rodríguez: "Il presidente della Guyana, lo Zelensky dei Caraibi, minaccia la pace regionale"
Il governo venezuelano ha duramente criticato il presidente della Guyana, Irfaan Alì, accusandolo di voler violare palesemente il diritto internazionale con il tentativo di disporre unilateralmente di un'area marittima ancora oggetto di disputa. La vicepresidente venezuelana, Delcy Rodríguez, ha definito Alì "lo Zelensky dei Caraibi", evidenziando come il suo comportamento minacci la stabilità e la pace della regione.
Rodríguez ha sottolineato che l'unica via legittima per risolvere la controversia è la negoziazione politica nell'ambito del meccanismo di Argyle, un accordo che impegna entrambi i Paesi a evitare escalation. Ha inoltre ribadito con fermezza che la Repubblica Bolivariana del Venezuela non rinuncerà mai ai suoi diritti storici sulla regione dell'Esequibo, una zona ricca di risorse naturali e da sempre rivendicata da Caracas.
La disputa sull'Esequibo, che si protrae da quasi due secoli, si è intensificata negli ultimi anni dopo la scoperta di importanti giacimenti petroliferi. La Guyana, sostenuta da potenze straniere, ha cercato di sfruttare unilateralmente queste risorse, ignorando le legittime rivendicazioni venezuelane. Nel dicembre scorso, inoltre il Venezuela ha organizzato un referendum in cui i cittadini hanno espresso un chiaro sostegno all'unione della regione contesa a Caracas.
Rodríguez ha condannato l'atteggiamento del presidente Alì, definendolo "provocatorio" e "minaccioso", e ha criticato la Guyana per aver concesso licenze di sfruttamento a compagnie straniere, come la statunitense ExxonMobil, in acque ancora oggetto di contenzioso. Il Venezuela resta fermo nella sua posizione: difendere la sovranità nazionale e risolvere la disputa attraverso il dialogo, nel rispetto del diritto internazionale.