L'Unione Europea vuole riconsiderare le sue relazioni con la Cina

6031
L'Unione Europea vuole riconsiderare le sue relazioni con la Cina


Il maggiore desiderio recondito di Washington è che il confronto e il conflitto tra UE e Cina divenga più intenso di quello tra USA e Cina. A tal proposito l’editorialista del Global Times Hu Xijin ha affermato: “Mi chiedo solo se l'UE sarà così ingenua dal punto di vista strategico e ballerà al passo degli Stati Uniti”. 

Se l’ingenuità sarà la stessa mostrata nei confronti della Russia possiamo essere pressoché sicuri che l’UE seguirà gli Stati Uniti anche su questo terreno. 

"Ostile", "autoritaria” e "feroce concorrente" sono alcune delle nuove definizioni che i leader dell'UE hanno usato per descrivere la Cina, nella discussione strategica sulle relazioni UE-Cina in corso al Consiglio Europeo, secondo quanto riferisce Politico. 

Anche se non ci saranno conclusioni formali sulla Cina, il fatto che i leader dell'UE abbiano accettato di discuterne - proprio un giorno prima dell'attesa conferma del presidente Xi Jinping per un terzo mandato - dimostra la crescente preoccupazione dell'Europa per quello che definisce un rivale sistemico.

L'inasprimento dei toni, secondo il primo ministro finlandese Sanna Marin, è il risultato diretto del ‘risveglio’ dell'Europa causato dalla guerra russa contro l'Ucraina. Risveglio che per diversi osservatori è semplicemente la totale subordinazione di Bruxelles agli interessi di Washington. 

Il suo omologo belga, Alexander De Croo, ha auspicato un ripensamento delle relazioni complessive tra l'UE e Pechino.

"Su alcuni temi la Cina è un partner, come il cambiamento climatico. In alcuni ambiti è un concorrente, un concorrente agguerrito. In alcuni ambiti vediamo anche un comportamento ostile”. De Croo ha poi aggiunto: “"In passato, credo che come Paesi europei siamo stati un po' troppo compiacenti. Credo che negli ultimi mesi abbiamo capito che in molti ambiti puramente economici, anche la geopolitica gioca... un ruolo".

I guerrafondai russofobi e anticinesi baltici, nel frattempo, sono scettici riguardo al piano del Cancelliere tedesco Olaf Scholz per un viaggio in solitaria in Cina il mese prossimo.

"La Cina si affronta meglio quando siamo in 27, non quando siamo... uno contro uno, nei confronti della Cina", ha dichiarato Krišj?nis Kari?š, il primo ministro lettone. Il suo omologo estone Kaja Kallas segue una linea simile: "Il mio messaggio sulla Cina è che dovremmo trattare con la Cina con il formato 27+1. Siamo forti quando siamo uniti a parlare con la Cina. Siamo forti quando siamo uniti nel parlare con le grandi potenze".

Oltre al viaggio a Pechino - durante il quale intende portare con sé anche una delegazione di imprenditori - Scholz è sottoposto a pressioni interne per essersi preparato a superare l'opposizione di sei dei suoi ministeri a un accordo proposto dal gigante cinese delle spedizioni Cosco, gestito dallo Stato, per acquisire una quota del porto di Amburgo.

La Cina, in ogni caso, si prepara a fronteggiare gli assalti che porteranno i paesi occidentali. Pechino "sta imparando e traendo lezioni per se stessa" dall'operazione militare russa in Ucraina e dalle conseguenze per Mosca causate dalle pressioni occidentali, poiché comprende che la situazione in cui la Russia è coinvolta ora è simile a quella in cui la Cina "potrebbe essere coinvolta tra qualche anno", afferma Alexander Lomanov, dottore di ricerca in Storia e direttore del Centro per gli studi sull'Asia-Pacifico presso l'Istituto Primakov per le relazioni internazionali dell'Accademia delle Scienze russa.

Lomanov ha spiegato che le autorità cinesi hanno da tempo tratto lezioni dall'esperienza dell'Unione Sovietica, il cui sistema politico era un tempo un modello di sviluppo per il Paese asiatico, e stanno attualmente facendo lo stesso.

"Stanno imparando. Stanno imparando e traendo conclusioni da soli. Stanno ancora imparando le lezioni dal crollo dell'URSS (…) Parlano delle conclusioni che la Cina deve trarre per non ripetere tali errori", ha detto, osservando che questo "è più rilevante" per la Cina che per qualsiasi altro Paese, dal momento che "ha mantenuto il sistema politico che ha ereditato dal Partito Comunista guidato dai bolscevichi negli anni '20 e '30" del XX secolo.

Ha poi aggiunto che, sebbene fin dagli anni '90 i liberali cinesi abbiano sempre detto che l'URSS è crollata perché non collaborava con l'Occidente, non partecipava alla globalizzazione, dall'avvento al potere del presidente Xi Jinping, i cinesi affermano che ciò è avvenuto perché il Partito Comunista "si è indebolito, è andato in declino, è sprofondato nella corruzione, poiché non era coeso ed è rimasto senza ideali". Secondo lo studioso russo, sulla base di tutto questo, Xi sta costruendo la sua politica interna per evitare che la Cina "subisca lo stesso destino".

L’Unione Europea pare invece decisa a immolarsi sull’altare degli interessi di Washington. La folle e suicida politica di rottura totale con partner quali Russia e Cina è lì a mostrarlo chiaramente.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo   Una finestra aperta L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

L'impegno della Cina per la pace e lo sviluppo del mondo

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti