Livelli record della spesa militare nei paesi Ue
di Federico Giusti
L’Agenzia europea per la difesa (EDA) ha da poco pubblicato il rapporto annuale relativo al biennio 2024-2025 concernente le spese per la difesa sostenute dai 27 paesi membri della Ue.
E’ bene sapere che abbiamo raggiunto la cifra record di 343 miliardi di euro per spese militari con un aumento, nel 2024, del 19 per cento rispetto all’anno precedente.
Già oggi, con questo aumento abbiamo superato la soglia del 2 per cento del PIL per spesa militare sapendo che numerose altre voci e capitoli di spesa afferenti il settore della guerra sono a carico di altri Ministeri e non vengono annoverate nelle cifre ufficiali.
E altra notizia rilevante è data dal fatto che una buona parte delle spese sostenute sono destinate a investimenti nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie oltre al tradizionale acquisto di nuovi sistemi di arma.
Solo gli investimenti nella difesa superano il 30 per cento della spesa totale, a fare la parte del leone l’ammodernamento tecnologico del settore militare senza dimenticare che il capitolo di bilancio relativo alle infrastrutture civili viene in buona parte pensato in funzione del riarmo e di un ipotetico conflitto con la Russia.
La spesa complessiva è destinata a crescere sempre più nei prossimi anni nell’ottica di costruire un modello nuovo di difesa europea all’interno della Nato e indipendentemente dalla stessa Alleanza Atlantica e prova ne sia una eloquente dichiarazione dei vertici della EDA che annuncia di volere raggiungere il 3,5% del PIL per spese militare come stabilito dalla Nato. Tradotto in euro, per raggiungere l’obiettivo perseguito dalla Alleanza Atlantica sarebbero necessari oltre 630 miliardi di euro all’anno.
https://eda.europa.eu/docs/default-source/brochures/2025-eda_defencedata_web.pdf
EDA prevede per questo anno una spesa militare di circa 381 miliardi di euro ossia quasi 40 miliardi in più rispetto al 2024 con i cosiddetti investimenti nella difesa che passano da 106 a 130 miliardi di euro nel 2025 e la spesa per la ricerca e lo sviluppo (R&S) che dovrebbe superare i 17 miliardi rispetto ai 13 del 2024
I paesi Ue non sono tutti uguali anche davanti alle spese militari, quelli economicamente più forti hanno fortemente sviluppato gli investimenti in tecnologia e sviluppo, prime tra tutte le nazioni dell’Est oltre alla Germania che recentemente ha inaugurato una fabbrica di munizioni tra le più grandi al mondo capace tra meno di due anni di sfornare oltre 350 mila proiettili di artiglieria annui.
Ma limitiamoci a menzionare direttamente le fonti ufficiali che parlano non solo dei risultati relativi all’anno 2024 ma anche delle previsioni per l’anno corrente, previsioni che a fine estate risultano ampiamente raggiunte.
https://eda.europa.eu/news-and-events/news/2025/09/02/eu-defence-spending-hits-343-bln-in-2024-eda-data-shows
Previsioni per il 2025:
- Si prevede che la spesa per la difesa dell'UE raggiungerà i 381 miliardi di euro nel 2025 (rispetto ai 343 miliardi di euro del 2024)
- La spesa del Blocco è prevista al 2,1% del PIL nel 2025, superando per la prima volta da quando sono iniziati i registri dell'EDA il precedente obiettivo del 2% della NATO.
- Gli investimenti nella difesa dovrebbero raggiungere quasi 130 miliardi di euro nel 2025 (rispetto ai 106 miliardi di euro del 2024)
- La spesa per ricerca e sviluppo (R&S) potrebbe aumentare fino a 17 miliardi di euro nel 2025 (rispetto ai 13 miliardi di euro del 2024)
Spesa europea per la difesa nel 2024 – Risultati principali:
- Nel 2024, 25 Stati membri hanno aumentato la loro spesa per la difesa in termini reali, uno in più rispetto al 2023, mentre solo due paesi l'hanno leggermente ridotta. Sedici Stati membri hanno aumentato la loro spesa di oltre il 10%, rispetto agli undici del 2023.
- Nel 2024, la spesa totale per la difesa per personale militare attivo ha raggiunto la cifra record di 249.000 euro, in aumento rispetto ai 211.000 euro del 2023 e notevolmente superiore ai 138.000 euro spesi nel 2014.
- Nel 2024, 24 Stati membri hanno raggiunto il parametro di riferimento del 20% per gli investimenti nella difesa, rispetto ai 20 del 2023, una tendenza in accelerazione poiché i paesi destinano una quota sempre maggiore della loro spesa agli investimenti.
- Gli acquisti di equipaggiamenti per la difesa sono aumentati del 39% dal 2023 a 88 miliardi di euro nel 2024, con una spesa prevista per il 2025 superiore ai 100 miliardi di euro. Si prevede che la tendenza al rialzo continuerà, poiché diversi Stati membri hanno annunciato ulteriori aumenti di bilancio e firmato importanti accordi di appalto nel 2024.
- L'approvvigionamento di equipaggiamenti rappresenta oltre l'80% degli investimenti nella difesa. Mentre le esigenze a breve termine hanno spinto gli Stati membri a dare priorità alle soluzioni esistenti, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono aumentati.
- Un aumento significativo della spesa in ricerca e sviluppo è essenziale per sviluppare capacità di nuova generazione e ridurre la dipendenza dai mercati esteri. La cooperazione in ambito di difesa offre vantaggi quali economie di scala, costi inferiori, migliore interoperabilità e riduzione delle duplicazioni.
- Nel 2024, la spesa per la ricerca e sviluppo nel settore della difesa è aumentata. L'aumento del 20% nel 2024 rappresenta una notevole accelerazione rispetto alla crescita del 6% registrata nel 2023. La spesa per la ricerca e sviluppo nel settore della difesa ha raggiunto i 13 miliardi di euro nel 2024.
Alla luce di questi dati la Ue è direttamente protagonista del grande Riarmo all’interno della Nato e indipendentemente dalla stessa, sta costruendo politiche di bilancio destinate a supportare ingenti investimenti in tecnologia e nello sviluppo di sistemi duali o specificamente militari, si tratta ora di capire dove prenderanno invece parte dei soldi mancanti, se i Bilanci nazionali saranno gestiti attraverso i tagli alla previdenza pubblica, al welfare e al sociale come sembra scontato che avvenga. Siamo certi che non si fermeranno alle attuali folli cifre del riarmo, gli incrementi cresceranno in maniera esponenziale anno dopo anno piegando interi settori dell’economia e della società alle logiche e agli interessi di guerra