La vendetta di Musk: Bruxelles perde l'accesso agli strumenti pubblicitari su X
In una mossa che segna un nuovo picco di tensione tra Bruxelles e la piattaforma di Elon Musk, la Commissione Europea ha perso l'accesso al proprio pannello di controllo per l'acquisto e il monitoraggio della pubblicità su X. La revoca è avvenuta domenica mattina, a soli tre giorni dall’inflizione da parte dell’esecutivo UE di una multa record di 120 milioni di euro alla piattaforma per violazioni del Digital Services Act (DSA).
A comunicare la chiusura dell'account pubblicitario della Commissione è stato Nikita Bier, responsabile pubblicitario di X, attraverso un post sulla stessa piattaforma. Bier ha motivato la decisione accusando l’esecutivo UE di aver tentato di “approfittare di una vulnerabilità nel nostro Ad Composer”. Secondo la ricostruzione di X, la Commissione avrebbe cercato di amplificare artificialmente un proprio post riguardante la multa, utilizzando un link strutturato per indurre gli utenti a credere si trattasse di un video, così da aumentarne il reach.
“L'ironia del vostro annuncio”, ha scritto Bier. “X crede che tutti dovrebbero avere pari voce in capitolo sulla nostra piattaforma. Tuttavia, sembra che voi crediate che le regole non debbano applicarsi al vostro account”.
La multa di giovedì, la prima di tale entità ai sensi del DSA, era stata irrogata per una “mancanza di trasparenza” nella libreria pubblicitaria di X e per la riconfigurazione “ingannevole” del segno di spunta blu, trasformato da strumento di verifica in funzione a pagamento. “Questa decisione riguarda la trasparenza di X”, aveva precisato giovedì Henna Virkkunen, commissaria UE per il Mercato Interno, respingendo qualsiasi accusa di intenti censori.
La controversia si inserisce in un panorama geopolitico già teso. L’amministrazione statunitense ha criticato apertamente il DSA e il Digital Markets Act, vedendoli come strumenti che penalizzano le aziende tech americane. Il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha collegato la questione agli accordi commerciali, minacciando di mantenere dazi del 50% sull'acciaio e l'alluminio europei se l'UE non allenterà le sue norme digitali.
Il Vicepresidente americano JD Vance ha definito la multa una ritorsione per il “rifiuto di censurare” da parte di X, un’interpretazione categoricamente respinta da Bruxelles. La revoca degli strumenti pubblicitari alla Commissione da parte di X segna ora un'inedita escalation operativa, ponendo interrogativi senza precedenti sul rapporto tra regolatori e piattaforme nell'era del DSA.

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