La China Ice Silk Road e il Grande Gioco dell'Artico
di Fabrizio Verde
Nel mese di agosto dello scorso anno, Cina e Russia hanno lanciato un servizio ferroviario-marittimo, l'Arctic Express n. 1, che trasporterà container su rotaia da Mosca ad Arkhangelsk, l'unico porto della Russia nordoccidentale. Da Arkhangelsk, navi portacontainer sposteranno i container in Cina attraverso l'Oceano Artico.
Il collegamento marittimo artico per container, lungo 13.000 km, trasporterà le merci in 20-25 giorni. Si tratta di una settimana in più rispetto alla Northern Sea Route (NSR) russa.
“Le infrastrutture dei nostri Paesi sono inadeguate a soddisfare pienamente le nostre crescenti esigenze logistiche e di trasporto, ed è imperativo aprire nuovi canali logistici per espandere ulteriormente la cooperazione economica e commerciale sino-russa”, dichiarava l'ambasciatore cinese in Russia, Zhang Hanhui. “La Cina ha sempre sostenuto la creazione di rotte marittime artiche. Negli ultimi dieci anni, i leader di Cina e Russia hanno continuato a prestare attenzione allo sviluppo delle rotte marittime artiche e i governi hanno istituito meccanismi per esplorare la cooperazione artica”, aggiungeva.
A tal proposito giova ricordare che la Cina stessa si è definita “near-Arctic state”, affermando i propri interessi nell'esplorazione dell'Artico e nello sviluppo delle risorse, sottolineando la sua legittima presenza nella regione in virtù del Trattato di Svalbard del 1925, che garantisce a più paesi il diritto di condurre ricerche scientifiche nell’Artico. Attraverso investimenti strategici, come la costruzione della Yellow River Station in Norvegia, Pechino ha dimostrato di considerare l’Artico una componente cruciale della propria strategia economica e di sicurezza. Questa iniziativa è stata vista come una risposta al cambiamento del panorama geopolitico, in particolare in seguito alle tensioni con le nazioni occidentali dopo l’avvio dell’operazione militare speciale della Russia in Ucraina.
Tornando all’avvio del servizio ferroviario artico, Zhang evidenziava che erano già stati completati 14 viaggi di andata e ritorno dal luglio 2023, quando la compagnia cinese Yangpu New New Shipping aveva lanciato il primo servizio regolare di trasporto container tra la Cina e i porti dell'Oceano Artico russo.
L'ambasciatore spiegava: “I collegamenti di trasporto intermodale mare-ferrovia e la cooperazione tra Russia e Cina nella costruzione navale daranno un nuovo significato allo sviluppo della Via della seta ghiacciata”.
La China Ice Silk Road, nota anche come Polar Silk Road, è un'iniziativa strategica lanciata da Pechino per sviluppare rotte marittime attraverso il Circolo Polare Artico. Mentre la tradizionale Silk Road collegava la Cina al Medio Oriente e all'Europa tramite rotte terrestri, la Ice Silk Road mira a creare nuove rotte commerciali attraverso lo scioglimento dei ghiacci marini nella regione artica. Questa iniziativa ha implicazioni geopolitiche e strategiche significative per la Cina e la comunità globale.
Una delle principali implicazioni geopolitiche della China Ice Silk Road è il potenziale della Cina di aumentare la sua influenza e presenza nella regione artica. Con lo scioglimento del ghiaccio artico diventano disponibili nuove rotte di navigazione che possono ridurre significativamente i tempi e i costi del trasporto di merci tra Cina ed Europa. Investendo in infrastrutture e ricerca nell'Artico, la Cina può rafforzare la sua posizione nella regione e affermarsi come un attore chiave negli affari artici.
Inoltre, la China Ice Silk Road può anche aiutare la Cina a diversificare le sue fonti energetiche e ridurre la sua dipendenza dalle tradizionali rotte marittime che attraversano aree politicamente ‘sensibili’ come il Mar Cinese Meridionale. Sviluppando nuove rotte di navigazione attraverso l'Artico, la Cina può assicurarsi fonti di energia alternative e garantire la sicurezza della sua catena di approvvigionamento energetico. Questa mossa strategica punta anche migliorare la sicurezza energetica della Cina e ridurre la sua vulnerabilità alle interruzioni nei mercati energetici globali.
La China Ice Silk Road può anche avere significativi benefici economici per la Cina e altri paesi coinvolti nell'iniziativa. Collegando la Cina all'Europa attraverso l'Artico, essa può facilitare il commercio e gli investimenti tra le due regioni, stimolando la crescita economica e creando nuove opportunità di cooperazione. Uno scenario che può essere particolarmente vantaggioso per i paesi lungo la rotta che possono attingere ai benefici economici di maggiori scambi e investimenti.
Così Pechino può anche espandere la sua influenza nell'economia globale e ad affermarsi come attore leader nel commercio e negli scambi internazionali. Sviluppando nuove rotte commerciali attraverso l'Artico, la Cina può rafforzare la sua posizione di partner commerciale chiave per i paesi in Europa e oltre. Un modo alternativo per migliorare la diplomazia economica e tentare di modellare le politiche commerciali globali.
Inoltre, la China Ice Silk Road può anche avere significative implicazioni ambientali. Mentre il ghiaccio artico continua a sciogliersi, la regione si trova ad affrontare sfide ambientali senza precedenti che richiedono un'azione urgente. Investendo nello sviluppo sostenibile e in infrastrutture rispettose del clima nell'Artico, la Cina può contribuire a mitigare l'impatto di questo cambiamento e promuovere la protezione ambientale nella regione.
Nel complesso, l'iniziativa cinese ha il potenziale per rimodellare i modelli di commercio e trasporto globali, migliorare l'influenza della Cina nella regione artica e promuovere lo sviluppo sostenibile e la protezione ambientale. Investendo in infrastrutture e ricerca nell'Artico, la Cina può sfruttare nuove opportunità e affrontare sfide geopolitiche e strategiche chiave. Mentre la Via della seta ghiacciata continua a evolversi, sarà fondamentale per la Cina e altri paesi lavorare insieme per garantire il successo e la sostenibilità di questa ambiziosa iniziativa.
Le mosse di Trump
Chi vede questo scenario come un vero e proprio incubo, è il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. Dunque di fronte a questa avanzata (pacifica) di Cina e Russia nell’Artico, gli Stati Uniti, sotto la leadership di Donald Trump, hanno deciso di adottare un approccio più assertivo. Le dichiarazioni sulla possibile acquisizione della Groenlandia, una mossa definita, in maniera alquanto timida, come “assurda” da alcuni leader europei, riflettono il timore statunitense di perdere influenza in una regione strategicamente cruciale. Questo atteggiamento rispecchia una strategia reattiva, più orientata al contenimento di Cina e Russia che a promuovere uno sviluppo positivo e inclusivo nella regione.
Oltre all'interesse per la Groenlandia, l'amministrazione Trump potrebbe adottare diverse misure per contrastare l'influenza sino-russa nell'Artico:
- Rafforzamento della presenza militare: incrementare le forze armate e le infrastrutture nella regione per dissuadere Russia e Cina.
- Coalizione artica: costringere nazioni come Canada, Norvegia e Danimarca a seguire le politiche di sicurezza e sviluppo nell'Artico dettate da Washington.
- Sviluppo economico: promuovere investimenti in progetti energetici e infrastrutturali nell'Artico per garantire una presenza economica significativa e provare a ridurre l'influenza cinese.
- Diplomazia internazionale: lavorare attraverso forum internazionali, come il Consiglio Artico, per stabilire regole e normative dirette a limitare le iniziative commerciali di Cina e Russia.
Le politiche statunitensi sembrano però focalizzarsi essenzialmente su un rafforzamento militare, con l’intenzione di contrastare le iniziative sino-russe nella costruzione di infrastrutture e rotte commerciali artiche. Tuttavia, questa risposta manca di una visione strategica a lungo termine che vada oltre la ricerca del semplice mantenimento di un’egemonia globale che a questo punto pare irrimediabilmente perduta. Il risultato è una crescente percezione di isolamento degli Stati Uniti di fronte a un ordine mondiale sempre più multipolare.
Un conflitto di visioni
Mentre l’approccio statunitense si basa su logiche di confronto, la Cina e la Russia promuovono una visione di sviluppo condiviso e cooperazione internazionale. L’Ice Silk Road rappresenta una nuova opportunità per creare legami economici più stretti tra Asia ed Europa, aprendo rotte commerciali più efficienti e meno vulnerabili a interferenze geopolitiche. Questa iniziativa è inoltre un esempio di come il multipolarismo possa promuovere la stabilità globale attraverso il dialogo e la collaborazione, piuttosto che l’escalation militare.
Le iniziative cinesi e russe nell’Artico rappresentano un modello di cooperazione strategica in un mondo sempre più multipolare. Mentre gli Stati Uniti cercano di mantenere il proprio ruolo dominante, come sempre accade attraverso strategie aggressive e reattive, l’approccio sino-russo si distingue per la promozione di uno sviluppo inclusivo e sostenibile. La sfida globale non è solo quella di aumentare gli scambi commerciali, ma di farlo in modo che benefici tutte le nazioni coinvolte, rafforzando un ordine mondiale più equo e cooperativo. Applicazione pratica del concetto di creare una comunità dal futuro condiviso per l’umanità, come auspicato dal presidente cinese Xi Jinping.